“Superare i limiti, anche della precisione. Creare emozioni”. È così, con questa identità di vedute, che Thomas Roussel ha stretto con Richard Mille una delle collaborazioni artistiche più affascinanti e pregiate fra il mondo della musica e quello dell’orologeria. Una collaborazione fondata appunto su valori condivisi da entrambi i partner: l’amore per la libertà di pensiero, l’anticonformismo, la voglia di trasmettere passione ed emozionare attraverso nuovi percorsi creativi. Nominato da poco ambasciatore della maison orologiera, accanto ad altre figure chiave del panorama musicale, Thomas Roussel ora indossa al polso l’RM 67-01 Automatic Extra Flat.
Di recente, il compositore e direttore d’orchestra francese è diventato un fenomeno virale sui social con il progetto Lockdown Orchestra: 200 musicisti da tutto il mondo, attraverso i loro smartphone, hanno suonato le musiche di Roussel composte durante il lockdown. Ma, in effetti, Thomas Roussel – classe 1979 – è un prodigio della musica. Con alle spalle una solida formazione al conservatorio: a 5 anni suonava già il pianoforte, a 6 il violino. La sua bacchetta ha diretto anche la London Symphony Orchestra, durante la registrazione del suo primo album, The Future Comes Before, pubblicato nel 2017 con il nome d’arte di Prequell.
La sua voglia di sperimentare e rompere gli schemi lo ha poi portato a unire due mondi in apparenza così lontani e invece così vicini come la musica classica e quella elettronica. E a collaborare con maestri del French touch come Daft Punk, Laurent Garnier e soprattutto con il pioniere della techno Jeff Mills. Non solo. Il suo tocco da maestro è tra i più ricercati anche nel mondo della moda: ha infatti composto colonne sonore per i fashion show di Chanel, Dior e Givenchy, fra gli altri. Ed è stato sound designer anche per eventi di gioielleria e orologeria: da Cartier a Boucheron fino a Audemars Piguet. I suoi concerti sono spettacolari così come inusuali le location che sceglie: dal lungo Senna di fronte alla Tour Eiffel alla Città Proibita in Cina.
Cosa la accomuna a Richard Mille?
Thomas Roussel: «Penso che entrambi amiamo superare i limiti, anche della precisione. Quando si scrive musica per un’orchestra sinfonica bisogna infatti essere molto tecnici e precisi. Abbiamo inoltre la stessa passione per l’arte contemporanea e tutto ciò che è legato alle emozioni. Sono rimasto molto colpito dall’apprendere di più sulla volontà di Richard Mille di rompere i limiti del tecnicismo. Credo inoltre che entrambi vogliamo creare qualcosa al limite dell’innovazione e della precisione, qualcosa che crei una forte emozione per il pubblico. Musica e orologi hanno regole forti, da sempre. Cerchiamo di guardare al futuro, con forti basi classiche».
Ma come nasce la sua passione per gli orologi?
«Ad essere onesti, ho iniziato a interessarmi agli orologi solo due o tre anni fa; e poi quando alcuni amici me ne hanno regalato uno, bellissimo, per il mio 40° compleanno. Quindi la collaborazione con Richard Mille è arrivata con un tempismo perfetto nella mia vita!».
Quale rapporto vive con il tempo?
Thomas Roussel: «È una relazione molto importante, tant’è che il mio primo album si intitola The Future Comes Before. Sono molto ispirato dal tempo, e anche dallo spazio-tempo, dall’astrofisica. Nel mio album ho campionato i suoni dallo spazio, come quelli di due onde gravitazionali che hanno colpito la Terra nel 2015. Stiamo parlando di onde nello spazio-tempo: questo è pazzesco! E, naturalmente, il tempo è una questione di precisione e… di tempo».
Ci può spiegare il concept del suo nuovo progetto musicale, Prequell?
Thomas Roussel: «Prequell è il mio primo lavoro personale, quindi non si tratta di una colonna sonora per un film o di musica scritta per un altro artista. L’album rappresenta totalmente me stesso, il mio Dna. Sono cresciuto con la musica orchestrale, da Stravinsky a John Williams; ma anche con la musica elettronica, con i Daft Punk o Laurent Garnier, quando ero adolescente. Quindi per me è stato molto naturale comporre con questi due generi musicali. Ho registrato il mio primo album con la London Symphony Orchestra ad Abbey Road; e poi con la stessa orchestra e nello stesso studio in cui è stata registrata la colonna sonora di Star Wars!».
L’emergenza globale che stiamo vivendo ha dato vita a diverse iniziative musicali sui social, che ci hanno fatto sentire tutti un po’ più vicini. Fra questi c’è anche il suo progetto Lockdown Orchestra: quale messaggio ha voluto trasmettere?
Thomas Roussel: «Con il video Lockdown Orchestra ho cercato di dire che la musica è un linguaggio universale in grado di riunire musicisti di tutto il mondo. Troveremo sempre un modo per esprimerci, ma spero che presto potremo tornare a suonare dal vivo. Non c’è niente di più forte della musica dal vivo. Per me, le note sono così forti che non ho bisogno di scrivere testi. Si può raccontare una storia solo con la musica e chiunque, anche all’altro capo del mondo, sarà in grado di capire all’istante. La musica è anche un’arte del tempo. Parliamo di frequenze che si muovono nel tempo e nello spazio. È molto correlato al nostro universo, credo».
Dove trova ispirazione per le sue composizioni?
Thomas Roussel: «Di solito cerco di trovare ispirazione in altre forme d’arte che non siano la musica. Ad esempio, sono stato davvero ispirato dalle installazioni di Daniel Arsham, che sono molto legate al concetto di tempo: parlano di archeologia del futuro. Cerco di tradurre le mie emozioni in musica, dopo aver sperimentato opere d’arte o film. Come ho detto prima, sono anche ispirato dallo spazio e dallo spazio-tempo. Ad esempio, ho trovato molta ispirazione ascoltando il soundcloud della NASA».
A proposito di cinema, c’è un film per cui avrebbe voluto o vorrebbe scrivere la colonna sonora?
Thomas Roussel: «Da quando ero bambino sogno di comporre musica per un film di James Bond. Lavorerò finché non accadrà! E, naturalmente, sono totalmente innamorato del lavoro di Christopher Nolan, sempre molto legato al tempo».
Cosa può dirci riguardo al nuovo progetto su cui sta lavorando?
Thomas Roussel: «Il mio nuovo album è quasi pronto e non vedo l’ora di tornare a Londra per registrarlo. Immagino che le prime tracce saranno pronte per la fine di quest’anno. Sarà ancora al limite della musica orchestrale ed elettronica, anche se ovviamente cerco di andare oltre il primo album. Ma sarà ancora molto ispirato dal tempo e dallo spazio. E dalle emozioni forti».