Attualità

I Musei dell’orologeria in Sassonia: la Storia in mostra

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La Capitale europea della cultura 2025? Nuova Gorica/Gorizia, certo. Ma anche Chemnitz, all’inizio del Novecento una delle città più ricche della Germania per lo sviluppo industriale e tuttora la terza città più grande della Sassonia. Ecco, ci scommetto: è bastato pronunciare questo nome per suscitare in voi immagini di platine a tre/quarti e molle di regolazione a collo di cigno. Sì, perché – come ben sanno tutti gli appassionati – la Sassonia è la patria dell’orologeria tedesca. Partiamo allora da Chemnitz, la “Città dei creatori”, per andare alla ricerca delle testimonianze del glorioso passato dell’industria delle lancette nel territorio sassone. E facciamo un ipotetico tour fra alcune istituzioni che celebrano la misura del tempo nella Regione, in tutte le sue forme, attraverso i secoli: i Musei dell’orologeria in Sassonia. Noti e meno noti, grandi e piccoli.

Technischen Uhrenmuseum Chemnitz e.V.

A cominciare proprio dal Museo dell’Orologeria Tecnica di Chemnitz. Trasferitosi nel 2010 nella nuova sede di Zwickauer Straße, ripercorre 500 anni di storia degli orologi da torre attraverso l’esposizione di 50 esemplari realizzati soprattutto da produttori locali, come Zachariä di Lipsia e Hahn di Zwickau. Riunisce anche 80 orologi ferroviari e da segnalazione provenienti dalla Germania, dall’Inghilterra e dalla Francia, nonché altri modelli marcatempo a controllo elettrico (per esempio per centrali telefoniche e timbracartellini). Gran parte degli esemplari esposti sono stati riparati e sono tuttora funzionanti.

A sostegno del Museo esiste un’associazione che promuove lo sviluppo ulteriore della raccolta e, in particolare, di preservare e ripristinare i reperti storici. Tuttora alla ricerca di nuovi soci, con un particolare benvenuto agli orologiai in pensione, invita tutte le persone interessate a iscriversi online e a partecipare alla raccolta fondi. Non sono necessarie competenze specifiche, se non la passione per la materia e la consapevolezza di quanto sia importante far conoscere la tecnologia, la storia e l’ingegno umano insiti in ciascun pezzo.

Turmuhrenmuseum Naunhof

A proposito dei grandi esemplari che svettavano su torrioni e campanili, all’interno del nostro tour fra i Musei dell’orologeria in Sassonia, merita un cenno anche il Turmuhrenmuseum Naunhof, nell’omonimo centro del distretto di Lipsia. Fondato nel 1995 dal Förderverein Turmuhrenmuseum Naunhof e.V., il Museo dell’Orologio della Torre di Naunhof si pone come scopo proprio la conservazione e la valorizzazione di simili manufatti. Che meritano di essere recuperati, restaurati e fatti conoscere al pubblico in quanto testimonianze di un mestiere specializzato esistente nel passato, ma oggi quasi ovunque scomparso. Con pochissime eccezioni.

La raccolta illustra oltre quattro secoli di storia attraverso meccanismi funzionanti: il più antico risale al 1606, il più recente (ormai elettronico, radiocontrollato) al 1980. Quasi tutti provenienti dalla Germania, rappresentano la produzione delle maggiori fabbriche nazionali. Anche qui s’i ‘incontrano i nomi di Zachariä di Lipsia e Hahn di Zwickau, ma anche Weule di Bockenem, Perrow di Calw e tanti altri. In più, nella caffetteria espone numerosi esemplari a pendolo o da mensola, e comprende anche un piccolo atelier orologiero. Dietro il Museo, nel giardino della chiesa, si trova poi un orologio floreale che già di per sé è un’attrazione.

