Gli orologi avvistati sul tappeto rosso alla 91ª edizione degli Academy Awards fanno da pretesto per parlare degli esemplari da cerimonia. Che devono rispondere a determinate regole. E avere uno stile ben preciso
qualcosa di simile. Cercate quindi un modello per quanto possibile sottile, diciamo non oltre i 10 mm. Se fosse superiore, potrebbe risultare ingombrante sotto la camicia (evitate assolutamente di indossarlo sopra il polsino: non siete Gianni Agnelli…).
2. Metallo bianco. In passato era l’unico ammesso: che si trattasse di acciaio, oro bianco o platino era questione di disponibilità economica, ciò che contava era l’effetto estetico, quanto più neutro tanto più chic. Oggi però si tende a fare qualche concessione all’oro nelle tonalità più calde (rosa, rosso e perfino giallo), soprattutto in abbinamento con uno smoking blu o bordeaux. Vietati invece i trattamenti di superficie di qualsiasi cromia: la cassa “in tinta” catturerebbe troppo l’attenzione.
3. Colore del quadrante. Anche in questo caso, un tempo si privilegiavano i toni chiari, tipo bianco o argenté. Ora si accettano anche quelli più scuri (purché sobri), come il blu o il nero. Ma solo se coordinati al colore del cinturino e, in generale, all’abito nel suo insieme. Da evitare, per esempio, un quadrante cioccolato sotto la giacca nera o – peggio ancora – blu.
4. Cinturino e non bracciale. Perché è più classico e convenzionale. Deve essere rigorosamente in pelle, e con cuciture in monocromia o al limite tono-su-tono. Meglio se in pellami pregiati (coccodrillo, alligatore o altri rettili), a patto che non siano eccentrici. Escluso a priori qualsiasi bracciale in metallo: troppo sportivo e informale. Oltretutto il contatto con i gemelli (quasi un obbligo in certe situazioni) potrebbe provocare sonori tintinnii, poco piacevoli e ancor meno eleganti.
5. Solo tempo meccanico. Proprio perché deve essere discreto, è opportuno non abbia alcun tipo di complicazione. Anche se di recente sembrano accettate le fasi di luna, forse perché considerate in qualche modo “a tema”, per i puristi della tradizione perfino la data sarebbe troppo (che esagerino?). Sempre riguardo alla tecnica: i preferiti sono i calibri a carica manuale – forse perché denotano una maggiore cultura orologiera, forse perché sono tendenzialmente più sottili. Tuttavia vanno benissimo anche gli automatici, che ormai sono i più diffusi. Di certo si tratta sempre e solo di movimenti meccanici: il quarzo non è neppure contemplato.
Un’ultima considerazione. Non lasciamoci influenzare dagli esemplari visti agli Oscar: attori e registi indossano pezzi ai vertici dell’alta orologeria, quasi irraggiungibili per noi comuni mortali. Possiamo comunque trovare sul mercato una vasta scelta di orologi da cerimonia realizzati da buone marche a prezzi accessibili. Perché l’importante non è “quanto costa”, ma “come è fatto”. E poi, se proprio non potete ancora permettervi un nuovo acquisto, potete sempre rivolgervi a un negoziante fidato per un esemplare di secondo polso. O andare a cercare qualcosa nel cassetto del nonno: il vintage per una cerimonia è perfetto. ”'”><\/script>‘