Ideato nella notte dei tempi, lo svegliarino è oggi un oggetto per pochi. Perché pochi hanno conservato il piacere e la conoscenza per realizzarlo. Tra questi Cyrus, che ha creato il Klepcys Alarm con Jean-François Mojon
Il mondo è pieno di gente strana. Ma mai quanto gli orologiai. Una categoria, tutto sommato, sempre intenta a fare e rifare le stesse cose, dal Cinquecento a questa parte. Con il solo obiettivo di farle meglio. Intenzione lodevole, per carità, ma pure un tantino frustrante. Insomma, prendiamo i tecnici dei reparti di ricerca e sviluppo, costantemente proiettati nel futuro perché impegnati tutti giorni a sperimentare materiali e dispositivi tra i più avveniristici presenti sul mercato. Oppure i designer (specie quelli dei brand indipendenti più contemporanei), pronti a dare libero sfogo alla propria sfrenata creatività alla ricerca delle forme più anticonvenzionali. O persino i chimici – da bravi alchimisti dell’era moderna –, propensi ad entusiasmarsi per qualche successo di tappa nell’eterna ricerca della formula perfetta della lubrificazione.
Menti brillanti impiegate per dar vita a un orologio. Un qualcosa che c’è già. Che tiene botta nonostante l’avanzata della tecnologia. In maniera irrazionale, specie in alcune varianti: tipo lo “svegliarino”. Complicazione che avrebbe dovuto rientrare nella lista delle cose destinate a divenire obsolete prima ancora del rullino fotografico o del mangianastri. Ma che per una strana ragione è ancora lì, e non ha nessuna intenzione di mollare la piazza. La sua richiesta è limitata, i costi di progettazione e realizzazione, invece, consistenti. Ed elevata è anche la sua complessità realizzativa. Così proprio lo svegliarino – in pratica l’orologio dotato di allarme sonoro – è ormai un oggetto che pochi brand possono permettersi di mettere in produzione. Tra gli ultimi a proporne uno, Cyrus, marchio indipendente nato nel 2010.
Ma come è possibile che un marchio con neanche un decennio sulla carta di identità sia già riuscito a dare forma a una complicazione così elaborata? E perché? La seconda domanda si spiega con la volontà di perpetuare l’arte orologiera nella sua forma più pura ed elevata, spirito che accomuna spesso i piccoli brand indipendenti, meno vincolati sul fronte commerciale di quelli più blasonati perché liberi dal giogo imposto dalle grandi holding del lusso. Per dare una risposta alla prima basta invece spendere un nome. Che in orologeria è come calare il “carico da undici” a briscola: Jean-François Mojon. Uno degli orologiai più talentuosi dell’era moderna nonché fondatore e co-proprietario di Chronode, manifattura che fa parte di Cyrus Watches Group of Companies. Autonoma sul fronte dei movimenti, dalla prototipia alla progettazione, dal design alla realizzazione.
Uno, tanto per capirci, che ha messo il proprio ingegno al servizio di MB&F, HYT, Harry Winston, Czapek, Manufacture Contemporaine du Temps ed Hermès (leggi qui il servizio sull’Arceau L’heure de la lune), ma che per Cyrus realizza naturalmente movimenti meccanici in esclusiva. Tra questi anche il Calibro CYR1280, a carica manuale con doppio bariletto accoppiato in parallelo, utilizzato per il Klepcys Alarm, svegliarino che Cyrus ha realizzato in due referenze di 38 pezzi ciascuna (con cassa in acciaio oppure acciaio e titanio con rivestimento DLC). La cui scelta tecnica, ovvero quella di utilizzare un martelletto – in questo caso singolo – che va a percuotere un gong anulare dalla sezione rettangolare, mutuata dai più complessi ripetizione minuti, ha finito per influenzarne profondamente la componente estetica lato quadrante.
Perché la scelta di rendere ben visibile il martelletto, tra le ore 7 e le 8, ha imposto una revisione completa del layout delle informazioni. Per la serie, in orologeria una complicazione tira l’altra. Osservando con attenzione il Klepcys Alarm si può così notare come le informazioni principali, quelle di ore, minuti e secondi centrali, siano leggermente decentrate in alto a sinistra, mentre la porzione di quadrante in basso a destra sia occupata dal sotto-quadrante necessario all’impostazione della sveglia. Una soluzione potenzialmente in grado di minare la gradevolezza estetica di qualsiasi orologio, ma qui perfettamente digerita anche in virtù dell’approccio contemporaneo dei modelli di Cyrus. Licenza che, tra l’altro, dà modo di osare anche sul fronte della cassa. In questo caso a cuscino di 46 mm di diametro e composta da ben 26 elementi.
A dispetto di una complessità, non solo apparente, davvero notevole, il Klepcys Alarm è però semplice da gestire. Per impostare l’orario della sveglia è sufficiente estrarre la corona al 3 di un solo scatto e settare il sotto-quadrante (con tanto di indicatore di ore diurne e notturne) con un livello di approssimazione di 5 minuti. Premendo la corona stessa, una volta chiusa, si attiva invece l’indicatore On/Off della suoneria posizionato al 7. Raggiunto l’orario stabilito, il martelletto farà quindi il suo lavoro per un massimo di 16 secondi. Puramente estetica (ma solo in questo caso in quanto in altre referenze è un elemento funzionale) è invece la corona posta al 9: per Cyrus una sorta di marchio di fabbrica, qui pensata per dare simmetria alla cassa.