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Longines Legend Diver Watch: io sono leggenda

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Il grande attore britannico Christopher Lee disse una volta che «per essere una leggenda, devi essere morto o esageratamente vecchio». Beh, nel caso del Longines Legend Diver Watch di cui scrivo oggi, la frase di Sir Lee è fuori luogo. Perché parlo di un orologio tutt’altro che defunto, per nulla vecchio, ma che insegue la leggenda. Non solo per via del suo nome. Ma andiamo per gradi.

Rilanciato nel 2007, il Longines Legend Diver Watch ha radici lontane. In quegli anni ’50 nei quali gli abissi erano le nuove frontiere della conquista e dell’esplorazione umana, in attesa della corsa allo spazio del decennio successivo. In quel periodo tutti i grandi marchi – da Longines a Blancpain, da Rolex a Tudor a Oris, per tacer degli altri – svilupparono orologi subacquei pensati per l’uso professionale, destinati poi a emergere dai fondali e a finire al polso anche nella vita di tutti i giorni.

L’illustre antenato

La proposta di Longines dalla quale discende il nostro Legend Diver Watch si chiamava Super-Compressor Diver ref. 7042, orologio lanciato nel 1959. Era l’evoluzione tecnica del Nautilus Skin Diver ref. 6921, il primo subacqueo per uso civile presentato dal marchio un anno prima.

La cassa del Nautilus Skin Diver, come quella del Super-Compressor Diver, fu realizzata in collaborazione con E. Piquerez. Questa azienda, specializzata in casse, vi applicò la tecnologia “Compressor” brevettata alcuni anni prima: all’aumentare della profondità di immersione, il conseguente aumento della pressione faceva espandere la guarnizione O-Ring inserita nella cassa, che sigillava ermeticamente un punto di debolezza storico dell’orologio, il fondello. Che, tra l’altro, non era avvitato ma chiuso a baionetta.

Il Super-Compressor Diver migliorò questa tecnologia, mantenendo la caratteristica di base secondo cui al crescere della pressione aumentava la tenuta stagna dell’orologio. In quel caso il fondello era avvitato e conteneva una molla, per fare in modo che fosse sì stretto alla carrure, ma non del tutto serrato sulla guarnizione O-Ring. Tra la tecnologia “Compressor” e la “Super-Compressor”, Longines aveva utilizzato per un breve periodo la “Compressor 2”, con il fondello serrato da quattro viti. La soluzione sviluppata per la ref. 7042 si rivelò tuttavia migliore.

Il Super-Compressor Diver aveva una cassa in acciaio da 42 mm, ben grande per gli standard dell’epoca anche su un subacqueo. Era mosso dal calibro automatico 19AS. Impermeabile fino a 12 atmosfere, l’orologio era caratterizzato da un réhaut girevole bidirezionale con scala sessagesimale per l’impostazione dei tempi di immersione. Una soluzione alternativa alla lunetta esterna, che utilizzata in acqua era più soggetta a possibili danni.

Legend Diver Watch: evolvere fa bene

Bene, tutto questo excursus non era pensato per farvi sbadigliare, ma per ricordarvi che nell’orologeria del XXI secolo succede come nella fisica: come stabilisce il primo principio della termodinamica, nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Spesso in meglio, grazie al progredire della tecnologia. Il nuovo Legend Diver Watch di Longines lo dimostra.

Con i nuovi ingressi, la collezione si compone ora di ben 16 referenze, che si distinguono principalmente per la dimensione della cassa (36 o 42 mm), per il colore del quadrante e per la tipologia di bracciale e cinturino. Gli orologi appena presentati sono ben 5 e, come si suol dire, ce n’è per tutti i gusti.

Nella cinquina fresca fresca, Longines ha scelto di prediligere la dimensione di cassa più contenuta. Sono infatti 3 le referenze da 36 mm, con quadranti dalle tonalità interessanti: beige sabbia, bordeaux vivace e blu reale. Il beige sabbia torna sul Legend Diver Watch da 42 mm, misura disponibile anche in color grigio cenere. Il blu (sfumato, non reale) era già disponibile in collezione con cassa da 42 mm, per tutti gli altri si tratta di una prima assoluta.

Colore a parte, il quadrante ha per tutte le nuove referenze la classica grafica del Longines Legend Diver: numeri arabi al 6, 9, 12, datario al 3, indici ben leggibili in ogni condizione di luce (per i dettagli vi rimando alle didascalie). Il brand ha fatto un ottimo lavoro sul colore, mantenendo la scelta del quadrante sfumato introdotta sulle referenze precedenti a queste, che giocavano sui toni del blu, del marrone e del verde. Quest’ultima con cassa in bronzo.

Affidabilità firmata Longines

E veniamo al movimento. Qui, Longines fa come l’allenatore di calcio che deve vincere la finale di Champions League: schiera in campo il bomber affidabile che, ne è sicuro, la metterà in rete. La versione da 42 mm del Legend Diver Watch monta infatti il calibro Longines L888.5, un solo tempo automatico con 3 giorni di autonomia e 25.200 alternanze/ora, che deriva dall’ETA A31.L11.

Si tratta di un movimento di provata affidabilità, come lo era il calibro 19AS che equipaggiava il suo antenato del ‘59. Del resto, per quanto ormai super-stiloso, il Legend Diver Watch rimane un subacqueo di razza, come dimostra l’impermeabilità fino a 30 atmosfere. Ha quindi bisogno di un movimento che non tradisce.

Allo stesso modo, il calibro L592.5 che equipaggia le versioni da 36 mm deriva da un ETA (A20.L11), ma è ancora più preciso – 28.800 alternanze/ora -, anche se paga un po’ in autonomia – solo 45 ore. Entrambi i calibri sono garantiti 5 anni e hanno la spirale in silicio, materiale che minimizza gli effetti negativi del magnetismo sulla precisione e sulla marcia dell’orologio.

Un prezzo, mille polsi per il Legend Diver Watch

Prima di lasciarvi alle didascalie che meglio illustrano alcune peculiarità del Legend Diver Watch, due parole sul prezzo, uno dei punti sui quali Longines è storicamente forte. La strategia commerciale ha previsto di non differenziare i prezzi di queste ultime referenze, né in base al colore né in base al diametro di cassa: gli orologi costano tutti 2.280 euro, come gran parte di quelli già in catalogo. Potete già trovare i nuovi modelli sull’e-commerce della Casa, nella pagina dedicata all’intera collezione.

Al di là del rapporto qualità-prezzo, sul quale Longines ha pochi rivali, questo posizionamento consente anche, a mio avviso, di assecondare in modo furbo una tendenza in atto sulle scelte delle dimensioni di cassa. Da un lato, molte donne si orientano su misure più ampie, maschili; dall’altro, gli uomini con i polsi sottili cercano orologi con casse più vestibili, non ingombranti e che evitino di litigare con il polsino della camicia.

Giocando su queste dinamiche e su colori decisamente genderless, i nuovi Longines Legend Diver Watch accontentano ben quattro tipi di appassionati: la donna che sceglie l’orologio da donna, l’uomo che sceglie quello da uomo, la donna che ama la misura da uomo, l’uomo che ama quella da donna. In un’epoca in cui le desinenze in A e in O, in E e in I sono sostituite da ridicoli asterischi, non è una roba da poco. Specialmente per un orologio che vuole essere leggenda.