Approfondimenti

Blancpain: smalto, magia e complicazioni. Solo per intenditori

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Villeret Tourbillon Heure Sautante Minute Rétrograde: un nome lunghissimo che riassume solo le caratteristiche tecniche, ma non rende giustizia al fascino dell’orologio. Sì, perché Blancpain lo ha arricchito di peculiarità. Per la gioia dei veri connoisseur

Blancpain Villeret Tourbillon Volant Heure Sautante Minute Rétrograde. Meglio chiarirlo subito: prima di vederlo nei negozi, quest’orologio, ne passerà, del tempo… Per ora circolano solo prototipi (ben) funzionanti e una ragione c’è: Blancpain talvolta usa le avide mani dei giornalisti – che provano, rovistano, controllano non sempre con le dovute cautele – come test per verificare se e cosa va modificato. Che di solito vuol dire rinforzato, specialmente in orologi come questo.
Il test non riguarda tanto il tourbillon volante, specialità con la quale Blancpain si cimenta dal lontano 1989, quanto le ore saltanti e i minuti retrogradi.

Ogni ora, quando la lancetta dei minuti ha percorso il suo lungo arco di cerchio, l’indicazione delle ore fa un salto avanti e quella dei minuti un salto indietro. Tradotto in termini tecnici comprensibili vuol dire che nell’arco di un’ora il movimento deve caricare d’energia due molle che allo scadere dei 60 minuti cederanno l’energia accumulata per far muovere il disco delle ore e la lancetta dei minuti. Il definitiva si tratta di una doppia complicazione piuttosto avida d’energia. Fortunatamente si tratta di una quantità sempre costante: ogni ora ne serve la stessa quantità. E questo consente una regolazione piuttosto precisa dell’orologio – una cosa pressoché impossibile nei cronografi, ad esempio, perché nessuno può prevedere quante volte verrà attivato il rilevamento dei tempi.

Per quanto riguarda la capacità energetica del movimento, la faccenda viene risolta scegliendo un carica manuale con la bellezza di 144 ore – 6 giorni – di autonomia. Confesso di aver pensato, lì per lì, ad una sciocchezza commessa dai tecnici Blancpain: mai come in questo caso sarebbe stato necessario un movimento con 8 giorni di autonomia, anziché 6, per garantire il funzionamento ottimale nell’arco di una intera settimana. Poi sono andato a verificare e mi sono reso conto che l’8 giorni di Blancpain – bellissimo movimento – ha tre bariletti e inserire il tourbillon voltante più le ore saltanti, più i minuti retrogradi senza rinunciare ad almeno un bariletto sarebbe stato impossibile: spazio non ce n’era.

E allora, mi dirà qualcuno, perché non mettere un movimento automatico? Perché il rotore di carica avrebbe nascosto la bellezza delle decorazioni sul lato fondello, ma soprattutto perché si sarebbe perso l’effetto del tourbillon volante “magicamente” sospeso nel vuoto. Insomma: si dovevano fare delle scelte, sono state fatte delle scelte e alla resa dei conti si è scelto il miglior compromesso possibile, assolutamente condivisibile. Vorrà dire che il fortunato possessore del Blancpain Villeret Tourbillon Volant Heure Sautante Minute Rétrograde dovrà sottoporsi ogni 4/5 giorni all’estenuante fatica (poverino poveretto) di caricare l’orologio a mano. Si capisce che sono un po’ invidioso?

Del resto si tratta di un orologio non certo destinato ad un uso continuo, quotidiano. Non tanto per il prezzo, quanto per il quadrante in smalto. Sono maledettamente delicati: una caduta e si rischia il guaio totale, come per il vetro dei cellulari. E se nei cellulari sostituire il vetro costa non poco in