Dall’energia del polso a quella del sole. Anzi, per essere più precisi, della luce. Se gli orologi meccanici a carica automatica si ricaricano con il movimento del polso – che fa ruotare una massa oscillante attorno al proprio asse per mettere in tensione la molla nel bariletto -, alcuni orologi al quarzo si ricaricano con la luce, naturale o artificiale che sia. Una vera comodità, non lo si può negare, che permette di dimenticarsi una volta per tutte di sostituire periodicamente la batteria. Fra questi speciali orologi al quarzo rientra il nuovo Tissot PRC 100 Solar. A cui basta l’esposizione alla luce che l’utilizzo quotidiano comporta, per funzionare senza interruzioni lungo l’intero ciclo di vita. E se resta al buio per molto tempo e si scarica, sono sufficienti appena 10 minuti di luce per riacquistare l’autonomia di un giorno. Andiamo per gradi e vediamolo più nel dettaglio.
Gli orologi “solari” precedenti
Gli orologi a energia solare, o meglio luminosa, non sono una novità. Benché meno diffusi dei tradizionali “quarzi” con batteria, hanno trovato posto in più occasioni sulle pagine del nostro giornale. Alcune case giapponesi, d’altronde, cavalcano l’onda da anni. E la stessa Tissot non è nuova a questo genere di esemplare.
Vi ricordate il Tissot T-Touch del 2000? Fu il primo orologio al quarzo con vetro tattile che univa alle lancette analogiche un display a cristalli liquidi monocromatico in grado di visualizzare informazioni aggiuntive quali altitudine, pressione atmosferica, bussola, cronografo. Bene, nel 2014, fu presentato il T-Touch Expert Solar, variante a carica solare di quello che era diventato uno degli orologi elettronici più emblematici della casa di Le Locle. Da allora è rimasto in collezione e tornato poi, in versione evoluta, in tempi più recenti. Ma questo Tissot PRC 100 Solar ha qualcosa in più, a partire dalla tecnologia che lo anima.
Tissot chiama questa tecnologia, affascinante e al tempo stesso innovativa, Lightmaster Solar. Tra poche righe vedremo di cosa si tratta. Intanto devo spiegare come il Tissot PRC 100 Solar trasformi la luce in energia elettrica. Lo fa seguendo il principio di funzionamento dei comuni pannelli solari che convertono, per effetto fotovoltaico, la luce incidente in elettricità per poi accumularla in una batteria interna ricaricabile. Come tutti gli esemplari a energia luminosa, poi, è in grado di funzionare a pieno regime sia con la luce solare, sia con quella artificiale. Basta che si raggiunga una determinata quantità di lumen.
L’esclusiva tecnologia Lightmaster Solar
Ma mentre la gran parte degli orologi alimentati dalla luce è dotata di uno o più micro-pannelli fotovoltaici integrati nel quadrante, la tecnologia Lighmaster Solar si basa su un reticolo a nido d’ape (con maglie esagonali) applicato alla superficie interna del vetro zaffiro. Un reticolo composto da micro-celle solari, messe a punto con anni di ricerca. A trama talmente piccola da risultare quasi invisibile se si osserva l’orologio a occhio nudo, ma abbastanza grande da poter essere efficiente nella produzione dell’energia. Uno speciale conduttore Zebra integrato nella cassa consente quindi il trasferimento dell’energia elettrica prodotta dalle piccole celle fotovoltaiche verso l’accumulatore interno che alimenta il movimento, anche in totale assenza di luce.
Due parole sulla ricarica. Se si espone il Tissot PRC 100 Solar alla luce per 10 minuti, l’ho già detto, si ottengono 1.440 minuti di autonomia (praticamente 24 ore). E lo stesso vale per un minuto sotto la luce diretta del sole (magari allo Zenith, d’estate), mentre una carica completa assicura 14 mesi di funzionamento. Niente male. Al di là della resa, però, la tecnologia Lighmaster Solar offre un importante vantaggio: poiché le micro-celle sono integrate nel vetro zaffiro, il quadrante può assumere qualsiasi forma, colore e composizione. Il che significa: niente più vincoli per i designer. E addio agli orologi a carica solare tutti uguali e un po’ “tristi”. