Breguet, marchio storicamente legato al mondo del mare, ha garantito il suo supporto alla Race for Water Foundation. Ed è salita a bordo di una spedizione ambiziosa, con finalità educative
occorre anche premurarsi in qualche modo che quell’eternità non diventi una sorta di miraggio. Lo deve aver pensato anche Breguet, maison che, in virtù del suo legame atavico con il mondo del mare, ha recentemente messo nero su bianco il suo impegno al fianco della Race for Water Foundation. Fare un giro sul sito raceforwater.org è vivamente consigliato. Potrà mettere un po’ d’ansia ma, attraverso grafici e dati, fornire anche una fotografia ben definita della situazione.
Acclarato con una prima “Odissea” (un giro attorno al mondo) partita nel 2015 che il problema è reale, e non più risolvibile con operazioni di pulizia degli oceani, l’attenzione di Race for Water si è spostata così sulla terra. Perché è da lì, come detto, che i rifiuti provengono, ed è sempre lì quindi che si può e si deve fare prevenzione. Per educare le nuove generazioni sensibilizzandole ai danni causati dall’inquinamento da plastica. Ma anche per sollecitare l’impegno delle amministrazioni locali, mostrando loro come il riciclo, se ben fatto, possa addirittura generare profitti.
Ma un giro attorno al mondo in 38 tappe costa, cinque anni di impegno sul campo costano (l’ultima “Odissea” è partita da Lorient, Francia, ad aprile 2017 e sempre lì terminerà nel settembre del 2021), l’organizzazione di meeting e convention costa. E se tutto ha avuto inizio è così anche grazie a Breguet che ha contribuito a finanziarne il progetto. A non incidere sul budget saranno invece le cosiddette “spese carburante”. Dal momento che la nave (100 tonnellate di peso, quasi 35 metri di lunghezza, 8 nodi di velocità massima), che al momento si trova a Samoa ed ha già coperto 16mila miglia, compirà la sua rotta alimentata solamente a idrogeno, energia solare e a vela.
Come segno tangibile del suo supporto, oltre che con le sue insegne ben in vista sulla prua, Breguet sarà anche a bordo. Al polso dei ricercatori, con una serie speciale del nuovo Marine. Reso unico dalla silhouette del trimarano (visto dall’alto) realizzata con un motivo guilloché a Clous de Paris sul quadrante. Blu, come l’acqua del mare dovrebbe essere. Senza i colori variopinti della plastica. ”'”><\/script>‘