Periodi estivi, periodi di grandi discussioni su temi appunto “caldi”. Quali il cambiamento climatico, la salvaguardia degli oceani, la responsabilità verso il riciclo e il risparmio energetico. Argomenti importanti di cui sentiamo spesso parlare e sui quale ci siamo confrontati con Jean-Marc Pontroué, Ceo di Panerai. «Credo che abbiamo tutti la responsabilità di fare qualcosa per il nostro pianeta. Chi più di Panerai – legato indissolubilmente al mare e agli abissi – può impegnarsi profondamente nella tutela dell’ambiente e degli oceani?».
In effetti Panerai da tempo ha cominciato a compiere azioni concrete. «Abbiamo iniziato a costruire un percorso verso la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa, partendo dalle certificazioni necessarie per migliorare la qualità e il design caratteristici del marchio; nonché le garanzie legate alla provenienza delle materie prime e al loro impatto sull’ambiente», commenta Pontrué. E subito il pensiero corre all’adesione al Responsible Jewellery Council. «Ma il progetto più ambizioso in termini di eco-sostenibilità e di eco-compatibilità è stato il nuovo sito produttivo», spiega il Ceo.
«A dieci anni dall’inaugurazione della manifattura di Neuchâtel (aperta nel 2004, ndr), Panerai ha inaugurato il nuovo stabilimento dove sono state trasferite tutte le attività di sviluppo, produzione e assemblaggio dei movimenti e degli orologi. Il nuovo edificio ha un impatto ambientale zero per quanto riguarda la produzione di anidride carbonica, grazie all’integrazione di alcune tecnologie finalizzate al recupero e al riciclo delle risorse, ai dispositivi per la riduzione delle emissioni, all’energia elettrica da fonti completamente rinnovabili. Abbiamo anche promosso politiche di mobilità eco-sostenibile dei dipendenti».
In natura ogni scarto prodotto non è un rifiuto, ma rappresenta un elemento nutritivo per il ciclo successivo. Un moto circolare in cui nulla viene scartato. Su questo concetto di “economia circolare” si basa per esempio la gestione del sistema idrico della manifattura Panerai. Che recupera l’acqua piovana, la raccoglie in una cisterna di 50mila litri, per poi riutilizzarla nei servizi e nell’irrigazione degli alberi, un centinaio, piantati nell’area circostante.
Invece l’acqua calda scartata dai macchinari è impiegata per produrre l’energia necessaria all’impianto di riscaldamento degli ambienti. Il sistema di condizionamento sfrutta il calore del sottosuolo per garantire agli spazi interni una temperatura costante e controllata. Ed è di nuovo di energia idroelettrica, 100 per cento verde certificata, che si serve la manifattura per ogni sua attività. E l’elenco potrebbe continuare…
Intreccio perfetto tra design, tecnologia e rispetto per l’ambiente, la sede di Neuchâtel è oggi un esempio da seguire. Ma non c’è solo la costruzione: il viaggio nella sostenibilità di Panerai tocca molti altri ambiti. Dalla selezione dei fornitori all’utilizzo di carta con certificazione Fsc, fino al passaggio dai cataloghi stampati a quelli digitali, sono tante le piccole attenzioni quotidiane messe in atto dalla marca.
Ma quando e come è nata la necessità per Panerai di integrare temi di sostenibilità nelle proprie collezioni? «Due anni fa abbiamo iniziato a pensare a come sviluppare i nostri nuovi prodotti per integrare un approccio più attento all’ambiente», racconta Jean-Marc Pontroué. «L’eco-sostenibilità è uno dei nostri temi di prodotto prioritari e principali per i prossimi anni. Questo è il motivo per cui stiamo esplorando l’idea di produrre un orologio riciclato al 100 per cento che sarà una grande innovazione nel settore».
E la marca sta già attuando i primi passi in questo senso, come si vede negli esemplari creati per un’importante collaborazione. Panerai infatti è partner di Pangaea, la spedizione dell’esploratore sudafricano Mike Horn (cui è legato fin dal 2005), tesa a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione di degrado ambientale. Lo yacht di Horn, ovviamente costruito utilizzando materiali riciclati, ha quindi navigato intorno al globo con a bordo giovani esploratori, per creare una nuova generazione di ambasciatori capaci di diffondere il rispetto per l’ambiente tra i propri coetanei.
Proprio per celebrare questa impresa, Panerai lo scorso anno ha sviluppato il Submersible Mike Horn Edition. Un orologio subacqueo professionale, impermeabile fino a 30 atmosfere, con una speciale cassa di 47 mm di diametro in EcoTitanium™. Un materiale ottenuto dal titanio riciclato, «una prima assoluta nel mondo dell’orologeria», afferma Pontrué. Mentre il cinturino è realizzato con materiali ricavati dal Pet e la confezione è anch’essa environmental friendly.
«Quest’anno abbiamo presentato un’edizione limitata, di soli 5 esemplari, del Submersible Tourbillon Mike Horn EcoPangaea™», continua il Ceo. «L’orologio presenta una cassa eccezionale realizzata con metallo riciclato, proveniente dall’albero motore della barca Pangaea di Mike Horn». E conclude: «In futuro ci piacerebbe riutilizzare i materiali per creare il primo movimento interamente riciclato. Occorrerà tempo, ma in Panerai amiamo le sfide».