A me sembra che il Tudor Pelagos Fxd sia un orologio in qualche modo pericoloso. Più che altro per la stessa Tudor e per alcuni concorrenti. Compresa la cugina Rolex. Ma non sono poi così certo di essere obiettivo. Ammetto infatti che la collezione Pelagos è la mia preferita, relativamente alla produzione di Tudor, e che sino ad oggi i miei appetiti si concentravano sul Pelagos nella versione per mancini. Il Tudor Pelagos Fxd lo ha sostituito in questa mia personale classifica.
In virtù di questa ammissione vi chiederei – con insistenza maggiore rispetto a quella solita – di verificare quanto sto scrivendo con un vostro controllo personale presso un concessionario. Una verifica mi sembra la cosa migliore. Dopodiché fatemi sapere: magari il Tudor Pelagos Fxd finisce in cima anche alla vostra lista.
I Corpi Speciali della Marina Militare Francese
Il Tudor Pelagos Fxd (poi vi spiego cosa vuol dire quella sigla) nasce per e con i Corpi speciali della Marina militare francese. Di solito ci si limita a prendere un orologio, già individuato come adatto per questo uso, e si fanno alcune modifiche. In genere riguardano l’estetica e il cinturino. Ciò non avviene per scarso spirito collaborativo, ma per motivi strettamente economici: la quantità di orologi in ballo è sempre modesta e già le modifiche estetiche costano più di quanto si possa ricavare. E lì finisce la storia.
In questo caso, invece, siamo di fronte ad un orologio totalmente nuovo. Il punto di partenza lo troviamo al lato opposto della catena commerciale. Tudor ha deciso di chiedere ai militari quali caratteristiche dovesse avere il loro orologio “ideale” e lo ha realizzato. Decidendo, poi, di proporlo anche al pubblico. Il Pelagos Fxd non nasce, quindi, da un gioco di marketing. Semmai è usata come argomento di marketing l’effettiva origine dell’orologio. Che è prodotto non per i professionisti qualunque delle immersioni, ma per il Commando Hubert (il nome deriva dal tenente di vascello Augustin Hubert, morto in azione nel 1944), specializzato in attività sottomarine di contrasto al terrorismo. A gente del genere un orologio qualunque non interessa.
Ma sembra uguale all’altro!
A prima vista ci sono cascato anche io: il Tudor Pelagos Fxd mi sembrava quasi identico al mio Pelagos preferito, quello pensato per le persone mancine. Non sono mancino, ma trovo che questo tipo di esemplare dovrebbe essere preferito dagli appassionati più competenti, quelli che utilizzano davvero un orologio subacqueo come “utensile”. Perché innanzitutto la corona non causa alcun fastidio alla pelle del polso, risulta più protetta dagli urti e persino dallo shock dei tuffi. Sarà un po’ più scomodo da sincronizzare, ma complessivamente i vantaggi sono davvero notevoli e prevalgono.
Abbiamo fatto un facile montaggio fotografico mettendo l’una accanto all’altra le immagini del Tudor Pelagos Fxd e del “left handed”. Vedete bene pure voi che sono due orologi molto diversi. Non solo. Se mettiamo il Pelagos Fxd a quadrante in giù, scopriamo le particolari anse monoblocco, potenti e solide come forse in nessun altro orologio. Anse fisse. Fixed. Fxd.
Cominciate a capire perché questo orologio rischia di essere pericoloso per i concorrenti? Nasce davvero per i professionisti più tosti, è disponibile per tutti ed è destinato – ci scommetterei – a non rimanere da solo. A meno che qualcuno non decida di bloccarne l’evoluzione.
La cassa e i cinturini del Tudor Pelagos Fxd
È chiaro che ad un orologio così bisogna adattarsi. Ad esempio al fatto che di bracciale metallico non se ne parla. C’è il cinturino di gomma, che mi sembra il più comodo, con la classica fibbia ad ardiglione. È confortevole e immediato da usare. E poi c’è il cinturino in tessuto di polietilene con chiusura in velcro. È quello più professionale, quello preferito dai militari per la rapidità d’uso e al tempo stesso per la robustezza. Ho passato l’intera estate con un cinturino di questo tipo e devo ammettere che le mie perplessità (ma quanto ci metterà ad asciugarsi?) sono state fugate dalla pratica. Non saprei quale scegliere dei due: mi piacciono entrambi e magari nel futuro Tudor potrà proporne anche altre versioni.
