Approfondimenti

Richard Mille RM 21-01 Tourbillon Aerodyne: potere ai materiali

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Preparatevi: questo articolo potrebbe essere noioso, anche se parla di Richard Mille. Se, come spiegano ai giornalisti in erba, in un attacco accattivante sta già il 90 per cento dell’efficacia di un pezzo, dopo aver letto il mio penserete che venticinque anni di professione non m’hanno insegnato nulla.
Invece no, fidatevi. Ho scritto “potrebbe essere” e non “sarà”, perché ai dettagli tecnici dell’RM 21-01 Tourbillon Aerodyne riservo le didascalie, mentre nelle prossime righe parlo dei materiali. Che, quando si tratta di Richard Mille, hanno lo stesso peso del prodotto finito.

Lo ricorda anche il marchio, quando dice di sfruttare principalmente “l’ingegnerizzazione dei materiali consolidata in aeronautica e in Formula 1” e di trasferirne “le possibili applicazioni sia nel movimento di un orologio sia nella cassa”. Parlando dell’RM 21-01 Tourbillon Aerodyne, questi materiali sono il carbonio Tpt, la lega Haynes 214, l’oro rosso e il titanio grado 5.
Richard Mille li ha scelti per il loro background in industrie come l’aeronautica e l’automobilistica, avanzato banco di prova per la ricerca e lo sviluppo. Metterne le caratteristiche al servizio di un oggetto piccolo come un orologio, dopo averle testate su uno grande come un jet o un’auto, è una bella sfida industriale.

Il carbonio Tpt: l’ossessione di Richard Mille

Partiamo dal carbonio Tpt, non certo una novità per il marchio francese: anzi, quasi una ossessione. L’acronimo, che sta per Thin Ply Technology, ossia tecnologia a strati sottili, indica una lavorazione particolare utilizzata in parte anche per il quarzo Tpt. Per questo motivo, vi invito a cliccare qui per avere una spiegazione esaustiva e dettagliata.

La composizione a strati di questo tipo di carbonio – 600, composti da filamenti paralleli di spessore non superiore a 30 micron -, oltre a contare sulla leggerezza tipica del materiale, ne aumenta notevolmente la resistenza alla trazione e alla compressione. Banalmente, è meno probabile che una cassa o un componente della stessa si rompano, se uno di questi ultimi è difettoso, quando sono ottenuti dalla sovrapposizione di più strati anziché da un monoblocco. L’unione, qui, fa davvero la forza (e la leggerezza).

L’azienda che ha ideato e che produce il carbonio Tpt utilizzato da Richard Mille, la North Thin Ply Technology, è svizzera e sorge a due passi da Losanna. Ha visto tra i finanziatori anche Ernesto Bertarelli, industriale italo-svizzero celebre per essere il patron di Alinghi. Non a caso, l’industria della vela – così come quella aeronautica – fa largo uso di questo materiale.

Una lega che ama il calore

Il carbonio Tpt compone la lunetta, il fondello, le colonne laterali della cassa, la corona e l’anima della platina. La quale contiene la vera novità dell’RM 21-01 Tourbillon Aerodyne in termini di materiali: la lega Haynes 214. Quello che sembra il nome di un agente segreto, è in realtà una lega molto diffusa nell’industria pesante e in quella aeronautica, per via di una peculiare caratteristica: la forte resistenza alle temperature.

È stata creata dalla multinazionale americana Haynes International, uno dei più grandi sviluppatori, produttori e distributori al mondo di leghe a base di nichel e cobalto ad alte prestazioni, per l’uso in applicazioni ad alta temperatura e corrosione.

Nell’industria delle turbine a gas, la lega Haynes 214 – a base di nichel-cromo-alluminio-ferro – viene utilizzata per guarnizioni a nido d’ape (ricordatevi questo particolare…) e per la costruzione di piastre paraspruzzi. Nell’industria automobilistica si impiega negli interni dei convertitori catalitici; in quella aeronautica nelle camere di combustione. Trova impiego anche nella creazione di nastri metallici, vassoi e dispositivi per la cottura della ceramica e della porcellana.