Deutsches Uhrenmuseum Glashütte

Tappa obbligata fra i Musei dell’orologeria in Sassonia è il Deutsches Uhrenmuseum Glashütte. Aperto nel 2008, è stato fondato dalla manifattura Glashütte Original e dalla municipalità di Glashütte, ed è dedicato a Nicolas G. Hayek. Il Museo tedesco dell’orologeria di Glashütte offre uno spaccato della storia dell’industria orologiera della zona – che non ha proprio bisogno di presentazioni… Dagli esordi nel 1845 fino ai giorni nostri, passando per il periodo della DDR e per la Scuola di orologeria tedesca che aveva sede proprio in questo edificio. L’esposizione permanente, allestita in ordine cronologico, conta più di 500 pezzi unici di produzione locale, fra esemplari da tasca e da polso di varie epoche, orologi a pendolo e cronometri marini… E ancora tanta documentazione storica, utensili e fotografie, valorizzati anche con supporti multimediali.

Posto su un’area espositiva di due piani che copre 1.000 metri quadri, è un vero e proprio centro culturale che organizza anche mostre temporanee, conferenze e iniziative varie. Il prossimo 18 maggio, per esempio, si tiene la 10a Mostra mercato degli orologi antichi di Glashütte. In più ospita un ricco archivio, che riunisce un’impressionante raccolta di documenti sulla storia dell’orologeria a Glashütte. E un’altrettanto ricca biblioteca, con oltre 1.500 volumi di letteratura specialistica, storica e attuale, entrambi accessibili a tutti. Oltre a un laboratorio di restauro, specializzato nella manutenzione e cura degli esemplari d’epoca qui prodotti, con il maestro orologiaio che lavora dietro una vetrata a contatto con il pubblico. Sì, perché il Museo non si rivolge solo agli addetti ai lavori e agli appassionati di orologi, ma anche alle famiglie e ai semplici curiosi.

Mathemathisch-Physikalischer Salon di Dresda

Tuttavia, quando si parla di Musei dell’orologeria in Sassonia, è necessario almeno citare il più importante di tutti: il Mathemathisch-Physikalischer Salon di Dresda. Che si trova all’interno dello Zwinger, il complesso monumentale barocco costruito nel Settecento per volontà di Augusto il Forte – ovvero Augusto II di Polonia (1670/1733). Un insieme di straordinarie architetture, già di per sé meta imperdibile per chi visita la capitale del Land della Sassonia, in cui si trovano diversi musei. Il Salone Matematico-Fisico è ospitato in questa maestosa sede fin dal 1728. E riunisce le collezioni di strumenti scientifici accumulate fin dal Cinquecento dai principi tedeschi, gli Elettori di Sassonia.

Rinnovato da un accurato restauro, il Salone è stato riaperto nel 2013. Occupa uno spazio di 1.100 metri quadrati, e presenta appunto la passione dei principi per il collezionismo, appassionati delle tecnologie più aggiornate dei loro tempi. Esposti in vetrine antiriflesso e climatizzate, i pezzi riuniti si mostrano in tutta la loro bellezza, valorizzati nei dettagli più fini e spesso accompagnati da animazioni 3D. La raccolta presenta oggetti di altissimo pregio, qualitativo e realizzativo. Meraviglie meccaniche e dispostitivi per lo studio della matematica, della fisica o dell’astronomia… Dai telescopi alla macchina calcolatrice di Pascal, dai globi celesti o terrestri agli specchi ustori, fino agli automi. Una curiosità, l’enorme orso seicentesco che suona il tamburo e riporta un orologio sul petto.

Tra gli highlight, spicca senza dubbio un monumentale orologio astronomico. Commissionato da Augusto di Sassonia (al potere dal 1553 al 1586), è un oggetto estremamente sofisticato a livello meccanico e raffinatissimo sotto il profilo artistico. A proposito di misura del tempo, nell’esposizione permanente della Bogengalerie è raccontata l’evoluzione dell’orologio, dagli inizi dell’età moderna alla produzione manifatturiera in Glashütte nel XIX secolo, che l’allora “Gabinetto Reale di strumenti matematici e fisici” contribuì a fondare. Ma è impossibile qui riassumerne il contenuto in modo esauriente. Oltre all’invito a visitare il Salon per scoprirne gli inestimabili tesori, vi anticipo che abbiamo contatti diretti con il Curatore e potremmo avere un’autentica chicca in esclusiva. Dita incrociate! Sicuramente ne riparleremo.