Xiaomi è un brand sempre più noto, sia sul mercato globale che in Italia. Fondata nel 2010 dall’imprenditore Lei Jun, l’azienda cinese opera nel campo dell’elettronica di consumo, con una strategia che vede affiancare all’utilizzo di hardware di ultima generazione, e discreta fattura, una politica dei prezzi molto aggressiva. Oltre che nel settore dell’elettronica, il marchio asiatico produce anche elettrodomestici, borse, scarpe e molti altri prodotti. Facile immaginare che, presto o tardi, si sarebbe cimentata anche nella produzione di sportswatch a basso costo.
Ed è stato proprio uno sportswatch il Mi Watch Lite, il primo degli orologi in vendita nel nostro Paese, al netto delle smartband sportive della fortunata serie Mi Band e degli orologi prodotti dall’azienda partner Amazfit. Ho avuto la possibilità di testarlo a lungo, complice la pandemia che in questi ultimi mesi ha reso più difficili spostamenti ed allenamenti fuori casa. Ecco le mie impressioni.
Prezzo, confezione, specifiche
Trattandosi di Xiaomi, un brand noto per praticare prezzi decisamente abbordabili, partiamo proprio da questo dettaglio. Il Mi Watch Lite ha un prezzo di listino di 69,99 euro, nelle 3 colorazioni black, navy blue e beige. Online è possibile trovarlo anche a prezzi inferiori, attorno ai 50 euro.
La confezione è essenziale ma completa, in pieno stile Xiaomi. E contiene la cassa dell’orologio, un cinturino, il manuale utente, e un dock di ricarica dedicata, molto solida e discretamente comoda, dal momento che quando il dispositivo è connesso a essa, entra in modalità “orologio da scrivania”.
Il Mi Watch Lite, come è lecito aspettarsi da queste premesse, è un orologio molto semplice e lineare per stile e specifiche. La cassa rettangolare è realizzata in plastica, con angoli arrotondati e un pulsante laterale per accendere/spegnere il dispositivo e per accedere al menu di controllo delle varie funzionalità disponibili. L’utilizzo della plastica contribuisce a mantenere leggero il peso dell’orologio, di poco superiore ai 30 grammi. Anche il cinturino è in silicone; sebbene non sia in un formato standard, sono già disponibili, online, le alternative per chi volesse cambiare il look del proprio dispositivo.
Per quanto concerne le specifiche, Mi Watch Lite è dotato di un discreto display Tft da 1,4’ con una risoluzione di 320×320 pixel; sensore Gps-Glonass per il rilevamento della posizione in tempo reale, sensore per la misurazione della frequenza cardiaca e connettività Bluetooth 5.0. Sono invece assenti, purtroppo, Wi-Fi ed Nfc. Come facilmente prevedibile, trattandosi di un modello di fascia “lite”, mancano anche speaker e microfono con cui effettuare chiamate telefoniche o servirsi di comandi vocali. A supportare il funzionamento del Mi Watch Lite una batteria da 230 mAh, che fornisce energia sufficiente per 9-10 giorni, se non si utilizza il Gps.
Software: funzionalità…
Diciamo subito che il software presente sul Mi Watch Lite lascia un po’ l’amaro in bocca. Non tanto per la mancanza di funzionalità: le principali feature che ci si aspetta da un orologio simile ci sono tutte o quasi; quanto per la scarsa attenzione prestata alla interfaccia utente dell’orologio, sin troppo semplice per quel che concerne grafica e interazione con l’utente. In particolar modo, quello che colpisce è come la user interface sia priva di animazioni, rendendola un po’ simile a quello dei primi sportswatch.
Fortunatamente, è comunque possibile sostituire i quadranti, scegliendo tra le 5 watchface già presenti sull’orologio, o scaricandone ulteriori 120 dall’app di Xiaomi. Scorrendo il display in senso orizzontale è possibile accedere ad alcune sezioni riguardanti la frequenza del battito cardiaco, la qualità del sonno, le previsioni meteorologiche, le calorie bruciate e il controllo del lettore musicale. Scorrendo il display verso l’alto, invece, si visualizzano numerosi comandi rapidi, con cui è possibile attivare/disattivare la modalità “non disturbare” o l’accensione del display per mezzo del movimento del polso.
Cambiando ancora una volta direzione e scorrendo, invece, verso il basso, si accede all’area dedicata alle notifiche. Perfettamente funzionante grazie alla possibilità di decidere quali app presenti sul proprio smartphone possono utilizzarla o meno. Apprezzabile il fatto che siano supportate le emoji, mentre purtroppo, perlomeno allo stato attuale, non è possibile rispondere ai messaggi, nemmeno per mezzo di frasi predefinite.
…e app del Mi Watch Lite
Ultimo menu, ma non certo per questo meno interessante, è quello delle applicazioni, cui si accede attraverso la pressione del tasto fisico dell’orologio. Subito presenti quelle dedicate alla misurazione dell’attività fisica, con 11 differenti modalità di allenamento: corsa all’aperto, tapis roulant, ciclismo all’aperto, nuoto libero, attività a corpo libero, nuoto in piscina, cricket, trekking, corsa trail, camminata e cyclette. La scelta sembra privilegiare i runner, mentre purtroppo mancano altri sport, quali il calcio, il tennis, il basket, eccetera.
Tra le altre app presenti, spiccano quelle per il riepilogo degli esercizi effettuati, lo stato di attività del giorno, la misurazione puntuale del battito cardiaco (ma si può tranquillamente attivare la rilevazione durante tutto il giorno) e la possibilità di avviare sessioni di respirazione. Abbiamo poi tutta un’altra serie di utility: cronometro, timer, sveglia, bussola, pressione atmosferica, controllo musicale, meteo e trova smartphone.
Conclusioni
Xiaomi ha scelto di affrontare per la prima volta il mercato italiano con uno smartwatch economico adatto a tutte le tasche ma allo stesso tempo dotato di caratteristiche abbastanza interessanti. In primis la presenza del GPS, a cui affianca una gestione discreta delle notifiche e una buona autonomia. Trattandosi di un modello lite, tuttavia, alcune funzionalità presenti sono un po’ troppo basilari, quando non addirittura assenti. Abbastanza rilevante, soprattutto in questi tempi di pandemia, la mancanza della possibilità di calcolare l’ossigenazione del sangue. La speranza, certamente, è che il saturimetro possa essere introdotto in un secondo modello, magari con un aggiornamento del firmware dell’orologio.
A un aggiornamento dell’app Xiaomi Wear, invece, è appesa la speranza di potere sincronizzare i nostri dati con l’account Google personale. Assenza, questa, davvero penalizzante, per chi intende fare un uso più sportivo del dispositivo e si trova invece nell’impossibilità di gestire i dati dei propri allenamenti.