Approfondimenti

Breguet Classique reinventa il calendario perpetuo

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Italo Calvino scrisse una volta che «un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire». Una frase che vale anche per l’orologeria, specialmente se applicata alla collezione Breguet Classique. Che, secondo me, è una delle più ricche di suggestioni tra quelle di tutti i marchi e che, con il nuovo Calendario Perpetuo ref. 7327, rimane nella tradizione ma con un lampo di modernità. Una modernità che parte dai dettagli e che arriva a definire l’orologio nella sua interezza. Vediamo di capire in che modo.

Un aspetto più contemporaneo

Il nuovo Calendario Perpetuo ref. 7327 prende il posto della ref. 5327, in catalogo da quasi vent’anni. Conserva lo stile tradizionale che definisce il Marchio, pur con una delicata modernizzazione nel design che rimane però Breguet fino al midollo. Come definire altrimenti il quadrante ordinato ma asimmetrico rifinito a guilloché, le lancette a “pomme évidée” e la cassa sottile con la carrure scanalata?

Il quadrante è leggermente più pulito degli orologi cui il Marchio ci ha abituati, spesso fin troppo elaborati. Ma a differenza del restyling che il Brand ha operato sulla ref. 7337, per alcuni eccessivamente moderno, questo Breguet Classique Calendario Perpetuo ref. 7327 rimane ancora classico. Secondo me, l’esempio di questo lavoro sulla modernità nella tradizione è l’aggiunta del mese retrogrado a ore 11. Dà al quadrante un carattere in puro stile Breguet e ne rompe la simmetria, ma in modo armonico, come avveniva negli orologi da tasca del XIX secolo.

Più contemporaneo è l’indicatore delle fasi lunari tra ore 1 e 2, dal quale scompaiono le nuvole e il volto sorridente della luna che si trovavano sulla ref. 5327. Qui, il nostro satellite è lavorato con un motivo martellato che ne accentua l’artigianalità. Allo stesso modo, la lavorazione clous de Paris del quadrante ha una grana molto più fine rispetto a quella del modello precedente. Così fine che la si ritrova all’interno dell’indicatore del giorno della settimana.

La discendenza del Breguet Classique

Il Breguet Classique Calendario Perpetuo ref. 7327 continua la tradizione del Marchio di trarre ispirazione dai propri esemplari da tasca del XVIII e XIX secolo per creare orologi da polso dal design classico. Come gli altri pezzi della collezione Classique, la ref. 7327 prende infatti spunto dai precedenti calendari perpetui ref. 3310 e 5327, a loro volta ispirati a modelli da tasca. Introdotta a metà degli anni ‘80, la ref. 3310 era all’epoca uno dei calendari perpetui più complessi di Breguet: comprendeva le indicazioni di giorno, data, mese e anno bisestile, fasi lunari e autonomia residua.

Nel 2004, Breguet ha introdotto la ref. 5327, versione aggiornata della 3310, mantenendo la stessa disposizione del quadrante e del movimento ma con una misura di cassa più contemporanea: 39 mm contro i 36 della ref. 3310. Quei 3 mm in più hanno dato origine a un quadrante più ampio con una leggibilità leggermente migliore, pur mantenendo nel complesso un design simile. La ref. 5327 era anche più pratica, grazie al correttore di data che rendeva semplice impostare il calendario. 

Come successore di questa genealogia, la ref. 7327 continua il lavoro distintivo e raffinato operato da Breguet, preservandone lo stile e le dimensioni: la cassa da 39 mm aiuta la leggibilità delle tante informazioni presenti sul quadrante.

Il quadrante, una scuola di pulizia

Sia il quadrante della ref. 3310 sia quello della 5327 avevano un aspetto piuttosto affollato a causa delle molte indicazioni presenti. Un’estetica tipica del marchio, molto affascinante ma non particolarmente pratica in termini di leggibilità. Al contrario, il Breguet Classique Calendario Perpetuo ref. 7327 ha una leggerezza visiva grazie al design che ha affinato sia i dettagli del quadrante, sia la complicazione stessa del calendario perpetuo.

Quello che in precedenza era l’indicatore dell’autonomia residua, a forma di ventaglio tra le 10 e le 11, nel nuovo orologio è diventato l’indicatore retrogrado dei mesi. È più largo di prima, si apre dalle 9 alle 12 e, oltre a migliorare la leggibilità, è anche un elemento di design a tutti gli effetti.

In posizione speculare si trova la finestra delle fasi lunari. Anch’essa ha subito un restyling importante, poiché è stata ingrandita per creare una grande apertura che contiene un nuovo disco lunare. È laccato e cosparso di particelle di alluminio e ossido di silicio, che gli conferiscono una finitura scintillante evocativa del cielo notturno. Sul disco si trova una luna in oro bianco massiccio, delicatamente martellata per dare l’impressione della superficie lunare piena di crateri.

Anche l’indicatore della data a ore 6 è stato ingrandito. In questo modo è più facile da leggere e dà al quadrante un bilanciamento migliore. L’aumento delle imensioni fa sembrare più piccoli gli indicatori dell’anno bisestile e del giorno della settimana, che lo toccano nella parte alta, rendendo così il quadrante ancora più leggero. 

Guillochage e finiture

Come tutti i quadranti di Breguet lavorati a guilloché, anche questo è in oro massiccio argentato rifinito a mano utilizzando appositi macchinari. C’è da dire che, mentre la maison utilizzava storicamente diversi tipi di guilloché sullo stesso quadrante, quello del Breguet Classique Calendario Perpetuo ref. 7327 è rifinito interamente a Clous de Paris. Breguet ha motivato la scelta come un ritorno alle specifiche originali che il fondatore applicava ai quadranti nel XVIII secolo. 

