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Ocean Photographer of the Year e l’impegno subacqueo di Blancpain

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Finalmente i vincitori dell’Ocean Photographer of the Year 2022 hanno un nome. Il concorso, organizzato annualmente dalla rivista Oceanography Magazine in collaborazione con Blancpain, di solito svela le immagini prescelte all’inizio di settembre. Ma quest’anno, la premiazione – inizialmente prevista per il 12 – è stata posticipata nel rispetto del lutto nazionale per la scomparsa della Regina. Il che ha creato ancora più aspettative verso quello che a Londra sta diventando un appuntamento imperdibile, non solo per gli ambientalisti. Fino al 7 novembre infatti le foto vincitrici saranno esposte in una mostra pubblica e gratuita all’aperto, lungo il Tamigi (The Queen’s Walk). E diventano così parte integrante della spettacolare scenografia del Tower Bridge, tanto amata da turisti e londinesi.

L’Ocean Photographer of the Year 2022

Un surfista che combatte contro le turbolenze create da una delle onde più grandi e potenti del mondo (chiamata Teahupo’o, che in lingua polinesiana significa “luogo dei teschi”). È la foto vincitrice dell’edizione 2022 del premio, selezionata dalla giuria – costituita dai maggiori fotografi oceanici del mondo – fra le opere di oltre 5mila candidati, sia dilettanti sia professionisti, di tutte le nazionalità. Se si pensa che l’anno scorso i partecipanti erano stati 3mila, si capisce quanto la notorietà del contest sia in crescita, a livello internazionale.

Il suggestivo scatto è stato realizzato da Ben Thouard, un fotografo originario di Tolone ma residente in Polinesia francese, che acquista così il titolo di Ocean Photographer of the Year 2022. Ma accanto a lui vanno almeno citati i primi classificati nelle altre categorie che compongono il premio. In particolare, si tratta di Rafael Fernandez Caballero per la sezione Wildlife; Mike Spencer per la sezione Fine Art. Nicolas Remy per la sezione Conservation Hope e Simon Lorenz per la sezione Conservation Impact. Tom St George per la sezione Adventure. Matty Smith per la sezione Portfolio. Ryuta Ogawa per la sezione Young. E Steve Woods per la sezione Human Connection.

Ma più che i loro nomi, contano i loro scatti. Visibili sul sito ufficiale dell’Ocean Photography of the Year (nella gallery in alto ce n’è solo un assaggio), meritano ben oltre una veloce occhiata. Perché non solo celebrano la bellezza della vita sottomarina, ma ne mettono in rilievo la fragilità e fanno riflettere sull’urgenza di preservare specie e ambienti. Tant’è che il ricavato dalle iscrizioni al premio va interamente a favore di SeaLegacy: un ente benefico con sede in Florida, fondato da scienziati, registi ed esploratori, proprio per proteggere e rigenerare gli oceani.

Il Female Fifty Fathoms Award

Lo stesso obiettivo del resto è condiviso anche dal Blancpain Ocean Commitment. Da anni impegnato in modo concreto nella salvaguardia delle acque del Pianeta, il programma creato dalla Manifattura da sempre utilizza la fotografia subacquea come veicolo di emozioni per sensibilizzare l’opinione pubblica. Deriva proprio da qui il sostegno all’Ocean Photographer of the Year, di cui Blancpain non è soltanto Main partner. Dallo scorso anno, infatti, accanto alle consuete categorie in concorso, ha istituito anche il Female Fifty Fathoms Award, teso a incoraggiare l’azione delle donne nella fotografia subacquea.

Premio che in questa edizione ha raccolto il doppio delle adesioni rispetto al 2021, ed è stato infine attribuito alla fotografa australiana Brooke Pyke. Le cui immagini, dieci scatti in totale, hanno subito un doppio giudizio: quello della giuria ufficiale e quello della delegazione Blancpain diretta da Marc A. Hayek. Appassionato subacqueo nonché fotografo dilettante, il Ceo e Presidente della Maison di Le Brassus ha quindi consegnato alla vincitrice anche un Fifty Fathoms Bathyscaphe, personalizzato per l’occasione.

Le novità subacquee Blancpain

A proposito di orologi, vale la pena di spendere due parole anche a proposito degli ultimi esemplari realizzati da Blancpain per affrontare le profondità marine. Due ulteriori versioni del Fifthy Fathoms Bathyscaphe Chronographe Flyback che ampliano l’offerta del modello in catalogo dal 2014 con un’estetica rinnovata. Coerenti con la revisione cromatica di recente apportata dalla Manifattura alle varie linee della storica collezione di subacquei.

I due nuovi cronografi presentano infatti la cassa in titanio grado 23 oppure in oro rosso, rispettivamente associata a un quadrante soleil antracite o blu (entrambe con contatori azuré). Rimangono però immutate le caratteristiche tecniche, quali l’impermeabilità fino a 30 atmosfere o il diametro di 43 millimetri. Così come il calibro F385, ovviamente prodotto in-house, con spirale in silicio e bilanciere a inerzia variabile che lavora ad alta frequenza (36mila alternanze orarie). A tutto vantaggio delle prestazioni cronometriche.