Chi conosce Augusto sa che parla tanto, ma non si sa mai cosa pensa davvero. Per una volta, però, siamo riusciti a fargli scrivere nero su bianco cosa gli piacerebbe mettersi al polso…
Chi conosce Augusto sa che parla tanto, ma non si sa mai cosa pensa davvero (del resto è un Gemelli…). Per una volta, però, siamo riusciti a fargli scrivere nero su bianco cosa gli piacerebbe mettersi al polso, cosa si comprerebbe veramente se potesse permetterselo. Ecco i sogni del Veroni. Uno al mese
La premessa è: non sono un appassionato di orologi, ma di orologeria. Sembra poco, ma è una differenza sostanziale. Vuol dire che non è l’orologio a sedurmi (non sono collezionista, non lo sono mai stato e i miei orologi – che si contano sulle dita di una mano – hanno significati sentimentali), ma tutta la sua storia, dalla fase in cui viene progettato fino a quella della vendita al pubblico.
Per cui all’inizio ho preso la cosa sottogamba, considerando semplice la faccenda. E invece ho scoperto che Daniela Fagnola, il Direttore, è sadica e cattiva dentro: pretende troppo da un povero redattore vecchio e forse anche un po’ rincoglionito. Perché dirmi “scegli dodici orologi, uno per mese e non uno di più” è roba che nemmeno la Forza Nera ti costringerebbe a fare. Ma l’ho capito troppo tardi, dopo aver accettato.
Tema: i miei orologi del 2019. Ma solo dodici. E perché quelli piuttosto che altri. Così ho cominciato a selezionarli e sono arrivato a superare i quaranta, dopodiché ho dovuto iniziare il gioco della torre (“chi butti giù dalla torre, fra questo e quello?”) in una sequenza lacerante per l’anima. Non credevo di amare e stimare così tanti orologi e la cosa mi fa capire che la Svizzera degli orologi è ancora ben viva.
Ovviamente ho scelto i miei sogni, ossia orologi che non potrò mai permettermi e che – però – sono felice esistano perché come tutte le cose belle e intelligenti rendono il mondo un po’ più sopportabile. In alcuni casi i sogni son diventati incubi (mi ha fatto male dover escludere alcuni modelli); in altri rivelano le mie perversioni estetiche personali che, in quanto tali, non devono essere prese in alta considerazione.
In aggiunta tutte le motivazioni per le scelte sono prevalentemente tecniche e in alcuni casi le spiego. Ovviamente tutto ciò non è una classifica né nulla che in qualche modo le somigli. Sono solo i miei sogni. I sogni del Veroni.