Protagonisti

Le sfide di Francesca Ginocchio tra lavoro e famiglia

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Dall’approccio psicologico alle trasformazioni del digital: l’Amministratore Delegato di Swatch Group Italia si racconta. In un’intervista molto personale, che mette in parallelo vita privata e professionale

Al polso tre Swatch: due rosa e uno nero. «Ogni mattino apro il cassetto dei desideri e dei colori e, tra i settanta Swatch della mia collezione, ne scelgo tre: uno abbinato al colore che indosso, uno che rifletta il mio momento emotivo e uno dell’ultima collezione». Francesca Ginocchio, Amministratore delegato di Swatch Group Italia, è una donna di una semplicità e di un’umanità disarmante. Sorprendentemente, il racconto di una delle (non più così poche) donne al vertice nel mondo dell’orologeria, parte dai suoi polsi, coloratissimi.

E da lì fa emergere ricordi d’infanzia, sogni, perdite, conquiste, intrecciando le strategie aziendali a normali scene di vita familiare. Perché sebbene sia arrivata a guidare la filiale italiana del più grande gruppo mondiale di orologeria, Francesca Ginocchio è una donna “normale”. E forse è proprio questo il segreto del suo successo, tutto costruito – dopo gli inizi nel marketing di due brand cosmetici – all’interno del gruppo Swatch, nell’arco di un ventennio in cui le tappe di carriera sono coincise con la costruzione della sua famiglia.

«Da bambina sognavo un lavoro legato alla psicologia, in qualche modo ci sono arrivata». La psicologia? Sembra una risposta spiazzante. «Il cuore della mia esperienza è il marketing, dove è importante riuscire a catturare l’attenzione della gente. L’approccio psicologico quindi è vincente», racconta, «così come secondo me è vincente in azienda l’atteggiamento tipicamente femminile attento alle persone. Perché sa cogliere e valorizzare i talenti, ascoltare tante voci e gestire uno scambio di informazioni sempre più trasversale. Fare squadra con una regia che sappia coniugare leadership e sensibilità».

Francesca Ginocchio non ha dubbi: le donne in azienda sono un valore aggiunto. E nonostante il welfare avrebbe, almeno in Italia, ancora tanto da fare, la carriera non deve oggi precludere una scelta di maternità. «Ogni vita è un’esperienza a sé. Ognuno deve capire all’interno del suo life balance come può gestire al meglio le cose. Bisogna solo trovare compromessi e non pretendere di essere su tutto al cento per cento», afferma.

Il suo ingresso nel mondo dell’orologeria è avvenuto quasi per caso, 19 anni fa, quando l’interesse femminile per questo mondo era ancora scarso. «Diciannove anni fa ne sapevo poco anche io: fui chiamata dal gruppo Swatch per dedicarmi al marketing di Tissot. Sempre diciannove anni fa, nel 2000, mi sono anche sposata. Vita professionale e vita personale sono per me parallele, e sono davvero due famiglie. C’è una componente affettiva pazzesca nel mio lavoro».

Da responsabile marketing di un marchio a Managing director per l’Italia di un gruppo che conta 18 marchi: una scalata che dà un messaggio molto positivo ai giovani. E non è certo un caso che Francesca Ginocchio sia la seconda donna alla guida in Italia. «Il gruppo Swatch offre opportunità a