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Eberhard & Co. al Concorso d’Eleganza Poltu Quatu

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I bambini corrono. Le coppie, abbracciate, si godono il sapore di salsedine. C’è chi nuota, chi prende il sole. In un clima sereno, emerge inaspettatamente dal mare turchese un’auto-sommergibile, pilotata da Roger Moore. È una scena del film “La spia che mi amava”, il decimo della saga di James Bond, con Barbara Bach. Sì, fantascienza. Scenario e automobile anni Settanta. È invece di nuovo reale la possibilità di tuffarci in un mare cristallino (senza sommergibile, per carità). Godere della bellezza delle nostre coste e, perché no, lasciarci ammaliare da bellezze di vario tipo. Parola d’ordine “eleganza”, in senso pieno, questo weekend a Poltu Quatu, il porto nascosto della Costa Smeralda. Che ospiterà il Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic.

Sponsor di questa quinta edizione della manifestazione dedicata alle automobili più belle di tutti i tempi è Eberhard & Co. Che rinnova ancora una volta la sua attenzione al mondo delle quattro ruote e degli eventi motoristici. «In questo periodo storico senza eguali abbiamo deciso di essere presenti al Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic per rinforzare il nostro legame con le auto d’epoca e dare un segnale positivo e di grande vicinanza agli appassionati di motori», commenta Mario Peserico, Amministratore delegato di Eberhard Italia.

In prima linea come official timekeeper di gare di massimo prestigio, cui prendono parte equipaggi provenienti da tutto il mondo, il marchio svizzero premierà questa volta il vincitore del “Best in show” e quello del premio speciale della giuria con un orologio Traversetolo. Collezione caratterizzata dalle grandi proporzioni abbinate a un movimento meccanico a carica manuale lanciato negli anni Cinquanta e perfezionato nel tempo.

In gara 25 gioielli su quattro ruote. Come una Porsche 356 Continental Coupé del 1955: un’auto che fece epoca (vinse ad esempio il primo Campionato Europeo Rally nel 1953); e fu molto amata dalle donne (sempre sul podio anche nella Coppa delle Dame al Tour de France Automobile tra il 1954 e il 1961). Poi un’Alfa Romeo 1750 Spider Compressore del 1932. Due OSCA MT4 1500 ex Mille Miglia, una del 1952 e l’altra del 1955. Ancora, una BMW 328 spider del 1938, compresa tra le 25 vetture più significative del secolo scorso. E una Lancia Aurelia Vignale spider one off del 1952, considerata tra le più belle auto mai costruite al mondo.

Il Concorso d’Eleganza Poltu Quatu Classic offre l’occasione di vedere in anteprima mondiale due prototipi di due GFG Style di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro: la GFG Vision 2030 e la Bandini Dora. Due hypercar elettriche che non hanno nulla da invidiare alle dotazioni tecnologiche avveniristiche di 007. Una finestra sul futuro dell’automobile elettrica partendo da un grande marchio del passato automobilistico italiano, la romagnola Bandini Automobili. Ed è proprio il celebre designer Fabrizio Giugiaro ad aver  ideato il trofeo “Best in Show”. E a partecipare alla giuria internazionale presieduta da Paolo Tumminelli, noto storico dell’automobile, accanto a Luciano Bertolero, Afshin Behnia, Alberto Vassallo, J. Philip Rathgen e altri.

Quartier generale del concorso il Grand Hotel Poltu Quatu. Una location che è anche un’occasione per lasciarsi andare alla contemplazione della bellezza. «Questo angolo di Sardegna dove si incontra un paesaggio unico, reso celebre anche da pellicole cinematografiche di fama mondiale, rappresenta la cornice perfetta per la sfilata di 25 gioielli su quattro ruote delle più importanti collezioni italiane ed europee», sottolinea Peserico.

Il programma della tre giorni (da oggi a domenica 12 luglio) prevede un tour panoramico della Costa Smeralda. In cui i partecipanti potranno assaporare scenari mozzafiato e visitare alcuni tra i borghi storici più suggestivi dell’isola. Non mancano le attività ricreative, come un’adrenalinica Off Shore Experience con il cinque volte campione mondiale di motonautica Aaron Ciantar. E neppure le pause relax nella famosa spiaggia Vesper di Capriccioli, resa celebre proprio dal film “007 – La spia che mi amava”.