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Grand Flieger Airport e il ritorno di Tutima in Italia

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Prima di occuparci dell’orologio di oggi, il Tutima Grand Flieger Airport, devo fare una premessa.
Ci sono interi capitoli di storia dell’orologeria che con la Svizzera hanno poco a che fare. Una buona parte di questi parla tedesco e racconta storie e vicissitudini di marche più o meno note, legate, tutte o quasi, alla Sassonia. Anzi, a Glashütte, un centro con poco meno di 7mila abitanti non lontano da Dresda, noto per la lunga tradizione orologiera.
Aziende come A. Lange & Söhne, Nomos Glashütte, Moritz Grossmann, Mühle-Glashütte, Glashütte Original e Union Glashütte, hanno sede – l’avrete immaginato – proprio in quel piccolo borgo della Germania Orientale.

Orologi per aviatori della Seconda Guerra Mondiale

Perché questa introduzione? Perché l’orologio di cui parliamo in questo articolo, il Tutima Grand Flieger Airport, nelle versioni “solo tempo” e cronografo, nasce proprio a Glashütte. Come tutti i modelli della casa produttrice, Tutima per l’appunto. Lo so, il nome non è familiare come quello delle aziende tedesche appena citate. Tutima, benché fondata nei primi anni ’30 del secolo scorso, ha vissuto fasi alterne, con interruzioni nella diffusione internazionale e nuovi inizi.

Non per questo i suoi orologi meritano meno attenzione di altri, anzi. Se vi piacciono gli esemplari da aviatore, Tutima Glashütte – questo è il nome completo – ha tanto da raccontarvi. Ai pilot prodotti per la Luftwaffe, l’Aeronautica Militare Tedesca ai tempi del Secondo Conflitto Mondiale, è legato per esempio parte del suo passato.

In Italia un nuovo distributore per gli orologi Tutima

Le origini di Tutima non sono legate all’estro creativo o commerciale di qualche artigiano, né alle intuizioni di un famoso orologiaio. Tutima nasce dall’unione di due aziende, la Urofa (Uhren-Rohwerke-Fabrik Glashütte AG) e la Ufag (Uhrenfabrik Glashütte AG), fondate a Glashütte a partire dal 1927, sotto la guida dell’avvocato Ernst Kurtz. Due realtà costruite per fronteggiare la crisi che travolse la Germania alla fine della Prima Guerra Mondiale.

Erano quelli gli anni in cui le aziende di orologi vedevano migrare la loro produzione dai modelli da tasca a quelli da polso. Tutima lo fece con passione e attenzione al dettaglio. Tanto da conquistare la fiducia del Reich, che nel 1938 affidò alle due aziende l’incarico esclusivo di sviluppare orologi per i piloti dell’Aeronautica Militare Tedesca.

Il famoso Tutima Fliegerchronograph 1941, cronografo mosso dal Calibro 59 di manifattura, è stato indossato dagli aviatori tedeschi in tutte le spedizioni della Seconda Guerra Mondiale. Indossare oggi un orologio militare Tutima significa quindi mettere al polso un esemplare con alle spalle una storia degna di essere raccontata. La cosa potrebbe riuscirvi più facile da ora in poi. Dopo anni di assenza sul nostro mercato, gli orologi Tutima possono di nuovo avvalersi di un canale distributivo dedicato all’Italia.

Tutima Grand Flieger Airport, cronografo e “solo tempo”

Il Tutima Grand Flieger Airport, disponibile nelle versioni “solo tempo” e cronografo, e in due varianti cromatiche sfumate – Military Green e Classic Blue -, eredita il fascino dei modelli militari che l’hanno preceduto. Si distingue dalla serie Tutima Grand Flieger Classic per l’aggiunta di una lunetta in ceramica con rotazione bidirezionale e per l’uso di lancette delle ore e dei minuti a bastone. Nella versione Classic, riprendendo gli stilemi estetici dei modelli del secolo scorso, la lunetta è scanalata e le lancette sono a cattedrale. Otto le referenze in tutto: quattro per la versione a tre lancette, quattro per la versione cronografica.

Partiamo proprio da quest’ultima, che colpisce per la forte personalità. Per quanto i gusti siano soggettivi, l’uso di tre contatori diversi per diametro e stile rende il quadrante più originale e funzionale. I secondi continui sono a ore 9 e si avvalgono di un piccolo contatore a croce. Bellissimo. Il contatore dei minuti cronografici, da 0 a 30, è a ore 12 e dei tre è quello più tradizionale. Quello delle ore cronografiche invece, con scala da 0 a 12, a ore 6, spicca per la circonferenza e per i numeri arabi di colore rosso. La lancetta centrale dei secondi crono è pure in rosso.

