Attualità

Watches and Culture. Fra sapere e intrattenimento

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Non sono oggetti. Non semplici oggetti. Almeno non tutti. Non ci sono più dubbi: gli orologi meccanici sono una forma d’arte. Riconosciuta anche dall’Unesco, che a inizio anno li ha inseriti nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Augusto Veroni ne ha argutamente spiegato i motivi (leggi qui). Gli stessi che spingono ora la Fondation de la Haute Horlogerie a creare la divisione Watches and Culture. Un secondo braccio della Fondazione – dopo Watches and Wonders – che sottolinea la valenza culturale dell’orologeria meccanica e artistica. E, proprio per questo, diffonde la cultura dell’orologeria.

Per (voi) giovani

Scusate la ripetizione ossessiva della parola “cultura”. Ma se è vero (come è vero) che non è più possibile sminuire come una vanità quegli oggetti creati da abili mani di artigiani che associano precisione, pazienza e abilità con creatività e innovazioni tecnologiche, è anche vero che è importante diffondere la conoscenza sul mondo dell’orologeria. Proprio questo è l’obiettivo di Watches and Culture, che ha dedicato le sue prime attività al pubblico potenzialmente più permeabile all’apprendimento: i giovani.

Un account Instagram e un’App rinnovata sono i primi strumenti lanciati contestualmente all’annuncio di Watches and Culture da parte della Fondazione – istituita nel 2005 proprio per promuovere l’eccellenza orologiera nel mondo. Una scelta intelligente. Perché i canali che i ragazzi frequentano costantemente li avvicinano a un mondo che magari ignorerebbero, ritenendolo lontano, o irraggiungibile.

Ed è parlando la lingua dei giovani, che l’account @watches__cltr sta spazzando via ogni pregiudizio. Gli orologi meccanici non sono solo lusso. Non li puoi indossare solo in occasioni speciali. Non devi per forza abbinarli al tuo outfit. E così via. Concetti, se volete, ovvi per voi “nativi appassionati”. Argomentazioni utili per avvicinare tutti (ma proprio tutti) al mondo dell’orologeria.

Nuovi strumenti

Immagini e didascalie accompagnano alla scoperta di una linea ininterrotta tra l’orologeria e la cultura. Come le due lancette di un orologio in cui sono inserite le parole “Watches” e “Culture” nel nuovo logo. Un’immagine grafica che da sola spiega la scelta della Fondation de la Haute Horlogerie di riorganizzarsi in due divisioni: la neonata Watches and Culture, appunto, e Watches and Wonders, dedicata all’organizzazione delle omonime fiere di Ginevra, Shanghai e Sanya, innanzitutto.

Oltre 40 partner, comprese le grandi case di orologeria e un buon numero di creatori indipendenti, supportano la neonata divisione nella elaborazione di lavori originali, attività educative e di networking che facciano conoscere l’arte dei meccanismi, l’idea del “tutta la vita” e la tradizione culturale che ruota attorno alle lancette.

Tantissimi contenuti educativi sono poi caricati sulla app Watches Essentials, che ha già raggiunto i 20mila download a partire dal 2016. E che, in occasione del lancio di Watches and Culture, ha avuto un restyling. Con l’inserimento di una decima sessione che spiega la sostenibilità della produzione orologiera. Confermando l’approccio vincente: istruzione + intrattenimento. Quindi i temi sono affrontati attraverso giochi e quiz con cui tutti si possono divertire. Tutti: salvatela, allora, anche se non avete più vent’anni.