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La Leggenda di Bassano: Eberhard & Co. prende i tempi delle Barchette

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Settanta equipaggi provenienti da tre continenti in partenza da Bassano del Grappa per una tre giorni… leggendaria. Al via questo weekend La Leggenda di Bassano – Trofeo Giannino Marzotto, prestigiosa manifestazione di auto d’epoca monotipo. A sostenere la gara, in qualità di partner e Official timekeeper per l’ottavo anno consecutivo, c’è Eberhard & Co. Giunta alla XXVI edizione, la Leggenda di Bassano è organizzata come sempre dal Circolo Veneto Automoto d’Epoca Giannino Marzotto, terzo club automobilistico fondato in Italia (nel 1961, dopo La Manovella di Roma e il Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca) ed è dedicata appunto al suo storico Presidente onorario.

Una corsa epica

Il nome dice molto: La Leggenda di Bassano è un appuntamento che ha superato la prova del tempo per assumere contorni epici. Almeno tre i motivi: l’alto livello della competizione; l’allure e il prestigio delle auto in gara; il percorso sui passi più belli delle Dolomiti, paesaggio riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità. Scenari mozzafiato apprezzati en plain air dai piloti in gara, su autovetture sportive da competizione delle categorie Vintage, Post Vintage e Classic. Costruite dal 1920 al 1960, di tipo Barchetta. Cioè (per i non intenditori di motori) con una carrozzeria peculiare e un parabrezza di ridotte dimensioni, diviso in due parti, o del tutto assente. Praticamente una spider, ma senza capote.

Cosa c’entrano le barche? L’idea di associare queste particolari auto sportive a un piccolo motoscafo è stata di Gianni Agnelli. Che, osservando la Ferrari 166 MM al Salone di Torino del 1948, commentò: «Ma questa non è una macchina; è una barchetta!». Prontamente, il giornalista sportivo Giovanni Canestrini propose di denominare Barchetta la versione scoperta dalla 166 MM, realizzata per la Mille Miglia dell’anno successivo. Da allora, il termine Barchetta ha distinto vari modelli di due posti scoperte, firmate Ferrari, Fiat, Maserati…

L’edizione 2021

Tra oggi e domenica si vedranno sfrecciare sui tornanti delle Dolomiti del Veneto e del Trentino Alto Adige l’Alfa Romeo 8C 2900 a botticella del 1936 (ex Scuderia Ferrari) e la rarissima Bmw 328 Frazer-Nash del 1939. Alla guida i proprietari, i coniugi Frans e Leonie Van Haren: duello in famiglia! Oltre alla nutrita presenza di marchi storici (Bentley, Ferrari, Maserati…), si farà notare anche Osca, la piccola casa automobilistica di San Lazzaro di Savena (Bologna); che porta alla Leggenda di Bassano la Tn 1500 del 1955 (ex Dan Gurney e Maria Teresa de Filippis) di Juan Batista Jeorge Segale e la Mt 4 1500 del 1955 (ex Carrol Shelby) di Elad Shraga.

Bassano del Grappa segna come sempre il punto di partenza e di arrivo. Nel mezzo, due giorni a San Martino di Castrozza, con un circuito ad anello che prevede una prima tappa di 140 km. Per poi salire in quota attraversando la Valsugana e approdare in serata a San Martino, appunto. Di ben 230 km la seconda tappa, la più impegnativa, che richiede di superare la Val di Fiemme con il Passo Pampeago, Cavalese, toccando la città di Bolzano, Castelrotto, Selva di Val Gardena, Canazei. Per rientrare nella notte a San Martino. E ripartire domenica mattina alle 9 per Bassano passando per Pedavena, Cornale e Valstagna. Chiusura della gara, come da tradizione, in piazza Libertà a Bassano, con la passerella delle “vecchie signore”. Che sosteranno un’oretta per farsi ammirare.

La Leggenda di Bassano è insomma un’attrazione per gli appassionati di auto d’epoca e per i cultori del bello in tutte le manifestazioni. Forse è proprio questa la chiave del successo della storica manifestazione iscritta al Calendario Internazionale Fiva. E al neonato Circuito Tricolore Asi, che riunisce dieci importanti manifestazioni del motorismo storico nazionale con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei territori sotto il patrocinio del Ministero del Turismo.

La Leggenda di Bassano ed Eberhard & Co.

Un trinomio, quello fra auto storiche, velocità e bellezze naturalistiche, che non avrebbe potuto non richiamare l’attenzione di Eberhard & Co., legata ai motori da un lungo sodalizio. Stretto alla fine degli anni ‘80 del Novecento, quando la casa di La Chaux-de-Fonds decise di ricordare un campione dimenticato: Tazio Nuvolari. E in quell’occasione – come ci ha raccontato Mario Peserico, Amministratore delegato di Eberhard Italia – ritrovò tra le memorabilia del Nivola il cofanetto vuoto di un suo Eberhard da tasca.

Un segnale per spingere l’acceleratore sulle competizioni di auto storiche. Come succede da otto anni con La Leggenda di Bassano. Occasione prestigiosa per poter incontrare gli appassionati della velocità, naturalmente nel rispetto delle norme di sicurezza sanitaria. «La situazione attuale, finalmente, sembra prospettare per i prossimi mesi un miglioramento delle condizioni. Si prefigura un ritorno alla vita normale. Una manifestazione come la Leggenda di Bassano, realizzata con l’adesione di un corposo numero di equipaggi italiani, e soprattutto esteri, rappresenta un segnale positivo in questa direzione», commenta Peserico.

«Abbiamo voluto sostenere l’organizzazione per essere vicini al pubblico, che finalmente potrà assistere numeroso alla gara, grazie alle minori restrizioni. Con gli appassionati di motori abbiamo infatti instaurato un rapporto ormai trentennale. Ed abbiamo ottenuto una forte riconoscibilità nell’universo delle gare d’epoca, a noi accomunato da valori come la tradizione, il recupero della preziosità del passato, affiancati da una ricerca costante d’innovazione», conclude l’Amministratore delegato.

Ulteriori informazioni su programma, percorso e iscrizioni sono disponibili sul sito della Leggenda di Bassano: https://www.laleggendadibassano.com/