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Alla Targa Florio Classica TAG Heuer rilancia il Carrera con Porsche

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Da Palermo a Marsala, sulle strade delle saline. E ritorno, sulle orme di Garibaldi. Oggi, venerdì 16 ottobre, riparte la Targa Florio Classica, una delle più antiche e famose corse automobilistiche al mondo. E anche questa volta, a scandire il tempo della mitica “Cursa”, ci sarà TAG Heuer.

Un marchio da sempre ha manifestato affinità con gli sport automobilistici. È stato il primo, per intenderci, a sviluppare esemplari in grado di misurare 1/100, 1/1.000, 1/10.000 di secondo. Cronometrista di Ferrari negli anni ’70, quando si chiamava soltanto Heuer, ha messo a punto strumenti sempre più precisi per cronometrare i tempi dei team in gara. Un pioniere, il cui contributo tecnico ha fatto la storia del cronometraggio in Formula 1. E non solo lì.

Nel 1963, dalla folgorazione di Jack Heuer per la Carrera Panamericana Mexico, nacque la serie di cronografi sportivi racing per eccellenza: TAG Heuer Carrera. Una risposta alle esigenze di piloti professionisti e gentleman driver che cercavano un orologio da polso dalla massima chiarezza e leggibilità, da indossare alla guida sulle strade più impegnative. Un “cruscotto di un’auto da corsa per il polso”: fu definito così in occasione del lancio.

Ora, per i suoi 160 anni, TAG Heuer propone il restyling della collezione Carrera, che nella versione Elegant partecipa proprio alla Targa Florio Classica. Quale occasione migliore? Lo spirito racing e il fascino è lo stesso delle prime versioni dei cronografi. Ed è comune anche alle auto in corsa sulle strade siciliane, tutte prodotte entro il 1977. In competizione per una delle gare di regolarità classica italiane più affascinanti di tutti i tempi.

Basta scorrere l’albo d’oro dei partecipanti per farsene un’idea. Da Tazio Nuvolari, che vinse per la prima volta nel 1931, a Jean-Manuel Fangio, che vi partecipò nel 1953 e 1955. E poi lo svizzero Jo Siffert, primo pilota ad essere sponsorizzato da un brand orologiero, Heuer. “Driving tutor” di Steve McQueen per il ruolo del pilota Michael Delaney nel film Le 24 Ore di Le Mans, Siffert vinse la Targa Florio al volante di una Porsche costruita per la gara nel 1970.

Non meno fascinoso dei leggendari piloti che hanno partecipato alla Targa Florio Classica è l’itinerario previsto per i tre giorni della gara, promossa da Automobile Club d’Italia con Automobile Club Palermo, con il supporto di ACI Sport e ACI Storico. Due tappe ufficiali più una facoltativa, che costituisce evento competitivo a sé stante.
Dopo le verifiche tecniche e sportive di ieri, la partenza, oggi, è da Palermo. Senza il tradizionale schieramento delle vetture in Piazza Verdi, per evitare assembramenti. Del resto, proprio nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, questa edizione non sarà aperta al pubblico.

La prima giornata di gara rappresenta la parte variabile del percorso, tesa a mostrare ogni anno nuove zone di un territorio naturalistico intriso di storia e cultura. Perfettamente in linea con la natura “revival” dell’evento: quest’anno si parte sulla strada delle saline, in direzione di Trapani; poi sosta a Marsala; e un passaggio a Campobello di Mazara, culla della regolarità storica, che ha dato i natali a top driver come Moceri e Passanante. Il rientro verso Palermo ripercorre il tragitto di Garibaldi con i Mille: da Marsala attraverso le Saline di Mazara, Castellammare del Golfo e Valderice; seguendo la costa nord-occidentale per arrivare a Palermo.

La seconda tappa, domani, è dedicata al circuito delle Madonie, patrimonio naturalistico, storico e artistico caratterizzato da strade tortuose che si inerpicano tra aspre montagne affacciate sul mare di Sicilia. È su quel circuito che si consumarono le gesta dei piloti più famosi dell’intero panorama automobilistico internazionale. Come Albert Divo, Achille Varzi, Tazio Nuvolari, Stirling Moss, Vic Elford, Graham Hill e Nino Vaccarella. Ed è su quel piccolo circuito che rivivrà l’antico spirito della Targa Florio.

Lo stesso spirito agonistico che si respirava in Messico negli anni ’50 durante la Carrera Panamericana Mexico, che ha ispirato la collezione di cronografi TAG Heuer Carrera. E a cui ha dato un tributo anche Porsche, chiamando Carrera una delle sue serie più amate. Un legame che accomuna la maison svizzera di strumenti di cronometraggio e cronografi sportivi con la factory di Stoccarda. Che ha vinto la Targa Florio cinque volte di seguito, dal 1966 al 1970.

Domenica 18, prima della premiazione, è previsto un tour di Palermo con rievocazione della Favorita. Un giro fuori classifica, per una competizione a sé, valevole per il Campionato Italiano Grandi Eventi ACI Sport. Sarà, come da 42 anni a questa parte, una competizione rallistica. Mentre dal 1906 al 1977 la Targa Florio Classica era stata competizione di velocità.

L’equipaggio TAG Heuer correrà con una Porsche 911T del 1977. Al volante Himara Bottini e Carlo di Giusto. Al loro polso i nuovi cronografi TAG Heuer Carrera, dal quadrante blu. Lo stesso tono utilizzato dal partner di TAG Heuer Porsche sull’omonima serie di GT Car Carrera. Un legame che si rafforza. Oltre alla partnership per la Formula E con il Team TAG Heuer Porsche Formula E Team.

Sono 100 gli equipaggi iscritti per competere nelle varie classifiche. La vettura più antica, del 1929, è la Lancia Lambda VIII Serie di Olindo Deserti e Maurizio Demarco. Non mancherà Mario Passanante, già vincitore della scorsa edizione della Targa Florio Classica, con la Fiat 508C del 1937. Tra i top drivers iscritti alla Targa Florio Classica anche Antonino Margiotta e Vincenzo Bertieri, con la Volvo PV444 del 1947. E Angelo Accardo e Filippo Becchina, con la Fiat 508C del 1938.