Attualità

Il Tonda PF Flying Tourbillon e la logica di Parmigiani Fleurier

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Minimale eppure complicato. Tecnico, ma anche prezioso. Semplice e allo stesso tempo raffinato. Se si cerca di descrivere in modo sintetico il Tonda PF Flying Tourbillon di Parmigiani Fleurier, ci si rende subito conto di elencare una serie di aggettivi contrastanti. Non a caso, qualcuno l’ha ingenuamente definito “un paradosso”. E in effetti un orologio che coniuga appunto il principio di essenzialità con la regina delle complicazioni, potrebbe sembrare al limite dell’assurdo. Ma l’immagine si ricompone all’interno di una logica ferrea se si considera che la cifra stilistica della collezione Tonda PF riflette la visione estetica introdotta da Guido Terreni. E che la Maison, fondata dal Maestro Michel Parmigiani ai vertici dell’alta orologeria, ha sempre avuto nelle complicazioni il pane per i propri denti.

Chi conosce Parmigiani Fleurier, del resto, sa che il Tonda PF Flying Tourbillon ha un precedente, inscritto nella stessa ricerca di purezza formale e complessità meccanica: il Tonda 1950 Tourbillon, lanciato nel 2015. Certo, si tratta di un orologio ben diverso (oltretutto oggi non più in catalogo perché uscito di produzione). Tanto quello era “classico”, elegante nell’aspetto, quanto questo appare moderno, efficace nella sua impronta sport-chic. Ma i due esemplari hanno in comune lo stesso movimento: il Calibro PF517, ovviamente ideato e realizzato “in casa”, nella manifattura integrata in cui la Maison è al centro. Frutto di due anni di sviluppo, dalla costruzione ultrapiatta, all’epoca era il più sottile del mondo. A distanza di sette anni, comunque, i suoi 3,4 mm di spessore rappresentano tuttora un valore aggiunto.

La complessità del Calibro PF517

Il segreto di una simile finezza sta nel micro-rotore decentrato in platino deputato alla ricarica dell’orologio. Una particolarità che – come sappiamo – si ritrova anche in altri modelli della collezione Tonda PF, come il nome Microrotor lascia intuire. Il micro-rotore non influisce nello spessore complessivo perché è integrato direttamente nella platina, ed evita quindi di creare uno strato ulteriore nella sovrapposizione dei piani del movimento. Dal punto di vista dell’architettura complessiva, però, rappresenta una bella sfida nella progettazione, dato che deve condividere lo spazio limitato (32 mm di diametro) con gli altri componenti meccanici: bariletto, gabbia del tourbillon, treno del tempo per la visualizzazione centrale di ore e minuti. I tecnici quindi hanno dovuto mettere a punto una nuova soluzione costruttiva in cui i diversi elementi trovano posto grazie a una disposizione millimetrica. Del tutto originale, prevede una particolare collocazione del tourbillon a ore 7.

Proprio per limitare lo spessore, poi, va sottolineata la presenza del tourbillon volante, la cui gabbia è priva del ponte superiore di sostegno e “fissata” solo alla base sulla platina. Inventato nel 1920 dall’orologiaio tedesco Alfred Helwig (docente alla scuola d’orologeria di Glashütte), è considerato un virtuosismo che complica ulteriormente la costruzione del tourbillon perché influisce sul bilanciamento della gabbia stessa. Ma a proposito di difficoltà, i progettisti di Parmigiani Fleurier qui non si sono fatti mancare nulla. Hanno infatti realizzato la gabbia del tourbillon in titanio, che offre sì un’ineguagliabile leggerezza a tutto vantaggio del “risparmio energetico”, però non è affatto facile da produrre. E, come se non bastasse, l’hanno fornita della lancetta dei piccoli secondi. Non aggiunta come di consueto, ma concepita come parte integrante della costruzione.

L’estetica del Tonda PF Flying Tourbillon

A fronte di tanta complessità meccanica, corrisponde l’aspetto essenziale, quasi “ascetico” del Tonda PF Flying Tourbillon. Che presenta in linea di massima le consuete caratteristiche della collezione: lunetta sottile finemente zigrinata, anse a goccia, bracciale rastremato e integrato alla cassa. Diverso dal solito però è il generoso quadrante, in genere decorato da un motivo a grain d’orge e qui invece rifinito da una semplice sabbiatura. La totale assenza di orpelli – tale non si può considerare infatti il logo applicato a ore 12 – fa sì che lo sguardo sia immediatamente catturato dall’apertura del tourbillon. E la continua rotazione del bilanciere dorato e di quella lancetta azzurrata alla fiamma si trasforma in un moto ipnotico che catalizza a lungo le attenzioni.

Ma l’essenzialità dell’habillage non tragga in inganno. Bisogna infatti sottolineare che il Tonda PF Flying Tourbillon è interamente forgiato nel platino: cassa, quadrante e bracciale. Per inciso, la cassa misura 42 mm di diametro ed è impermeabile fino a 10 atmosfere. Un dato, quest’ultimo, che permette un uso quotidiano (e disinvolto) dell’orologio. All’insegna di un lusso nascosto – e quindi ancora più apprezzabile da parte di chi ama uno stile understated. Tuttavia l’utilizzo del metallo nobile per eccellenza – duttile e malleabile, estremamente resistente alla corrosione chimica e all’ossidazione, praticamente eterno – sottolinea l’eccezionalità della creazione. E ovviamente influisce sul prezzo: il Tonda PF Flying Tourbillon costa 140mila euro. Ma ne evidenzia anche l’esclusività: l’orologio è realizzato in una tiratura limitata di 25 esemplari. Solo per pochi fortunati, in tutti i sensi…