Nelle sale del Museo Galileo di Firenze, il più importante museo di storia della scienza in Italia, è stata inaugurata il 13 luglio per proseguire fino al 15 ottobre la mostra Ore Italiane, dedicata proprio all’orologeria del Bel Paese.
Una settantina i pezzi esposti, provenienti da privati ma in massima parte dalla pregevole raccolta di Gian Carlo Del Vecchio, uno dei principali esperti italiani, passati ora nell’ormai celebre collezione di Antonio Lenner di Milano, Presidente di Hora, l’Associazione italiana cultori di orologeria antica.
Si tratta, in sintesi, di una straordinaria carrellata attraverso l’arte della misura del tempo realizzata in Italia nel corso di secoli. Una conferma, oltretutto, del fatto che la nostra grande tradizione orologistica tardomedievale e rinascimentale – pur soffrendo per la mancanza di un vero mercato nazionale e di committenti importanti, con rare eccezioni – non si spense mai. Anzi, seppe esprimersi anche ad alto livello, pur se con produzioni numericamente molto limitate.
L’apertura al pubblico
Il Giornale degli Orologi era presente all’inaugurazione di Ore italiane e alla conferenza stampa, cui ha partecipato anche Patrizia Del Vecchio (figlia del compianto dottor Gian Carlo), oltre a un folto numero di operatori dei media e ai dirigenti del Museo. Di recente, con grande generosità, Patrizia Del Vecchio ha anche donato alcuni pezzi della raccolta paterna proprio al Museo Galileo. Durante la presentazione è stata apprezzata e rimarcata con visibile soddisfazione la scelta di Firenze come sede espositiva di Ore Italiane.
La notevole selezione di esemplari svela finalmente al grande pubblico – almeno in parte – una delle raccolte italiane più apprezzabili e (finora) gelosamente custodite. I pezzi di grande bellezza e rarità, generosamente concessi dall’ingegner Lenner, non sono solo testimonianza dell’evoluzione tecnologica del passato. In certi casi possono raccontare storie peculiari e interessanti: che, una volta ricostruite, offrono uno spaccato della propria epoca.
Li si ritrova, riccamente illustrati, anche nel catalogo che accompagna la manifestazione (una realizzazione editoriale di Sillabe per Museo Galileo). Curato dallo stesso Lenner e da Giorgio Strano, responsabile delle collezioni del Museo, è disponibile – oltre che in italiano – anche in edizione inglese. E si trova in vendita solo nel bookshop del Museo.
Ore italiane tra highlight e seminari
Per la gioia degli appassionati, Ore italiane espone quindi esemplari rari, di pregio e perfettamente conservati. Come il pluripubblicato svegliatore monastico, risalente agli inizi del XV secolo, ma anche alcuni orologi del tipo detto “a lanterna” di grande qualità. Oppure una selezione di orologi notturni e astronomici, per esempio quelli prodotti dai fratelli Campani nella seconda metà del XVII secolo. O ancora preziosi esemplari da tasca, tra cui un orologio a firma Papillon con quadrante in sei, oltre a strumenti d’epoca per la lavorazione dei componenti degli orologi e a una prima vetrina dedicata alla misura non meccanica del tempo.
A corredo dell’esposizione, inoltre, il Museo Galileo organizza due laboratori didattici per quanti vogliono approfondire certi aspetti di storia della misura del tempo. Il primo, a cura di Andrea Palmieri, ha come titolo La macchina del tempo. Orologi tra ruote e molle, ed è previsto il 30 luglio, il 27 agosto e il 17 settembre. Il secondo, tenuto da Stefano Barbolini, è dedicato invece alla gnomonica: intitolato Meridiane e orologi solari. Alla ricerca del “tempo vero”, si tiene il 3 e il 10 settembre e l’8 ottobre.
Informazioni pratiche
Sobrio e funzionale, l’allestimento di Ore italiane aiuta il visitatore indicando con colori diversi della parte inferiore delle teche la tipologia dei pezzi contenuti. Grazie alla sapiente disposizione e all’illuminazione scelta, gli appassionati avranno modo di poter vedere gli orologi esposti da ogni angolazione, così da apprezzarne l’architettura e gli elementi decorativi. Meritano un plauso particolare i video, proiettati su schermi all’interno delle sale espositive, che illustrano dettagli importanti di alcuni esemplari e risultano ricchi di informazione, pur essendo di breve durata.
L’esposizione Ore italiane resterà aperta per qualche mese, ma vale la pena di pianificare la visita. Per accedere alla mostra è necessario effettuare l’ingresso al Museo Galileo. Consigliamo di consultare il sito ufficiale per prenotare i biglietti, comunque acquistabili anche in loco, e prendere visione degli orari di apertura.