Audemars Piguet ha un profondo legame con il mondo dell’arte – in senso lato. Ricorrente presenza alla Biennale di Venezia come ad Art Basel (anche a Miami), ha sempre dato supporto a installazioni, progetti, sperimentazioni, visive come sonore. Andatevi a rileggere i numerosi precedenti raccontati in questo Giornale e ne avrete conferma. Non stupisce quindi la collaborazione con Kaws, un artista emblematico della cultura contemporanea. Così come non stupisce che dalla liaison sia scaturito un orologio: lo stesso era accaduto di recente con Matthew Williams o con Travis Scott. Stupisce, piuttosto, il risultato: un inedito complicato, l’Audemars Piguet x Kaws Royal Oak Concept Tourbillon “Companion”. Un nome che lascia intuire solo vagamente di cosa si tratta. E che rivela più di altri esemplari quanto i collegamenti extra-settore possano far bene all’alta orologeria in termini di ricerca e innovazione nella micro-meccanica.
Pop art orologiera
Ne parlavo l’altro giorno con Davide Passoni, che mi faceva notare come questo esemplare possa essere considerato una sorta di retaggio dell’era Bennahmias. Ed è vero: nei suoi quasi 30 anni di carriera all’interno della Maison di Le Brassus, 11 dei quali come Ceo, François-Henry ha dato un’impronta visionaria e anticonformista alla produzione. E in particolare al Royal Oak, trasformato da serio status symbol a oggetto di pop art, o di street art: esclusivo, costosissimo eppure divertente, perfino irriverente. Mi riferisco, ovvio, alle versioni con i personaggi della Marvel, con i quali il nuovo Audemars Piguet x Kaws sembra direttamente imparentato.
Tant’è. La collezione è la stessa: quella celeberrima del ROC (Royal Oak Concept). Che insieme al temine Tourbillon è sinonimo di avanguardia tecnica, e allude alla ricerca, alla sfida, alla modernità. Anche l’impostazione grafica sembra la stessa: lì c’erano Spider-Man e Black Panther a sprigionare tutta la loro energia al centro del quadrante, la loro potenza, il loro dinamismo. Qui c’è un altrettanto espressivo Companion, che non è un super-eroe ma un simbolo della società di oggi. Affacciato verso l’esterno, sembra quasi una figura un po’ claustrofobica, con la testa e le mani appiccicate al vetro come se non solo guardasse fuori, ma volesse uscire, evadere dallo spazio ristretto della cassa.
Ma, c’è un ma: l’Audemars Piguet x Kaws alza l’asticella della meccanica. Companion non è un semplice soggetto decorativo: coinvolge l’intero movimento, ne stravolge l’affissione. Costringe i progettisti del reparto Ricerca e Sviluppo, o meglio il team di APRP – leggi quel geniaccio di Giulio Papi e compagni -, a sviluppare un calibro del tutto nuovo, come vedremo poi.
Chi è Kaws
Prima però devo dire qualcosa su Kaws, arcinoto da chi bazzica il fashion world e l’universo artistico, ma magari poco conosciuto dal grande pubblico. Nato a Jersey City, classe 1974, Kaws (al secolo Brian Donnelly) è un protagonista della scena artistica newyorkese con una forte influenza internazionale, anche grazie alle implicazioni commerciali delle sue opere. Dopo il diploma alla School of Visual Art di Manhattan, va a lavorare come illustratore alla Jumbo Pictures, che fa capo alla Disney. Ma alle tavole preferisce i graffiti di strada, quindi lascia lo studio di animazione. Da quell’esperienza però prende probabilmente origine Companion, uno dei suoi personaggi più emblematici (l’altro è Bff, una specie di Muppet a pelo lungo). Che ha il corpo di Topolino ma la testa a forma di teschio, con tanto di tibie incrociate, due Ics al posto degli occhi e altrettante sulle mani guantate.