Gli indici delle ore, di generose dimensioni, sono applicati. Con una scelta stilistica di questo tipo, per leggere l’ora e consultare la misurazione dei tempi brevi bastano davvero pochi attimi. Il Tutima Grand Flieger Airport in versione cronografo risponde pienamente ai requisiti di ogni orologio da pilota che si rispetti. Completano il quadro delle indicazioni due finestrelle a ore 3: quella della data e quella del giorno della settimana. La corona a vite non è protetta da spallette, per facilitarne l’uso anche con i guanti.

Un segmento rosso accompagna l’indice circolare della lunetta a ore 12. Lo scopo è sempre lo stesso: rendere immediata la consultazione dell’orologio mentre si è impegnati a pilotare un aeroplano. La lunetta girevole in entrambe le direzioni permette, dopo aver posizionato l’indice rotondo sulla lancetta dei minuti, di misurare la durata di un qualsiasi evento (che siate in volo, in fase di allenamento o seduti alla vostra scrivania).

Stessa lunetta, stesse lancette e stessi indici caratterizzano l’altra versione del Tutima Grand Flieger Airport, quella a tre lancette. Che esibisce però un quadrante più pulito, privo di contatori e interrotto solo dalla finestrella a ore 3 che mostra la funzione day-date e dalla scritta “Automatic – 20 atm” a ore 6, simmetrica al logo. Nella versione cronografo, le indicazioni sul carattere automatico del movimento e sulla impermeabilità sono assenti per via del quadrante affollato. La resistenza all’acqua resta comunque invariata a 20 atmosfere.

A proposito dei movimenti

Tutima Glashütte, nel corso dei decenni, ha inserito nei propri orologi movimenti di manifattura e di fornitura. Il Lemania 5100 utilizzato con la referenza Tutima 798 dedicata ai piloti Nato dei primi anni ’80 è un esempio di questi ultimi. Il già citato Calibro 59 del Fliegerchronograph del 1941 rappresenta i primi, con i suoi due anni di sviluppo e perfezionamenti continui. Sui calibri incassati nei Grand Flieger Airport, l’azienda non si sbilancia. Li chiama Tutima 310 per la versione cronografica e Tutima 330 per la versione “solo tempo”, descrivendone le principali caratteristiche.

A carica automatica, sono costruiti su 25 rubini e accumulano un’autonomia di 38 ore (circa una giornata e mezza) per il tre lancette, di 48 ore per il cronografo. Tutt’e due vedono il rotore di carica impreziosito da un sigillo in oro rosa 18 carati con il logo Tutima. Le finiture dei movimenti si possono osservare grazie all’oblò in vetro zaffiro del fondello a vite. Non serve tuttavia molto, dopo una semplice ricerca in Internet, per individuare la derivazione di entrambi. Il Tutima 310 si basa sull’Eta 7750, fra i calibri cronografici più apprezzati e diffusi. Il Tutima 330 è realizzato partendo dall’Eta 2836-2, anch’esso molto conosciuto.

Prezzi e conclusioni

Come ultima informazione, faccio un po’ d’ordine a proposito delle referenze introdotte sul mercato italiano e i relativi prezzi. Il Tutima Grand Flieger Airport a tre lancette con cinturino in Cordura costa 2.210 euro, sia con quadrante blu (ref. 6107-01) sia con quadrante verde militare (ref. 6107-03); con bracciale in acciaio costa invece 2.520 euro, per entrambe le versioni di quadrante (ref. 6107-02 e 6107-04). Mentre per il Tutima Grand Flieger Airport crono con cinturino in Cordura ci vogliono 3.700 euro, indifferentemente dal colore del quadrante (blu, ref. 6407-01, o verde, 6407-03); con bracciale in acciaio 4.000 euro (idem, 6407-02 e 6407-04).

I prezzi di listino non sono propriamente popolari ma sono tipici del segmento medio di mercato. Il Brand, almeno da noi, è poco noto al grande pubblico, se si eccettuano gli addetti ai lavori, gli esperti e gli appassionati di case tedesche e di orologi militari. Il nuovo distributore per l’Italia si occuperà quindi di promuovere la Marca e far percepire la qualità dei suoi orologi. Che, va detto, oltre a essere gradevoli alla vista, vantano una storia che ha poco da invidiare a quella delle maison orologiere, almeno nel nome, più familiari e blasonate.