Il riciclo oggi è di moda. Fino a qualche tempo fa, il solo pensiero di impiegare un materiale già utilizzato faceva inorridire qualsiasi marketing manager. «Chissà da dove arriva, chi l’ha usato, non possiamo garantirne la qualità…», bla bla. Queste le argomentazioni che circolavano negli uffici prodotto di fronte all’idea di considerare un materiale riciclato.
Ebbene, oggi la tendenza sul riciclo è totalmente upside down. Se non ricicli sei out. Se non includi nel marketing plan del prossimo decennio un piano strutturato per diventare sostenibile, sarai out. Questi sono i tempi. Le aziende hanno 10 anni per mettere in opera il loro viaggio verso la sostenibilità ambientale. Sì, secondo le stime di diversi analisti (vedi Francesca Romana Rinaldi) il 2030 è l’anno che segnerà il turning point.
Entro quella data le aziende dovranno mettere in atto il loro “Sustainable journey” basandosi sul proprio Dna, perché – ricordiamolo – non esiste un’unica ricetta per essere sostenibili. Il punto di partenza è sempre l’azienda, la sua storia e i suoi punti cardine. Su quelli bisogna costruire un piano che sia economicamente sostenibile.
Ed eccoci con un marchio orologiero che ha trovato la chiave corretta per avviare il proprio viaggio nel mondo della sostenibilità, Breitling. Noto in tutto il mondo per gli esemplari da aviatore, tra i tanti cult vanta anche il subacqueo Superocean, presentato in origine nel 1957. E proprio l’oceano e il mondo del diving oggi sono per Breitling punti fondamentali su cui lavorare. Per dare dimostrazione di quanto un orologio non sia solo uno strumento di misura del tempo, ma un veicolo attraverso cui creare un “mondo migliore”.
Nasce così nel 2018 la collaborazione con Ocean Conservancy, un’organizzazione non governativa in prima fila nella lotta globale contro l’inquinamento degli oceani e nella battaglia per le spiagge pulite. Che in più di 30 anni di lavoro ha contribuito a formare una coscienza pubblica: dal 1986, ha coinvolto oltre 12 milioni di volontari nella raccolta di quasi 230 milioni di sterline di rifiuti.
In queste azioni concrete, annunciate dal vulcanico Georges Kern, Breitling svolge un ruolo attivo. Partecipa ad alcune attività organizzate da Ocean Conservancy e concorre a proteggere il delicato ecosistema oceanico anche attraverso l’utilizzo di materiali di riciclo provenienti proprio dall’oceano. Per intenderci, nel 2019 ha presentato un’edizione limitata del Superocean Heritage per commemorare la partnership essenziale con Ocean Conservancy. Il lancio, che si è tenuto a Bali, faceva parte di una massiccia iniziativa di pulizia delle spiagge.
In quell’occasione, un centinaio di ospiti Breitling si sono uniti a centinaia di volontari per rimuovere una quantità impressionante di rifiuti e plastica dalle spiagge. A supportare la campagna di pulizia c’erano i membri della Surfers Squad di Breitling: Kelly Slater, dagli Stati Uniti, e due australiane, Sally Fitzgibbons e Stephanie Gilmore; insieme hanno partecipato alla loro prima missione condivisa come squadra.
Sempre lo scorso anno, Breitling ha anche messo in vendita un cronografo della collezione Superocean Heritage in edizione speciale, con il cinturino in materiale di riciclo realizzato da Outerknown. Cioè l’azienda produttrice di abbigliamento sostenibile co-fondata da Kelly Slater, leggenda del surf nonché membro della Surfer Squad di Breitling, appunto. E l’operazione si è evoluta di recente.
Breitling continua infatti la collaborazione con Outerknown, e la sancisce con il nuovo Superocean Automatic Outerknown 44 con cinturino Nato eco-sostenibile. È realizzato infatti in filo Econyl®, un materiale creato dal nylon di scarto come le reti da pesca recuperate negli oceani di tutto il mondo. A produrre questo avveniristico filato è Aquafil, un’azienda italiana con sede ad Arco (in provincia di Trento), frutto di una geniale intuizione di Giulio Bonazzi, attuale Presidente e Ceo.
Ma siamo solo all’inizio del percorso per la sostenibilità di Breitling, che continuerà sulla strada dell’impegno e del riciclo. Ne siamo certi. A fianco di Ocean Conservancy, Outerknown e chissà quali altri prossimi partner; per far sì che le generazioni future abbiano la possibilità di godere di oceani sani, fonte di vita sulla Terra, e di spiagge pulite. E a dimostrazione che, facendo leva sul proprio Dna, si possono creare storie di successo e dare un contributo per la salvezza del pianeta. Perché non abbiamo un “Planet B”, e Breitling ne è consapevole.