Apparso per la prima volta come giocattolo di una marca giapponese nel 1999, da allora Companion è presente in tutte le opere di Kaws, di volta in volta rielaborato e reinventato. A un certo punto diventa anche un gonfiabile gigante, installato in cima a edifici e grattacieli, fino a raggiungere quasi i 40 metri della scultura Holiday, in cui appare sdraiato nel porto di Victoria Harbour, a Hong Kong. Intanto Kaws inizia a collaborare con le grandi firme della moda – Supreme, Nike, Bape, Uniqlo, perfino Dior… Ed entra a piè pari nell’universo della musica: firma la copertina di un album di Kanye West, le scenografie dei live dei Gorillaz, lavora con Pharrel Williams, ridisegna il Moonman (il premio degli Mtv Video Music Awards).
Non sono un critico d’arte e non vi sto ad annoiare sul messaggio che viene attribuito alla sua arte. Aggiungo solo che oggi è considerato uno dei maggiori artisti contemporanei, una celebrità a livello globale, con un seguito di 4,4 milioni di followers sui social e una quotazione notevole sul mercato dell’arte. Tanto per capirci, nel 2019, un suo dipinto è venduto per 14 milioni di euro…
L’Audemars Piguet x Kaws Royal Oak Concept Tourbillon “Companion”
E arrivo finalmente all’orologio. L’Audemars Piguet x Kaws Royal Oak Concept Tourbillon “Companion” è una vera e propria opera d’arte da indossare da polso. Interamente realizzato in titanio, vede Companion, appunto, al centro della scena, quasi fosse schiacciato contro il vetro. La sua presenza è talmente totalizzante da relegare le informazioni orarie alla periferia del display. Ore e minuti sono riportati infatti da due indici che ruotano lungo una cremagliera, ben visibile dall’esterno, un po’ come quelle che si trovano associate a un tourbillon centrale. Tourbillon, fra l’altro, presente anche qui, ma posto nella consueta posizione a ore 6, sul petto di Companion, a rappresentare il cuore pulsante (sebbene meccanico) dell’icona pop.
Ad animare l’orologio c’è, come scrivevo sopra, un movimento realizzato ad hoc: il calibro AP2979. A carica manuale, ha un’autonomia di 3 giorni, una frequenza di 3 Hz e, se lo si guarda dal lato fondello, parecchi richiami all’arte di Kaws. I ponti in titanio nero dalla decorazione tondeggiante, per esempio, così come la ruota a cricchetto del bariletto a forma di Ics, racchiusa in un altro ponte simile alla testa di Companion. Ics che ritornano, oltretutto, sulla testa delle viti di serraggio della lunetta. Per riprodurre gli speciali componenti del movimento così come della silhouette sul quadrante, tra l’altro, i tecnici della Manifattura di Le Brassus hanno dovuto sviluppare sia programmi specifici sia nuovi utensili delle macchine Cnc preposte a realizzarli.
Conclusioni
Concludo con qualche informazione in più, ma vi rimando alle didascalie per ulteriori dettagli. La cassa è grande e massiccia, ma estremamente leggera grazie al titanio sabbiato, e risulta quindi ben portabile a dispetto dello spessore notevole. Il cinturino in pelle effetto tessuto è intercambiabile con un altro, simile nella composizione ma diverso nella tonalità, leggermente più scura. Giusto per non perdere l’effetto della monocromia grigia che è parte fondamentale del nuovo Royal Oak Concept Tourbillon e della visione dell’artista di Brooklin.
Poi, la tiratura limitata: del nuovo Audemars Piguet x Kaws verranno prodotti 250 esemplari, a sottolineare l’esclusività del pezzo. Che, c’è da scommetterci, sarà ambitissimo dalle generazioni più giovani e detestati dai tradizionalisti più intransigenti. Sul sito ufficiale trovate anche un video a tema, che farà la gioia dei fan dell’artista. Infine il prezzo, di 200mila franchi svizzeri, tasse escluse (a conti fatti, circa 260mila euro). Ma l’orologio è già stato avvistato su un noto sito di secondo polso a più di 420mila euro. C’era da aspettarselo: la speculazione è ormai una piaga connessa al collezionismo…