Il connubio fra illustrazione e orologeria, iniziato oltre un secolo fa, sembra continuare a gonfie vele. Proprio come un tempo, il mondo delle lancette si serve delle immagini disegnate come mezzo di comunicazione per promuovere iniziative e nuovi prodotti. Rispetto al passato, però, la differenza sta nell’uso del digitale, sia nella creazione (con programmi ad hoc), sia nella diffusione delle immagini. Abbandonati i poster pubblicitari e le pagine dei giornali, i marchi oggi prediligono l’online a tutti i livelli, dagli e-shop ai social media.
Creatività illustrata
Lo si è visto di recente, per esempio, con la campagna creata da Richard Mille per l’RM 07-01 Coloured Ceramics, cui si poteva accedere tramite un QR Code che svelava un mondo a parte: una giornata di vacanza nei paesi caldi e insieme un momento di introspezione personale. La cosa divertente, a ben vedere, era che la visione stessa della storia rappresentava un intervallo ludico, perché permetteva di “staccare” per un po’ dalla realtà, di passare del tempo in relax pur lavorando.
Mentre per le festività natalizie è ormai un appuntamento ricorrente il video (e relativi frame) di TAG Heuer, popolato da elfi “collaudatori”, con tanto di tuta e casco. Ogni volta dedicato a un tema diverso, quest’anno è ambientato negli studios hollywoodiani: ricco di riferimenti cinematografici, è anch’esso un gioco in cui si devono riconoscere i vari film che vedono gli orologi del Marchio protagonisti al centro dei set. Potete vederlo a questo link.
E merita almeno un cenno anche il feed di Instagram dell’Orologeria Bobba Vercelli. Il content creator appassionato di Citizen riesce a dare interpretazioni sempre nuove degli esemplari del colosso giapponese, con un punto di vista originale che a volte sembra fare da tramite fra la cultura nipponica e quella occidentale. E gli esempi potrebbero essere numerosi, basta guardarsi attorno con attenzione per scoprirne altri.
Ma al di là di quest’attitudine creativa, in cui il disegno – indipendentemente dalla tecnica usata e dai soggetti sviluppati – è il mezzo espressivo prediletto far andare a briglia sciolta la fantasia, c’è anche un modo più tecnico per concepire il rapporto illustrazione e orologeria.
La parola all’insider
Per mettere a fuoco il fenomeno nella giusta prospettiva, quindi, ci siamo confrontati con un addetto ai lavori: Björn Altmann. Di origine tedesca ma londinese d’adozione, l’illustratore, graphic designer, tipografo – con un focus particolare sul branding -, proprio in quanto insider è un interlocutore ideale per farci raccontare il legame fra il mondo delle lancette e quello dei disegni. Non ci soffermiamo dunque su di lui (per conoscerlo meglio, il suo profilo è qui), ma su quanto ha da dire riguardo a illustrazione e orologeria.
Altmann è reduce infatti da due impegni nel mondo delle lancette. Da un lato ha contribuito alla realizzazione del libro TAG Heuer Carrera: The Race Never Stops, una monografia dell’esemplare nato 60 anni fa. E dall’altro ha creato la campagna Classics Immortalised per lo storico marchio zurighese Ollech & Wajs. Collaborazione, quest’ultima, che consente di vedere per la prima volta i modelli originali OW nel loro stato di prototipo.
«Nel mondo dell’orologeria si fanno vari utilizzi delle illustrazioni», spiega. «In generale, dipinti a olio o disegni a matita molto dettagliati potrebbero essere commissionati per una boutique o per un evento organizzato da un marchio. Anche collezionisti, rivenditori e canali YouTube commissionano lavori che poi verranno visualizzati in qualche modo. Nel mio caso, però, quello che faccio è diverso. Il mio lavoro riguarda soprattutto la rappresentazione tecnicamente accurata di un particolare orologio, soprattutto quando la fotografia non è un’opzione».
Il suo approccio infatti è soprattutto tecnico. E le sue illustrazioni, realizzate in digitale, sono perfette riproduzioni dei diversi modelli, quasi fossero una sorta di rendering o di fotografia… «C’è una certa estetica iperreale che va di pari passo con il mio stile e che non può essere ottenuta usando la fotografia», puntualizza lui. «Recentemente ho realizzato alcune illustrazioni per la casa d’aste Watches of Knightsbridge, che desiderava questo stile in particolare».
L’eclettico legame fra illustrazione e orologeria
Ma entriamo nel dettaglio di ciò che hai fatto per il nuovo libro di TAG Heuer, per il quale hai realizzato più di 530 illustrazioni…
«Per il libro TAG Heuer Carrera, l’obiettivo principale era quello di creare un look uniforme per 530 referenze, che coprono i 50 anni di vita dell’orologio, dal 1963 al 2023. Spesso gli esemplari d’epoca non sono in buone condizioni, oppure non è possibile fotografarli perché si trovano in collezioni sparse in tutto il mondo. Dato che TAG Heuer cercava una sorta di catalogo di riferimento neutro, piuttosto che una rappresentazione degli orologi reali con tutta la loro patina di storia, il mio stile di illustrazione era l’approccio perfetto».
Raccontaci invece cos’hai fatto per la campagna di Ollech & Wajs.
«Qui il lavoro consisteva in una serie di nove orologi che non esistono più o, se esistono, sono in pessime condizioni. L’idea era quella di creare immagini di come sarebbero stati quando avessero lasciato la fabbrica. Il cliente in questo caso mi ha detto che amava il mio approccio illustrativo “oggettivo” e senza tempo. Ha visto un’analogia con il modo in cui un illustratore scientifico visualizzerebbe o registrerebbe i campioni: fedele e accurato in ogni dettaglio».
Mentre nel collezionismo…
«Le illustrazioni degli orologi sono frequentemente commissionate come opere d’arte da collezione. Spesso sono astratti e/o richiedono molto tempo, come un dipinto ad olio. Il tempo necessario per realizzarli però è secondario, perché il loro unico scopo è essere appesi al muro. Eppure credo che anche in questo lavoro la velocità sia importante. Quando un collezionista viene da me con una moodboard per un ordine speciale, di solito gli rispondo con l’immagine entro uno o due giorni».
Progetti futuri? «Presto ci sarà un’altra nuova collaborazione orologiera». Non avevo dubbi: il connubio illustrazione e orologeria continua ad andare a gonfie vele…