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L’Heure Exquise: il cielo poetico firmato Trilobe

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Trilobe è un marchio di cui ho già scritto e di cui torno a scrivere volentieri. Tra l’altro, scriverò di un orologio del quale avete già avuto modo di adocchiare una versione super-ricercata circa un mesetto fa. Un orologio talmente bello e particolare, a mio parere, che ho deciso di dedicare un articolo alla sua versione più basica. Se questo aggettivo ha senso parlando di Trilobe, atelier nel quale la meccanica incontra la poesia in modo esteticamente ineccepibile. L’orologio in questione è L’Heure Exquise della collezione Les Matinaux, nella versione Blue.

L’eredità di Trilobe

Presentato alla recente edizione di Watches and Wonders Geneva, L’Heure Exquise è pensato e realizzato in puro stile Trilobe. Ossia con l’affissione dell’ora resa possibile attraverso dischi rotanti e decostruiti, secondo l’idea visionaria del direttore creativo e fondatore, Gautier Massonneau

La collezione Les Matinaux risale al 2018 e prende nome dalla raccolta di poesie di René Char del 1950. Appena presentata, si capiva subito di che pasta era fatta, grazie a un’indicazione del tempo senza lancette per ore, minuti e secondi. Al contrario, gli orologi utilizzavano una visualizzazione “vagabonda”, con tre dischi rotanti combinati a tre puntatori fissi per indicare l’ora. 

Le successive serie Nuit Fantastique e Une Folle Soirée avevano ulteriormente ampliato questo concetto, mentre per il nuovo Les Matinaux L’Heure Exquise Massonneau è tornato alla sua idea iniziale. A essa ha aggiunto la prima complicazione del Brand: quella delle fasi lunari. Il modo in cui lo ha fatto, però, è a mio parere spettacolare.

Un disco in continuo movimento

Il meccanismo funziona attraverso una ruota dentata con 59 ingranaggi, che evoca l’orbita della Luna intorno alla Terra, completando un ciclo di 29,5 giorni. Gli orologiai di Trilobe, però, non si sono accontentati di introdurre una complicazione piuttosto comune. Per la prima volta, infatti, le fasi lunari sono state collegate in modo coassiale alla ruota dei secondi, sotto un cielo stellato dinamico e ipnotico.

Se si osserva bene, si nota un disco in vetro zaffiro con stelle bianche tampografate. Il vetro zaffiro stellato ruota al ritmo dei secondi e l’indicazione di questi ultimi diventa quindi una rappresentazione astratta del tempo, indicando più che altro il fatto che l’orologio è in funzione. Al di sotto di esso, un disco blu rifinito con scanalature concentriche si muove su un disco di ottone testurizzato al laser, che riporta raffigurata la superficie della Luna.

Il risultato è un quadrante in continuo movimento, con un dinamismo accentuato che contrasta con lo scorrere di ore e minuti, più lento. L’affissione attraverso dischi e non attraverso lancette dà infatti un’idea di maggiore staticità al quadrante, che grazie alla rotazione del cielo stellato risulta così vivo e sorprendente.

L’Heure Exquise e gli anelli rotanti

Per quanto riguarda la lettura del tempo dell’Heure Exquise, un anello più esterno riporta le ore e uno più interno i minuti. Essi continuano a scorrere sul quadrante, ma una leggera inclinazione dei numeri verso destra accentua il movimento dei dischi, evidenziando il trascorrere del tempo. Come in altre creazioni di Trilobe, il sistema dei dischi è decentrato verso ore 7, punto nel quale gli anelli arrivano a sfiorarsi pur senza toccarsi.

Un unico puntatore trilobato (logo del Marchio) è posizionato a ore 12 e funge sia da indicatore per le ore sia per i minuti. Una soluzione diversa da quella utilizzata nella prima collezione Les Matinaux e anche da quella della collezione Nuit Fantastique. Nella prima i puntatori erano tre, uno ciascuno per ore, minuti e secondi. Nella seconda ce n’era uno solo per le ore, mentre i minuti comparivano in un’apertura del quadrante.

Potrebbe sembrare banale aver trovato una terza soluzione per l’affissione dell’ora, ma non lo è. La tipologia di indicazione che utilizza i dischi è infatti molto vincolata dalla natura e dalla posizione dei dischi stessi. L’impiego di un solo puntatore nell’Heure Exquise è possibile proprio grazie alla particolare decentratura degli anelli rispetto al puntatore stesso e di un anello rispetto all’altro.

Il movimento e la cassa dell’Heure Exquise

Il movimento che anima l’Heure Exquise di Trilobe è il calibro di manifattura X-Centric che il Marchio ha già utilizzato nella collezione Les Matinaux, al quale ha aggiunto il modulo per le fasi lunari. Del resto, il tipo di indicazione dell’ora è la medesima: ciò che cambia è il modo in cui è visualizzata sul quadrante, non il motore dell’orologio. Si tratta di un calibro automatico con micro-rotore, visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, che lavora a 28.800 alternanze/ora e ha 48 ore di autonomia.

La cassa è disponibile in due misure, associate a un diverso materiale: 40,5 mm o 38,5 mm per la versione in titanio, solo 40,5 mm per quella in oro rosa. Lo spessore è contenuto sotto i 10 mm (9,2 per la precisione), con una distanza da ansa ad ansa che è di 45,5 mm nella referenza con cassa da 38,5 e di 48 nella referenza da 40,5. Per un polso sottile come il mio consiglio la prima delle due misure. I prezzi? Molto interessanti per i contenuti che offre l’orologio: le due referenze in titanio costano entrambe 14.500 euro, quella in oro rosa 26.500 euro.

Prima di lasciarvi alle didascalie per ulteriori dettagli su l’Heure Exquise, chiudo con una riflessione. Nella cartella stampa, Trilobe si lascia andare a citazioni del poeta simbolista francese Paul Verlaine, invita a contemplare cielo e luna dalla propria finestra, parla della relatività del concetto di tempo. Tutto bello, tutto vero. In un orologio così, però, come ho scritto all’inizio, meccanica, estetica e poesia si incontrano in modo naturale. Per come la vedo io, basta indossarlo e lasciarlo parlare al polso: dirà al cuore di un appassionato molto di più di qualsiasi verso in rima.