Attualità

Bullet Head Dashboard, da CT Scuderia per gli amanti delle cafè racer

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

In questi giorni di aria mite fuori stagione, a tutti i possessori di un mezzo a due ruote (come me) credo sia venuta una voglia irrefrenabile di mettere in moto e fare qualche chilometro con l’aria in faccia. Magari anche solo per andare al “solito posto” con la propria special. È questo il mondo, o meglio, uno dei mondi cui CT Scuderia si ispira per le proprie creazioni. Come Bullet Head, che guarda alle “cafè racer”: belle, veloci, a proprio agio tra le curve o anche parcheggiate davanti al locale preferito. La collezione di orologi scava nel passato e in particolare negli anni ’50 e ’60, epoca d’oro degli sport motoristici “veri”. Solo meccanica, niente elettronica.

I tratti estetici dei Contatempo di CT Scuderia ricordano la strumentazione di moto (ed auto) da corsa di quegli anni; il modello di cui parliamo, non a caso, prende il nome di Dashboard (letteralmente pannello di controllo) e trae ispirazione dalle mitiche naked inglesi. L’elemento rivelatore è quella che a prima vista potrebbe sembrare una minuteria a chemin de fer; mentre invece è la riproposizione di un tachimetro con scala, molto “British”, in miglia orarie. Oltre alla grafica in bianco, il grintoso quadrante nero ospita anche la minuteria, più interna e di colore rosso, a ricordare il “fuori giri” e a sottolineare ulteriormente la vocazione sportiva dell’orologio. Ore, minuti e secondi, tutti al centro, sono indicati attraverso lancette ad alta visibilità.

Bullet Head Dashboard è il degno compagno di una cafè racer, bello da vedere e dalla forte personalità. Con dettagli che sorprendono: ad esempio la corona di carica alle 6, di generose dimensioni e di colore nero. Idem la cassa: 44 millimetri di diametro e 14 di spessore in acciaio trattato, proprio come i telai in tubi tondi delle veloci due ruote dell’epoca. Due parti in acciaio nero con finitura mat integrano le anse che accolgono un cinturino in pelle, cucito con filo di cotone, e traforato proprio come i guanti indossati dai piloti durante le competizioni. Se si preferisce un altro materiale, nessun problema: gli agganci rapidi consentono di cambiare il cinturino in pochi secondi.

Il “motore” di CT Scuderia Bullet Head Dashboard è (e non poteva essere altrimenti) un movimento meccanico a carica automatica. Il calibro, visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, è un Landeron DP 18. Ciò che si nota subito è la massa oscillante di colore nero; però poi si coglie anche una notevole cura del dettaglio di ogni singola parte meccanica, proprio come in una cafè racer. Il tutto è rigorosamente Swiss made, ma il fondello ci ricorda, attraverso decorazioni bianche, rosse e verdi, che CT Scuderia ha cuore e cervello italiani. Quelli di Enrico Margaritelli che, ancora una volta, fornisce un ottimo esempio di quanto la creatività e la passione (o le passioni, come in questo caso) possano fare.