Attualità

La collezione Gucci 25H, sviluppi e complicazioni

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Ho sempre trovato interessante seguire l’evoluzione delle collezioni di orologi. Osservarle anno dopo anno, studiarne le nuove uscite, vedere come riescono a trasformarsi nel tempo senza perdere la propria identità. Certo, posso farlo solo con quegli esemplari che fin dal principio rispondono a un progetto ben preciso, in cui nulla è lasciato al caso e tutto è studiato a tavolino, in uno sviluppo ponderato in ogni minimo dettaglio. Come nel caso della collezione Gucci 25H, uscita solo un paio d’anni fa ma già articolata in diversi esemplari. La cui estetica, ben definita e modulata su vari formati, è stata concepita proprio per accogliere materiali differenti e dar vita a un insieme variegato.

Precedenti e presupposti

Gucci, del resto, è una maison di moda attiva nel mondo delle lancette fin dal 1972. E in oltre mezzo secolo è passata attraverso varie esperienze che le permettono di muoversi con disinvoltura in un settore così specifico come l’orologeria. Il che significa saper controllare i processi produttivi, trovare la propria collocazione sul mercato, conquistarsi una seria reputazione. E la piena maturità acquisita, oggi, l’ha portata a raggiungere le vette delle complicazioni orologiere, espresse proprio con la collezione Gucci 25H – e con altre, come riportato qui.

Fin dall’inizio, la collezione Gucci 25H è stata in grado di rivolgersi a differenti target di pubblico, di coprire diversi segmenti di prezzo. Nata appunto nel 2021, già nel primo lancio era diversificata in un’intera gamma di modelli: dal tourbillon, col movimento realizzato in esclusiva, al solo tempo automatico, con calibro di manifattura, fino al più basico quarzo. L’anno scorso poi è stata la volta del tourbillon squelette, dalla scheletratura modernissima e lineare. E del colore, che ha declinato l’automatico in esemplari in alluminio e il quarzo in versioni con il vetro zaffiro rosa, verde, azzurro.

Le novità della collezione Gucci 25H: i tourbillon…

Quest’anno invece l’approccio risulta quasi ribaltato, almeno per il tourbillon scheletrato. Che conosce una connotazione per così dire ludica, in cui le cromie più vivaci vanno a tingere sia i componenti meccanici sia parte dell’habillage. Mai s’era vista finora – o almeno io non ne ho memoria – una gabbia del tourbillon rosa… Mentre la platina è profilata di arancione, la tige diventa azzurra, il ponte sul bariletto viola e i ponti della minuteria verdi. Coordinato il cinturino in gomma, personalizzato dal logo della doppia G. Nel complesso l’orologio assume un aspetto giocoso, sembra quasi volersi sdrammatizzare, nonostante la meccanica rimanga fedele ai canoni della tradizione.

A costo di contraddirmi, devo aggiungere però che il tourbillon scheletrato conosce anche una versione super-preziosa: con la lunetta, il réhaut e i ponti del movimento tempestati di diamanti baguette per un totale di 8.7 carati. Al di là della caratura complessiva, impressionante a mio parere è il fatto che ciascuna delle 168 pietre dev’essere stata tagliata su misura così da formare la composizione desiderata, che segue gli angoli stondati della lunetta e la scansione degli indici sul réhaut. E credo vada assolutamente sottolineato anche il lavoro del maestro incastonatore, che deve aver sudato le fatidiche sette camicie per riuscire a montare le pietre sui ponti senza comprometterne la funzionalità.    

…i nuovi complicati…

In parallelo, poi, la collezione Gucci 25H acquista anche un’ulteriore complicazione: il calendario perpetuo. Autentico banco di prova per le case di orologeria, prevede uno studio accurato in fase di progettazione per il fatto di dover combinare esigenze fra loro contrastanti: le molteplici informazioni astronomiche necessarie, lo spazio limitato di un esemplare da polso e l’immediata leggibilità. Il tutto filtrato da una ricerca grafica improntata verso un senso di eleganza e di armonia complessiva. Personalmente trovo che le soluzioni adottate appesantiscano un po’ I’essenzialità estetica che contraddistingue il resto della collezione. Ma i gusti sono gusti e non si discutono, per cui lascio ai lettori la valutazione finale. Ne riassumo comunque le caratteristiche.

Sviluppato in tre esemplari, con cassa in acciaio, in acciaio/oro giallo o interamente in oro rosa, il calendario perpetuo della collezione Gucci 25H organizza le indicazioni sul quadrante in modo simmetrico: mese e anno bisestile a ore 13 in un unico contatore, fasi di luna a ore 6, giorno della settimana e datario rispettivamente a ore 9 e a ore 3, in finestrelle ad arco. Non è questa la sede per un approfondimento della meccanica, quindi mi limito a sottolineare lo spessore limitato della cassa, inferiore ai 10 mm: 9,7 mm, per l’esattezza. Il che significa che al movimento di base è stato sovrapposto un modulo della complicazione estremamente sottile. Ma mi riprometto di tornare sul tema in un prossimo futuro.

…e i solo tempo

Torno quindi alle versioni accessibili a un pubblico più vasto. Altre novità della collezione 25H degne di nota riguardano infatti il solo tempo automatico. Che invece torna a un gusto sobrio e rigoroso. Sia chiaro, in catalogo ci sono ancora gli esemplari colorati in alluminio, ma le versioni 2023 in acciaio colpiscono proprio per l’impronta austera e rigorosa. Le due nuove referenze infatti hanno in comune il quadrante blu, con la tipica decorazione a righe orizzontali. E si distinguono tra loro per la presenza del bel bracciale rastremato in acciaio o del cinturino in pelle di alligatore, accompagnato dalla lunetta in oro giallo. Quest’ultimo dettaglio influisce ovviamente sul prezzo, che passa dagli 8.500 euro per la versione “monometallica” ai 13.500 euro per la referenza bicolore.

Infine i solo tempo al quarzo, quelli che hanno sempre avuto una connotazione più fashion, con la doppia G del logo a sottolineare gli indici sul quadrante. In questo caso l’estensione di linea comprende dei nuovi cinturini dalla particolare texture in pelle colorata. I modelli femminili, con cassa più piccola, lunetta Ip oro giallo e quadrante dorato, si abbinano al cinturino rosso o bianco; cinturino color carta da zucchero invece per la versione tutto acciaio con quadrante silver. Mentre gli esemplari taglia M, tendenzialmente no-gender, adottano un più classico cinturino blu scuro o nero. I prezzi vanno dai 1.350 ai 1.650 euro.