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Il cronometraggio Omega alle Olimpiadi invernali. Al via Pechino 2022

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Da un orologiaio a trecento cronometristi. Un impegno crescente e uno sviluppo tecnologico costante hanno portato Omega alla trentesima presenza come Cronometrista Ufficiale dei Giochi Olimpici. Un anniversario che si celebra da domani alle Olimpiadi invernali di Pechino, dove il cronometraggio Omega metterà in campo 200 tonnellate di attrezzature.

Una storia lunga (quasi) un secolo

Le nuove tecnologie di cronometraggio presentate a Pechino 2022 sono l’evoluzione di un percorso iniziato esattamente novant’anni fa, nel 1932, quando Omega ricoprì il primissimo ruolo di cronometrista ufficiale alle Olimpiadi di Los Angeles. Quattro anni dopo, nel 1936, il brand partecipò ai suoi primi Giochi Olimpici Invernali con 27 cronometri meccanici e un solo orologiaio.

L’era elettronica del cronometraggio Omega sulla neve è iniziata nel 1948 con le cellule fotoelettriche per le gare di pattinaggio. Posizionate a 2 o 3 centimetri sopra il ghiaccio, proiettavano un fascio di luce e bloccavano automaticamente il cronometro non appena il pattino del vincitore superava la linea del traguardo. Un vero e proprio start per un’evoluzione tecnologica segnata da molte pietre miliari. Come i cancelletti di partenza che debuttarono nelle gare di sci alpino a Cortina ’56. Oppure l’Omegascope, lanciato nel 1964, che portò in sovrimpressione sugli schermi televisivi i tempi delle prestazioni olimpiche.

Nel 1980 Omega introdusse la tecnologia Game-O-Matic, in grado di calcolare e visualizzare la classifica nell’istante in cui uno sciatore tagliava il traguardo. Mentre il 1992 è stato l’anno del sistema Scan’O’Vision, arrivato a misurare i tempi con un’approssimazione di un millesimo di secondo.

Elettronica d’avanguardia

Naturalmente Omega non si avvale più di cronometri meccanici. Oggi conta il tempo elettronicamente con il Quantum Timer, che ha una risoluzione potenziata di un milionesimo di secondo. Mentre la fotocamera per photofinish Scan’O’Vision Myria, installata sulla linea del traguardo, cattura fino a 10mila immagini digitali al secondo, consentendo ai giudici di ottenere una visione chiara delle classifiche ufficiali e dei tempi di ciascun evento.

Le Olimpiadi invernali di Torino 2006 hanno profondamente segnato l’evoluzione del cronometraggio Omega. Lì è stata lanciata la prima tecnologia wearable concepita per il pattinaggio: i transponder alle caviglie inviano e ricevono segnali via radio per implementare la precisione nella misura del tempo. A Vancouver 2010 sono poi arrivate la nuova pistola elettronica che accompagna lo start del cronometro con un segnale acustico e un lampo di luce; e la tecnologia Snowgate, il cancelletto di partenza utilizzato nello sci alpino. A Sochi 2014 il sistema di rilevamento del fischio dell’arbitro dell’hockey su ghiaccio.

Il penultimo capitolo di questa storia, ancora tutta da scrivere, si è visto alle Olimpiadi di PyeongChang, dove i sensori di movimento e i sistemi di posizionamento hanno portato gli spettatori “dentro” le competizioni. Come? Ad esempio mostrando in diretta, grazie alle telecamere in pista e ai sensori indossati dagli atleti, la velocità di un bob o le posizioni nel pattinaggio di velocità.  

Il cronometraggio Omega a Pechino 2022

L’evoluzione di quella tecnologia, sviluppata appositamente per le gare di pattinaggio artistico su ghiaccio a Pechino 2022, permetterà nei prossimi giorni di rilevare altezza, lunghezza e durata di un salto. Con una serie di dati dal vivo, da casa potremo confrontare le esecuzioni dei pattinatori e analizzarne le performance. Novità anche per il pattinaggio di velocità: Omega utilizzerà un esclusivo sistema di tracciamento per rilevare una falsa partenza, e segnalarla tempestivamente al giudice.

Da una disciplina all’altra, senza perdere tempo… Per competizioni sempre più precise e partecipate. Durante le gare di Pechino di hockey su ghiaccio, grazie al nuovo display in-game con led integrati intorno alla pista, i giocatori avranno davanti agli occhi informazioni cruciali come i tempi di gioco e i tempi di penalità.

Quelle che si aprono domani sono (anche) le Olimpiadi del monobob, disciplina nota come la Formula Uno degli sport invernali. Che a Pechino fa il suo esordio ai Giochi Olimpici, con team tutti al femminile. Una sola atleta spingerà, guiderà e frenerà i bob lunghi poco più di 2 metri, leggerissimi (solo 130 chilogrammi), ma che possono raggiungere i 120 chilometri orari. Particolarmente significativo sarà dunque l’apporto tecnologico con cui Omega, che promuove il monobob fin dal 2011, accompagnerà le performance delle nuove atlete olimpiche. Consentendo a noi spettatori di individuare con esattezza dove e quando ciascuna di loro ha guadagnato o perso tempo.

Tutti a Pechino. Lo spettacolo sarà coinvolgente. I tabelloni segnapunti ad alta risoluzione di Omega visualizzano informazioni in diretta, animazioni, foto degli atleti e immagini ottiche. Così il cronometraggio Omega renderà ogni gara uno spettacolo dal vivo.