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Le cronache di PDV: tra le stelle del cinema, a Venezia

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Seconda tappa dei nostri Percorsi Di Viaggio. Ospiti di Jaeger-LeCoultre, alla cerimonia inaugurale della Mostra del Cinema di Venezia: in passerella sul tappeto rosso, con Paolo De Vecchi. E un album di ricordi delle serate successive

Le cronache di PDV – Percorsi Di Viaggio II

Il film di quest’anno ha raccontato con densità, intelligenza ed emozione, ma senza retorica, un momento della storia a stelle e strisce, ma anche di quella dell’intera umanità, come ha detto Armstrong posando lo stivale sulla Luna. Un fatto accaduto nemmeno 50 anni fa, ma che in un certo senso sembra preistoria. Molti di noi, per passione e/o lavoro, s’interessano d’orologeria: una delle chiavi di lettura della pellicola vista a Venezia potrebbe proprio riguardare le lancette e tutto quel mondo che ruota loro attorno. Si sono sentiti rumori, vibrazioni, tonfi di chiusure ermetiche imbullonate e visti spazi di sopravvivenza limitati al sedile di un modulo lunare e buie immensità oltre gli oblò, pulsanti, leve, spie luminose di macchinari meccanici e uomini che facevano calcoli con carta e matita.

Niente computer, insomma, e nemmeno quell’immaginario rarefatto e luminoso che attualmente fa parte del racconto dell’epopea spaziale, per vera o di fantascienza che sia e comunque dominata dalla tecnologia elettronica e digitale. Sulla plancia di comando poi, manometri, tanti, con lancette che segnalavano in continuo movimento ogni genere di misura, compreso il conteggio dei secondi di accensione dei razzi per raggiungere gradi di rotta o quote d’altitudine. Eccolo il tempo, quello misurato meccanicamente come si è fatto per secoli e che nelle imprese spaziali della Nasa aveva raggiunto il suo apice tecnologico, oggi spazzato via da nuove strumentazioni.

E se anche Jaeger-LeCoultre con l’epopea spaziale non ha mai avuto nessun punto diretto di contatto (le apparecchiature erano peraltro tutte senza marca, pura strumentazione militare), tuttavia come nome storico dell’orologeria un rimando con il film in qualche modo lo va a cogliere. E illumina di senso – quest’anno più mai – la sponsorizzazione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sempre e comunque voluta soprattutto per il suo grande e specifico interesse culturale.

Ma un orologio della manifattura di Le Sentier avrà pure lui al Lido il suo bel momento di luce sotto i riflettori. E che orologio, visto che si tratta di uno dei modelli più iconici non solo di Jaeger-LeCoultre, ma dell’intera storia dell’orologeria. Un Reverso è infatti parte del premio dato ai vincitori del Leone d’Oro e della Coppa Volpi per la migliore regia e interpretazione, personalizzato con il nobile felino, logo della Biennale di Venezia, riportato in smalto sul fondo della cassa basculante.

Ndr. Alla fine, sono stati premiati con il Reverso Alfonso Cuarón (Leone d’Oro) e Willam Dafoe (Coppa Volpi), mentre il Glory to the Filmmaker Award è stato attribuito al regista Zhang Yimou. ”'”><\/script>‘