Approfondimenti

RM 21-02 Tourbillon Aerodyne: l’high-tech di Richard Mille

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L’RM 21 non è certo una novità per Richard Mille. Lanciato nel 2009, da allora ha conosciuto diverse variazioni sul tema, in cui il Marchio ha sempre dimostrato la propria passione per la ricerca materica. Anche il nuovo RM 21-02 Tourbillon Aerodyne prosegue su questa strada, ma si spinge oltre: adotta un mix di materiali high-tech che ne trasformano l’estetica e gli regalano un’allure modernissima.

Abbigliamento tecnologico

Quarzo Tpt, carbonio Tpt e titanio grado 5: ecco di cosa è fatta la cassa dell’RM 21-02 Tourbillon Aerodyne, in una combinazione interamente giocata nei toni del bianco e del nero. In pratica la tipica forma tonneau di Richard Mille mantiene il formato extralarge di sempre, ma acquista una leggerezza e una resistenza senza pari grazie ai componenti plasmati in materiali peso piuma di elevata durezza, mutuati dall’industria aeronautica e automobilistica.   

Quarzo Tpt e carbonio Tpt (l’acronimo sta per “tecnologia a strati sottili”) sono dei compositi laminati prodotti da un’azienda svizzera specializzata, la North Thin Ply Technology, che ha sede fuori Losanna e con cui Richard Mille collabora da anni. Il titanio grado 5 è una lega utilizzata in modo diffuso in orologeria. Il Giornale degli Orologi se n’è già occupato più volte, quindi evito di ripetere quanto già scritto sui loro processi di fabbricazione e proprietà varie.

La cassa dell’RM 21-02 Tourbillon Aerodyne

Preferisco invece spostare l’attenzione sull’architettura composita della cassa, forse una delle più complesse di tutto il catalogo Richard Mille. La struttura di base è infatti in titanio grado 5 satinato (con tutto quello che la cosa comporta), ed è rivestita non da una semplice lunetta ma da un’altra struttura in carbonio Tpt nero, a sua volta circondata da due segmenti ad arco, come due parentesi, in quarzo Tpt bianco.

Sempre in quarzo Tpt bianco è anche il fondello. I diversi componenti sono montati con viti passanti in titanio grado 5, in tutto una ventina, protette dai caratteristici pilastri (o colonne, chiamateli come volete) in carbonio Tpt. Due vetri zaffiri sono incastrati all’interno, sia côté cadran sia côté fond, insieme a due o-ring in nitrile che garantiscono un’impermeabilità fino a 5 bar.

Per non appesantire il discorso, scriverò ulteriori dettagli nelle didascalie in alto, a corredo della ricca gallery che illustra le fasi di assemblaggio della cassa. Ci tengo invece a sottolineare che questa costruzione è stata concepita e realizzata “in simbiosi” con la meccanica, secondo un’ideazione integrata che tiene conto contemporaneamente di cassa, quadrante e movimento. Basti dire che nell’RM 21-02 Tourbillon Aerodyne non esiste alcun anello di incassaggio: il calibro è fissato direttamente alla cassa, montato su supporti elastici in gomma che servono anche da ammortizzatori per eventuali urti.

Il movimento…

Già, il calibro: si tratta dell’RM 021, ormai ben conosciuto ma non per questo meno straordinario. A carica manuale, è fornito di tourbillon a un minuto, indicazione dell’autonomia residua, indicazione della coppia e selettore di funzione. Ma prima di spiegarne le funzioni, devo raccontare come è fatto. E non mi riferisco alle consuete raffinatezze tecniche cui Richard Mille ci ha ormai abituati. Oltre ai ponti in titanio grado 5, al bilanciere a inerzia variabile, al bariletto a rotazione rapida, al profilo a evolvente della dentatura del bariletto, c’è di più.

C’è infatti la platina a nido d’ape in Haynes 214. Una lega composta da nichel, cromo, alluminio e ferro, sviluppata per fornire a un acciaio austenitico massima ossidazione ad alte temperature (superiori ai 995°C). Che è utilizzata per esempio nell’automotive (nei convertitori catalitici), nell’industria delle turbine a gas, negli impianti di riscaldamento industriale come negli inceneritori dei rifiuti ospedalieri. Dotata di un’anima in carbonio Tpt, la platina così fatta risulta estremamente rigida, poco soggetta alla dilatazione termica e molto resistente alla torsione.

…e le funzioni dell’RM 21-02 Tourbillon Aerodyne

Riguardo alle funzionalità, due display ad arco in posizione simmetrica sulla parte alta del quadrante mostrano appunto l’indicazione dell’autonomia di 70 ore e quella della coppia. Quest’ultima permette di conoscere la tensione della molla del bariletto, visualizzata su una scala da 1 a 12 e misurata in Newton millimetri (Nmm). Come spiegano da Richard Mille, al di sotto di 5,3 Nmm la tensione della molla è troppo debole; sopra i 6,5 Nmm è eccessiva. Dato che coppia e autonomia residua influiscono sulla costanza di marcia e quindi sulle prestazioni cronometriche dell’orologio, lo scopo di queste indicazioni è aiutare il possessore a farlo funzionare in modo ottimale.  

Non credo sia necessario parlare del tourbillon, se non per dire che è in posizione simmetrica rispetto al bariletto, lungo l’asse verticale; e che è di grandi dimensioni, come si vede a occhio nudo: il bilanciere misura 10 mm di diametro, la gabbia 12,3 mm. Vale la pena spendere qualche riga anche sul selettore di funzione, che ricorda il cambio di un’automobile. Coassiale alla corona di carica, un pulsante permette di scegliere la funzione voluta, fra la carica manuale (W, cioè winding), la posizione neutra (N, tipo “in folle”) e la rimessa dell’ora (H, come hands, per la regolazione delle lancette). Le indicazioni sono riportate con una piccola lancetta apposita, a ore 4.

Dati finali

Concludo con le ultime, doverose informazioni sull’RM 21-01 Tourbillon Aerodyne. Fondamentale è il prezzo: 796mila franchi svizzeri, tasse escluse (a conti fatti, circa un milione di euro, una volta aggiunta l’Iva). E poi l’edizione limitata di 50 esemplari, a sottolineare l’esclusività della creazione.