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Breitling Avenger, il crono Night Mission e i droni di Luke

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La storica collezione torna con nuovi esemplari, al polso dei moderni pionieri dell’aeronautica. Come Luke Bannister, giovane campione nella F1 dei cieli. Che indossa l’evoluzione del tipico cronografo da pilota

Hai mai provato a pilotare un drone? È molto divertente: è un gioco che ti dà emozioni forti, forse per il contatto con l’immensità del cielo che mette i brividi. Ma non è così facile come sembra: bisogna avere dita ipersensibili, riflessi pronti e capacità di controllo. Non a caso i più bravi sono i giovani/giovanissimi, abituati a manovrare il joystick di una consolle. Come Luke Bannister, salito alla ribalta nel 2016, quando diventa campione del mondo tra i piloti di droni. All’epoca ha 15 anni, si fa già chiamare Banni UK e si aggiudica i 250mila dollari del World Drone Prix a Dubai. Da allora è rimasto ai vertici del campionato mondiale, la Drone Champions League, insieme alla sua squadra, l’XBlades Racing. Ma oggi fa anche parte della Breitling Aviation Pioneers Squad e porta al polso il nuovo Breitling Avenger Chronograph 45 Night Mission.

La Breitling Aviation Squad

Le squad di Breitling – forse è il caso di ricordarlo – sono squadre di “eroi del quotidiano” (o perlomeno così ci piace definirli). Cioè persone esperte in determinati ambiti che, con il proprio impegno, sanno esprimere i valori della Maison. In questo caso si tratta appunto di tre pionieri contemporanei dell’aviazione – settore in cui è da sempre specializzata la stessa Breitling. Ovvero l’astronauta Scott Kelly, comandante dell’ISS in tre missioni, che ha vissuto in orbita per un anno intero. La pilota dell’aeronautica iberica Rocío González Torres, prima donna spagnola a registrare 1000 ore di volo ai comandi di un caccia F-18. E infine Luke Bannister, appunto, che rappresenta un nuovo tipo di aeronauta in una disciplina proiettata nel futuro.

Il giovane pilota inglese è venuto a Torino, lo scorso luglio, per l’unica tappa italiana della Drone Champions League: considerata come la “Formula 1 dei cieli”, trova proprio in Breitling il principale sponsor. In quell’occasione, però, Luke indossava l’Exospace B55, il primo cronografo della Marca capace di connettersi con lo smartphone e fornito di funzioni dedicate al volo (tachimetro elettronico, sistema di countdown/countup, crono flight per memorizzare i tempi di partenza e di arrivo). Una scelta coerente con la capacità di Breitling di misurarsi con le tecnologie di ultima generazione. Ora invece, insieme agli altri membri dell’Aviation Pioneers Squad, Bannister presta il volto agli esemplari dell’ampia collezione Breitling Avenger, oggetto di un recente restyling.

Il Breitling Avenger di Luke

In particolare, il “suo” Breitling Avenger Chronograph 45 Night Mission rappresenta uno dei modelli più tecnici all’interno di una collezione altrettanto tecnica; complice, anche, il look verde militare che ne dichiara l’ascendenza specifica. La cassa di 45 mm di diametro è in titanio, quindi risulta estremamente leggera e confortevole al polso a dispetto delle dimensioni importanti. Annerita da un trattamento Dlc, è resistente, robusta e impermeabile fino a 30 atmosfere. All’interno monta un movimento meccanico a carica automatica, calibro 13 – sviluppato sulla base di un Eta Valjoux 7750, ma opportunamente modificato dalla ruota a colonne per lo smistamento delle funzioni crono. La cui precisione è attestata dal certificato ufficiale di cronometro rilasciato dal Cosc.

Da segnalare anche la presenza sul quadrante dei numeri sovradimensionati, ispirati alle cifre sagomate riportate sui ponti delle portaerei; rivestiti di abbondante materiale luminescente, garantiscono un’ottima leggibilità anche in assenza di luce. E si riscontrano del resto in tutti gli esemplari della collezione Breitling Avenger come segno caratteristico. Lo stesso dicasi per i massicci cavalieri posti sulla lunetta unidirezionale girevole, che la rendono facile da manovrare anche i guanti, come pure i pulsanti e la corona, dalla particolare impugnatura. Bella, infine, la satinatura verticale che si ritrova sull’intera superficie del metallo, realizzata per evitare qualsiasi fastidioso riflesso. Meglio non perdere la concentrazione, mentre si guida un drone.