Insomma, tutti ambienti con temperature altissime, in cui la lega Haynes 214 – che ha il punto di fusione a 1400° C – fa valere il proprio basso coefficiente di dilatazione termica e la forte resistenza all’ossidazione da calore. Queste caratteristiche ne agevolano lo stampaggio convenzionale che, con il Richard Mille RM 21-01 Tourbillon Aerodyne, si traduce nella inedita platina a nido d’ape (eccola qui!).

Dalle uova agli orologi

Dell’oro rosso già sappiamo molto, ma qualche informazione è bene ricordarla. Reso celebre nell’800 dal gioielliere Peter Carl Fabergé e dalle sue preziose uova, deve il colore al fatto di essere una lega di oro e rame, con un’alta percentuale di quest’ultimo.

Nella variante a 18 carati, con il 75 per cento di oro e il 25 di rame, è duro ma anche fragile. Per ridurne la fragilità mantenendone la lavorabilità, si fa raffreddare velocemente, sia nella fase di fusione sia in quella di ricottura, a una temperatura di circa 500° C. In questo modo si mantiene anche la colorazione più vivida.

Nell’RM 21-01 Tourbillon Aerodyne, l’oro rosso la fa da padrone nella cassa (che misura 42,68 x 50,12 x 14,30 mm), irrobustita dal carbonio Tpt della lunetta, del fondello e delle colonne laterali. È presente anche con una vaporizzazione Pvd sui ponti del calibro RM21-01 a carica manuale, realizzati in titanio grado 5.

Un titanio… titanico

Ed eccoci allora all’ultimo dei materiali che mettono una firma pesante sull’RM 21-01 Tourbillon Aerodyne. Il titanio grado 5 non ha bisogno di troppe presentazioni. Lega biocompatibile di titanio (90 per cento), alluminio (6 per cento) e vanadio (4 per cento), è utilizzata largamente nell’industria aerospaziale per le ottime proprietà di resistenza alla trazione, alla rottura e alla propagazione delle incrinature. In compenso è difficile da lavorare e le sue polveri si infiammano facilmente.

Come la maggior parte delle leghe di titanio, ha un’eccellente resistenza alla corrosione in ambiente naturale e di lavorazione industriale. L’aggiunta di alluminio e vanadio ne aumenta la durezza e la resistenza a graffi e incisioni. Nella scala Vickers, ottenuta dalla prova di durezza sui materiali, il titanio grado 5 ha un valore di 396 contro i 140-180 dell’acciaio inox e i 22 dell’oro (il diamante, il più duro, arriva a 8.400).

Gli ingegneri di Richard Mille hanno scelto come destinazione principale del titanio grado 5, come ho accennato sopra, i ponti del calibro. Grazie alla rigidità della lega, il funzionamento corretto e senza interferenze del treno degli ingranaggi è garantito. Nello stesso materiale sono anche le viti dei ponti e della cassa (poco sensibili all’usura durante le operazioni di manutenzione); e quelle che serrano alla cassa stessa i supporti elastici in gomma che sostituiscono l’anello di incassaggio.

Ah, ma l’RM 21-01 Aerodyne è anche tourbillon…

Insomma, un mix di materiali avanzatissimi, completato dallo zaffiro del quadrante, del vetro frontale e di quello del fondello. Materiali, lo avete visto, accomunati da un fil rouge, come le prove di Giochi Senza Frontiere: la loro applicazione e sviluppo nell’industria aeronautica. Del resto, Richard Mille non ha chiamato questo orologio Aerodyne per caso.

Un insieme di materiali e design che quasi fa passare in secondo piano la presenza del tourbillon, a ore 6. Non proprio una costruzione di quelle banali… Dunque, se siete arrivati a leggere fino a qui significa che non sono stato noioso e che l’attacco a effetto ha funzionato. Non vi resta che dedicarvi alle didascalie per i conoscere i dettagli e le funzioni dell’RM 21-01 Tourbillon Aerodyne.