Questa lavorazione a guilloché così fine comporta anche un piccolo ma significativo cambiamento sui bordi dei registri e degli indicatori. A differenza di quanto accadeva nei precedenti calendari perpetui della Casa, gli indicatori della ref. 7327 non hanno bordi zigrinati, caratteristica tipica in presenza di una lavorazione a guilloché. Ciascun indicatore (persino il logo!) è incorniciato da bordi netti e scanalati che rendono l’insieme del quadrante più pulito. Dettaglio fighissimo e finissimo: la doppia firma segreta Breguet ai lati dell’indice delle 12.

La cassa da 39 mm ha uno spessore di 9,13 mm, poco più alta di quella della ref. 5327 principalmente perché il meccanismo del calendario perpetuo è stato in parte ridisegnato. È disponibile in oro bianco o rosa, ha i fianchi scanalati e le anse dritte, saldate a mano. Elegante e sottile, è resa ancora più leggera dalla lunetta estremamente fine. Il fondello in vetro zaffiro consente la visione del calibro 502.3.P, sul quale vale la pena spendere qualche parola.

Il calibro 502.3.P

Il Breguet Classique Calendario Perpetuo ref. 7327 è animato dal calibro 502.3.P, un movimento automatico ultrasottile combinato con la variante di un modulo calendario perpetuo esistente. L’architettura di base di questo modulo è riconoscibile in ogni calendario perpetuo Breguet. Da un punto di vista meccanico, l’orologio più vicino alla ref. 7327 è la ref. 5447 del 2007, che ha la stessa disposizione del quadrante ma in più una ripetizione minuti. 

Sotto al calendario perpetuo c’è il calibro 502 derivato dal Frederic Piguet calibro 70 introdotto nel 1970, che rimane ancora oggi un eccelso movimento di fascia alta grazie al fatto di essere uno tra i più piatti sul mercato. Ha uno spessore limitato di 4,5 mm, soprattutto grazie al calibro di base, sottile solo 2,4 mm. Tra i numerosi aggiornamenti che ha subito ci sono la spirale in silicio e un bilanciere a spirale libera. Oscilla alla frequenza di 3 Hz e ha un’autonomia di 45 ore.

Invece l’architettura del modulo del calendario perpetuo senza indicazione retrograda, come qui, si trova nella ref. 5327 del 2004. Là, la disposizione dei contatori era ricca ma non proprio ordinata e spiccavano l’indicatore dell’autonomina residua alle 11 e quello del mese al centro del quadrante. Come ho scritto sopra, la scelta di rinunciare all’indicatore dell’autonomia a favore di un indicatore del mese retrogrado ripulisce non poco il layout del nuovo calendario perpetuo.

Ingegno retrogrado

Il meccanismo del calendario perpetuo utilizza una soluzione tradizionale con una grande leva che si sposta a distanze diverse in base alla lunghezza del mese. Questa è registrata attraverso una ruota a 48 denti che codifica i 48 mesi su un ciclo di quattro anni. La regolazione del calendario viene effettuata utilizzando i pulsanti incorporati sul lato cassa.

Ciò che è nuovo, in questo modulo, è la visualizzazione retrograda dei mesi che esprime il sofisticato approccio di Breguet alla costruzione del movimento. Il meccanismo ha una leva retrograda che consente di leggere meccanicamente i mesi innestandosi su un’apposita camma. La quale ha quattro bracci ricurvi ed è montata sulla ruota a 48 denti che compie un giro ogni quattro anni, corrispondente a un ciclo completo dell’anno bisestile.

Raggiunto l’apice della curvatura, ciascun braccio diventa poi dritto: quando la leva retrograda “cade” dall’apice verso il perno lungo questa parte dritta e verticale, si ha il passaggio da dicembre a gennaio e la visualizzazione retrograda sul quadrante salta all’indietro.

Una soluzione complessa e ingegnosa, che conta anche su alcuni ingranaggi tensionatori. Non è infatti possibile utilizzare una molla di tensione a spirale a causa dei vincoli di spazio dati dal fatto che il pignone del mese si trova alla periferia del movimento.

Il movimento ha un’altra caratteristica interessante: il bariletto aperto, che rende visibile la spirale principale. Da una parte, l’eliminazione del coperchio riduce ancora lo spessore del movimento, poiché il ponte del bariletto può trovarsi sopra alla molla di carica. Dall’altra la molla stessa, visibile, funziona come indicatore dell’autonomia residua: quando completamente carico, l’orologio avrà quasi tutte le spire avvolte attorno al perno centrale. 

Breguet Classique Calendario Perpetuo ref. 7327: perché è un sì

Ho cercato di non entrare troppo nell’aspetto tecnico per non annoiarvi, ma spero di avervi fatto capire perché il Breguet Classique Calendario Perpetuo ref. 7327 è un pezzo di indiscutibile valore tecnico ed estetico per la Maison.

Valore anche economico, indubbiamente. Entrambe le referenze, oro bianco e oro rosa, costano 86.600 euro, poco più della referenza precedente nelle versioni con cinturino. Ovvio, non è un orologio per tutti, ma come per ogni prodotto è necessario andare al di là del costo (influenzato non solo dai materiali, ma da numerose altre variabili) e dare un’occhiata anche a ciò che propone la concorrenza nel medesimo segmento.

Un segmento per pochi quello degli orologi con calendario perpetuo di fascia alta, ma che annovera pezzi di altri marchi a prezzi più alti, anche del 20%. Non vi dico quali, fate un esercizio e cercateli voi. E, una volta trovati, provate a capire se il loro prezzo più alto rispetto a quello del Breguet si traduce anche in una maggiore qualità complessiva. Io non ne sono così convinto. E, come scriveva Calvino, resto in ascolto di ciò che questo classico dell’orologeria ha ancora da dirmi.