Ha esordito ieri sera su Sky Atlantic “Diavoli”, la nuova serie tv ambientata negli intrighi dell’alta finanza. Tratta dal romanzo di Guido Maria Brera e diretta da Nick Hurran (e Jan Michelini), è una produzione internazionale che vede nel cast Alessandro Borghi, Patrick Dempsey, Kasia Smutniak, Lars Mikkelsen. “Che ce frega?”, forse ti chiederai. Al che ti rispondo: “Prontooo? Ce ne frega, eccome: c’è Patrick Dempsey!”. Forse non lo sai, ma l’attore hollywoodiano è ambasciatore TAG Heuer dal 2014. Fascinoso 54enne, qui veste i panni di Dominic Morgan, Ceo della New York London Investment Bank, una delle maggiori banche di investimento mondiali.
D’accordo, non si è ancora capito quale orologio indossi in questo thriller finanziario dalla fotografia algida e raffinata, girato a Roma ma ambientato nelle atmosfere di Canary Wharf. Di certo nei primi due episodi portava un esemplare “braccialato” – le scene però erano troppo dense, troppo veloci per identificarlo; (potrei ipotizzare un Carrera, ma non sono così sicura da scommetterci). Del resto sto dando per scontato che l’attore indossi un TAG Heuer anche sui set, perché così è già successo in passato. Ma molto dipende dalle scelte dei costumisti che hanno curato il look del protagonista, uno degli uomini più potenti della finanza mondiale.
Da parte sua, Patrick Dempsey è sicuramente un appassionato di orologi. A chi come me segue “Grey’s Anatomy” fin dai primi episodi, non può essere sfuggito l’avvicendarsi di modelli diversi al polso del neurochirurgo Derek Shepherd. Ma molto prima di uscire tragicamente di scena alla fine dell’XI stagione, tra le lacrime delle fan, il Dottor Stranamore sfoggiava la versione più classica del Monaco. Lo ricordo bene, impossibile non riconoscerlo: con quella cassa quadrata e il quadrante blu, si stagliava sotto al camice bianco come un faro della notte. E proprio il Monaco deve essere uno dei suoi esemplari preferiti, come si è visto l’anno scorso ai lanci delle edizioni limitate per l’anniversario.
In anni più recenti, il binomio Patrick Dempsey/TAG Heuer è tornato anche in un’altra mini-serie tv: “La verità sul caso Harry Quebert”. Un’altra storia tratta da un libro, questa volta di Joël Dicker, e diretta da Jean-Jacques Anneau, che è un impietoso ritratto della provincia americana, con le sue immoralità e le sue ipocrisie. Qui gli orologi di Dempsey/Quebert seguono i salti temporali della trama, avvincente e ricca di colpi di scena, tra il vintage degli anni 70 e il crono di oggi. Mentre alla première parigina del novembre 2018, l’attore aveva al polso (di nuovo) un Monaco, ma in special edition: con cassa in carbonio, personalizzato Bamford.
Più che per l’amore per gli orologi, però, TAG Heuer deve aver scelto Patrick Dempsey per la passione per i motori e la velocità. Non solo l’attore ha sempre partecipato a numerose corse automobilistiche, ma nel 2013 ha perfino fondato una propria scuderia con Alessandro Del Piero (la Dempsey Del Piero Proton) con cui ha gareggiato alla 24 Ore di Le Mans. Gara che in realtà frequenta dal 2009 e alla quale ha perfino dedicato una serie documentario, “Obiettivo Le Mans”, andata in onda nel 2014 su DMax. Oltretutto nel 2018 è anche riuscito a vincerla: non al volante, ma come manager del proprio team (diventato nel frattempo Dempsey Proton Racing). Sponsorizzato, non a caso, proprio da TAG Heuer.
Per la cronaca, Patrick Dempsey da anni è al centro ovviamente anche della comunicazione e delle campagne firmate TAG Heuer. L’ultima è stata un servizio fotografico realizzato per il nuovo Autavia, presentato a Baselworld lo scorso anno. Ma la più memorabile resta “To Jack”, un video che rende omaggio a Jack Heuer (presentato sempre a Basilea, nel 2017). Per l’occasione l’attore era passato dietro la macchina da presa. E si era immortalato alla guida di una MGA d’epoca, con al polso un crono Autavia (edizione speciale 55° anniversario), in un suggestivo bianco e nero.