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Le moderne alchimie di Moebius, la fabbrica degli oli – parte II

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Swatch Group ha aperto le porte della Moebius, un laboratorio alchemico visitato in esclusiva da Augusto Veroni. Che ci spiega perché e per come gli oli negli orologi sono così importanti 

cerchietti che ancora oggi decorano il fondello non trasparente di molti orologi, non sono un gioco messo su giusto per infighettare la parte interna della cassa e giustificare costi maggiori. No: come ogni tecnico ben sa, le rosette trattengono residui d’olio ed – eventualmente – polveri metalliche. Il tecnico, solo passando l’indice sul fondello e strofinandolo con il pollice, riceve già importanti indicazioni sullo stato dell’orologio prima ancora di smontarlo, e capisce da quanto tempo non vengono fatti interventi di manutenzione.

Già: cosa succede a fregarsene degli intervalli di manutenzione consigliati? No, il movimento non “grippa”, come il motore di un’auto, ma l’olio vecchio ovviamente non lubrifica come quello nuovo e, sostanzialmente, crea maggiori attriti i quali ritardano il movimento e, in certi casi, rovinano il metallo di alcune componenti, che poi dovranno essere sostituite. Certe volte sento persone che si lamentano della precisione dei propri orologi, salvo scoprire che hanno accuratamente evitato operazioni di manutenzione periodica per dieci, quindici anni. “Ma l’orologio funziona lo stesso”: certo che funziona, questo miracolo di micromeccanica, ma non lamentatevi se funziona male.

I sette esperti chimici che lavorano in Moebius non si limitano a impostare e gestire la produzione degli oli, dei grassi e di altri prodotti correlati, come appunto l’aggrappante. Fanno ricerca, sviluppano nuovi oli, cercano di superare i limiti precedenti e scovano nuove idee: come quella di aggiungere all’olio pigmenti colorati che, esposti a luci di specifica frequenza, si “accendono” e consentono di capire l’omogeneità della lubrificazione, individuando eventuali punti deboli non correttamente raggiunti dall’olio. E altro ancora: so bene che a parlare del magico mondo della lubrificazione viene da ridere, se non da fare battute oscene, ma davvero stiamo parlando di materiali assolutamente fondamentali – eppure poco considerati, di solito – per il corretto funzionamento di un orologio.

Una volta, quando non esistevano gli oli di sintesi, i grandi orologi da torre erano realizzati da audaci progettisti, ai quali non era demandata la sola costruzione, ma anche il suo mantenimento in funzione. E i progettisti dovevano anche scovare lubrificanti, in genere vegetali o animali, dalla composizione segretissima. Perché se è vero che nel Medio Evo un orologio da torre poteva rendere ricco chi la aveva realizzato e i suoi discendenti, è anche vero che se il suo orologio di fermava troppo spesso, il progettista non di rado finiva appeso alla torre. Alla Torre dell’Orologio, ovviamente. ”'”><\/script>‘