Approfondimenti

Il Klepcys Dice Racing di Cyrus spiegato da Jean-François Mojon

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I primi esemplari sono in consegna proprio in questi giorni. Il Klepcys Dice Racing di Cyrus Genève, presentato lo scorso ottobre, sta quindi per arrivare al polso dei pochi, fortunati proprietari. In tutto una trentina di collezionisti, conquistati dalla nuova livrea dell’ormai noto doppio cronografo indipendente inventato da Jean-François Mojon. Una livrea chiaramente ispirata al mondo delle corse automobilistiche – come si evince dal nome –, cui il Marchio appartiene di diritto, in quanto partner della scuderia Haas in Formula 1 dal maggio dello scorso anno.

La tipica cassa a cuscino, infatti, è arricchita ora da una lunetta in carbonio, un materiale leggero, duro e resistente, refrattario al calore. Probabilmente non facile da realizzare, vista la peculiarità della forma, né da assemblare alla carrure, (come sempre) in titanio grado 5 lucido/spazzolato o annerito da un trattamento Dlc. Altra particolarità del Klepcys Dice Racing sta poi nelle scelte cromatiche del rosso e del blu, che distinguono le due “sezioni” del doppio cronografo, sia per agevolarne la lettura, sia per evidenziarne i componenti meccanici (ponti e ruote a colonne comprese).

I precedenti

Materiali e colori a parte, per il resto il Klepcys Dice Racing è del tutto simile ai suoi predecessori. In primis alla versione d’esordio, lanciata ad agosto 2021 e recensita per noi da Augusto Veroni in questo articolo (cui rimando per saperne di più anche sui personaggi-chiave della Manifattura di Le Locle). E poi alla seconda variante, uscita in occasione di Watches and Wonders 2022: il Klepcys Dice Lime, ovviamente caratterizzato dalla particolare tonalità (verde acido). Con cui il Klepcys Dice Racing ha in comune sia l’impostazione sia la meccanica.

«Questo moderno cronografo è il risultato di una profonda riflessione sul ruolo del cronometraggio sportivo», spiega il suo progettista, Jean-François Mojon. «In molti sport è spesso importante misurare tempi trascorsi con orari di inizio diversi». Per esempio nella stessa Formula 1, «dove due piloti, durante le prove, partono in orari differenti». Da qui la necessità di poter compiere una duplice misurazione, simultanea e parallela – cui rimanda l’acronimo inglese Dice, Double Indipendent Chronograph Evolution.

Mojon racconta il Klepcys Dice

E in effetti, rispetto a un tradizionale strumento per la misurazione dei tempi brevi, si tratta davvero di un’evoluzione: il Klepcys Dice è stato il primo cronografo da polso in grado di misurare due eventi in modo indipendente (ma anche in sincrono, nel caso…). Il che è possibile grazie al peculiare calibro Cyr718, dotato di due dispositivi crono separati, capaci appunto di operare in totale autonomia. Ciascuno governato dalla propria corona monopulsante, ciascuno formato da componenti montati sulla propria platina, in modo speculare e contrapposto.

«L’architettura è molto logica», spiega ancora Mojon. «Per minimizzare lo spessore del movimento, i due meccanismi hanno una disposizione speculare sulle due metà della superficie del movimento e si uniscono sull’asse centrale combinando le indicazioni. Ogni cronografo è posto su una propria platina. Questa sistemazione permette una visione ottimale delle funzioni ed enfatizza la cinetica dei cronografi».

In effetti, dato che le due platine sono sovrapposte e collocate sullo stesso lato, côté cadran, la duplice parte cronografica del movimento risulta così esposta alla vista (la si apprezza sotto il vetro zaffiro). L’uso di colori diversi per le due sezioni cronografiche permette infine di distinguere le misurazioni e ne facilita appunto la leggibilità: da un lato quindi c’è il cronografo rosso, dall’altro quello blu. Il tutto reso ancora più immediato dalla costruzione ribaltata, che evita di creare confusione.  

Sfide meccaniche

Detto così sembra tutto molto semplice. Ma Mojon e il suo staff di progettisti devono avere affrontato non poche difficoltà nella realizzazione del calibro Cyr718. «Combinare il meccanismo di due cronografi nello stesso orologio presenta molte sfide. Le riassumo in breve: ottenere un volume ridotto per ciascun cronografo, isolare un meccanismo dall’altro, assicurare una buona leggibilità». Cui si può aggiungere probabilmente anche il problema di gestione dell’energia, tant’è che l’autonomia a piena carica è di 60 ore…

A proposito del volume, la cassa ha un diametro di 42 mm e uno spessore di 16,5 mm. Del resto il movimento, a sua volta, ha uno spessore di 11,65 mm. Non eccessivo, in realtà. Considerate che un “normale” 7750 (il celeberrimo calibro Eta/Valjoux) misura 7,9 mm di spessore: ed è un cronografo “singolo”, dalla costruzione tradizionale, privo perfino di ruota a colonne. In questo caso, il calibro Cyr718 racchiude invece un doppio cronografo, montato su due platine. Una differenza di nemmeno 4 millimetri mi sembra quindi più che comprensibile…

Da Cyrus non possono che esserne fieri: «Come dicevo prima, le dimensioni e la leggibilità hanno rappresentato delle grandi sfide”, conclude Mojon. «Abbiamo lanciato il progetto solo quando eravamo sicuri di superarle. I feedback dei clienti e degli esperti confermano che possiamo essere soddisfatti del risultato!».
Ultima nota di servizio: il Klepcys Dice Racing è realizzato in 15 esemplari in titanio “naturale” e altrettanti in titanio Dlc nero. Il prezzo parte da 38.900 euro.