La lunetta del Tudor Pelagos Fxd è totalmente rivoluzionata. Quelli del Commando Hubert se ne sono fregati delle norme ISO 6425:2018 per gli orologi subacquei e hanno fatto una richiesta specifica. Una lunetta bidirezionale (ripeto: bidirezionale), con il più alto numero possibile di scatti (in questo caso 120 in luogo dei soliti 60) e con i numeri retrogradi per fare il conto alla rovescia. E perché mai queste stravaganti richieste? I componenti del Commando Hubert devono saper nuotare a lungo sott’acqua, programmando percorsi che prevedono tratti in una certa direzione per un certo tempo, poi un cambio di direzione e un altro certo tempo, e così via. L’uso di questa lunetta girevole è quindi specifico.
Non ci capiterà mai di dover fare altrettanto, esattamente come a pochissimi, anche fra i professionisti delle immersioni, capiterà di affidarsi all’orologio subacqueo per calcolare la durata della bombola e i tempi di decompressione. Ci sono specifici strumenti elettronici e l’orologio è una “utile riserva”, in questo senso. E allora? Allora, non ditelo a nessuno, ma nella vita quotidiana di noi normali esseri umani una lunetta bidirezionale da usare come timer è più utile di quella classica, unidirezionale. E tiriamo un bel sospiro di sollievo, noi normali esseri umani. Più vado avanti e più quest’orologio mi piace.
Ma il piacere sconfina nell’entusiasmo quando scopro che la lunetta in ceramica ha numeri e indici ben luminosi al buio. La grande leggibilità del quadrante me l’aspettavo, ma l’effetto luminoso della lunetta è qualcosa di speciale. Per i soliti Commandos Hubert questa caratteristica è certamente essenziale nella navigazione subacquea; per noi è di grande aiuto nella lettura notturna. Senza considerare l’effetto “ma che è quello?” in un qualunque locale notturno. Anche glamour, ‘sto Tudor Pelagos Fxd!
Il movimento e le finiture del Tudor Pelagos Fxd
Nel Pelagos Fxd è montato il Calibro MT5602, progettato e prodotto da Tudor. Nella versione Cosc e non in quella, più recente, verificata dal Metas. Quest’ultima versione implica specifiche più stringenti e soprattutto un antimagnetismo estremo, che garantisce una migliore costanza di prestazioni nel tempo. Perché mai non usare la versione migliore? Faccio un piccolo elenco delle risposte, senza rivelare quali siano le mie supposizioni e quali le risposte quasi ufficiali.
1) Perché Tudor non è ancora pronta a produrre il movimento Metas in quantità. 2) Perché Tudor non voleva esordire con un orologio con prezzo al di sopra dei 4.000 euro. 3) Perché se se ne fregano quelli dal Commando Hubert possiamo soprassedere anche noi. 4) Perché poi le richieste rischiavano di superare le possibilità di produzione. 5) Perché non volevano creare un “mostro” introvabile che si mangiasse tutti gli orologi subacquei del marchio e rischiasse di far male – almeno un po’ – a Rolex. Che non ha orologi realizzati in titanio, con queste caratteristiche particolari.
E 6, perché, si potrebbe aggiungere, il Calibro MT5602 va già benissimo così. Per quanto riguarda l’antimagnetismo, poi, cercheremo di far presto qualche verifica sugli orologi con cassa in titanio, metallo totalmente antimagnetico. Qualunque tipo di acciaio, per quanto dichiarato antimagnetico, è tale in una certa misura. Anche relativamente elevata. Ma il titanio è antimagnetico e basta.
Riguardo alle finiture, nulla da eccepire: sono quelle degli altri Pelagos. Nel Tudor Pelagos Fxd ogni spigolo è stato smussato, non c’è nessun bordo tagliente, le superfici sono tutte spazzolate (finitura non banale, nel caso del titanio) e opache (quadrante compreso) per evitare riflessi. Il perimetro esterno della lunetta è piuttosto dannoso per tasche e polsini, ma stiamo parlando di un orologio concepito per l’uso in mare, non per la vita quotidiana. Come non usiamo sandali estivi, d’inverno dovremmo evitare di indossare un orologio subacqueo. Se non quando andate in vacanza in località tropicali, beati voi!
Cosa volere di più? Nulla da eccepire nemmeno sul prezzo: 3.170 euro costituiscono una cifra aggressiva, da far paura alla concorrenza, tutta. Dopodiché dichiaro – per quel che può contare – il Pelagos Fxd nuovo preferito personale del catalogo Tudor. Ma se a Ginevra pensassero anche ad una versione left handed e/o con movimento Metas… Beh, sarebbe il massimo!