Attualità

“The Independent Spirit”, omaggio ai maestri artigiani dell’AHCI

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Gli orologi raccontati da chi li fa, mettendoci idee e mani. I maestri orologiai che firmano le loro creazioni con il proprio nome sono i protagonisti del libro The Independent Spirit. Time makers since 1985 di Olivier Muller (edito da Watchprint, con testi solo in inglese). Pubblicazione che celebra il 35° anniversario dell’Accademia orologiera dei creatori indipendenti. Più di un terzo di secolo di totale indipendenza, creatività, mostre e condivisione di una forma specializzata di “artigianato d’arte”.

La premessa

«L’idea dell’Accademia mi balenò quando un agente mi offrì un compenso in cambio del silenzio sull’origine di un mio progetto che aveva appena comprato», racconta Vincent Calabrese, co-fondatore della più antica organizzazione al mondo dedicata alla protezione dell’orologeria artigianale e indipendente. Fondata nel 1983 da un gruppo di quattro o cinque orologiai riunitisi a casa di Vincent Calabrese con l’obiettivo di dare valore a un mestiere che fino a quel momento era rimasto nell’ombra.

«Prima di allora, era consuetudine che note fabbriche ordinassero complicazioni ad artigiani il cui nome restava, per contratto, sconosciuto. Un’abitudine bizzarra e ingiusta, ma ben radicata. Di conseguenza, gli artigiani non avevano alcun prestigio. Ed era la conseguenza, non la causa, di quell’abitudine. Ecco perché il primo passo per restituire il giusto valore al mestiere degli orologiai è farli conoscere». Questo il passaggio iniziale della premessa del libro The Indipendent Spirit. Time makers since 1985. Che è stato pubblicato proprio per far conoscere gli orologiai indipendenti e le loro creazioni più significative.

I maîtres horlogers e le loro opere

Per esempio quelle di Ludovic Ballouard, che presentano le ore saltanti in modo del tutto insolito. Dall’Upside Down, che le visualizza capovolte grazie all’esclusivo dispositivo planetario composto da 12 croci di Malta; all’Half Time, che le riporta “scomposte” su due dischi, ma pronte a ricomporsi magicamente a ritmo dei minuti retrogradi. Per ricordare che l’unico tempo che conta è il presente. Ma anche le creazioni pop di Konstantin Chaykin: come il Lunokhod Watch, che esibisce la luna più realistica dell’orologeria; e il Joker Watch, un faccione con occhi rotanti, sorriso diabolico e lingua di fuori, la cui espressione cambia con il tempo e le fasi lunari. Un “gioco” per l’orologiaio russo che creò un unicum nel suo Paese: il Moscow Computus Clock, con un movimento formato da 2506 componenti, che forniscono 26 funzioni.

O ancora le visioni futuristiche di Felix Baumgartner, che insieme a Martin Frei ha poi dato vita al marchio Urwerk. Ed è proprio Baumgartner a dimostrarlo: i membri dell’Accademia non sono tutti svizzeri. La nazionalità non è una preclusione per l’adesione. E neppure il savoir-faire. C’è solo una condizione: l’indipendenza. Gli impiegati delle grandi aziende che nel tempo libero creano orologi per conto loro sono gentilmente messi alla porta. Lo chiarisce la premessa del libro pubblicato per il compleanno dell’Accademia, che in realtà è decorso l’anno scorso. L’istituzione infatti è stata ufficializzata nel 1985, con una prima esposizione al Musée d’Horlogerie a Le Locle. Oggi l’Accademia conta una trentina di membri, sedici ex soci e sette candidati all’ammissione. E a ciascuno il libro dedica uno spazio, più o meno lungo: sei pagine ciascuno gli attuali membri, una singola pagina gli altri.

Olivier Muller racconta anche la storia di chi ha cambiato vita. Come lo svizzero Philippe Dufour, agli inizi impiegato in una ditta locale, poi in giro tra Londra, Francoforte e le Isole Vergini, per realizzare il sogno di fare esperienze internazionali; poi di nuovo in Svizzera, questa volta impegnato nelle più famose manifatture del mondo. Finché non decide di lavorare per conto suo, come riparatore di preziosi esemplari antichi. È allora che inventa il suo capolavoro: la Grande and Petite Sonnerie Minute Repeater. Come orologio da tasca prima (in 5 esemplari), e poi da polso, con cui vince la Medaglia d’oro per l’innovazione alla fiera di Basilea nel 1992.

AHCI – The Independent Spirit. Fra genio e sapere

Tante le innovazioni, le peculiarità, le passioni e le manie degli orologiai indipendenti. Scorrendo le pagine del libro scopriamo ad esempio che François-Paul Journe è stato il primo a produrre un movimento in oro rosa 18k. O che uno dei maggiori esperti dell’arte della lacca è il giapponese Tatsuo Kitamura, che ha attualizzato la tradizione nipponica elevandola con moderna sensibilità.
Opere d’arte e di ingegno, curiosità e approfondimenti. Da The Independent Spirit. Time makers since 1985 emerge una galleria di ritratti in cui si incontrano genio e creatività, sapere tecnico e maestria. Un’insolita idea regalo per gli intenditori di fine artigianato o i collezionisti esperti interessati alla strada meno battuta.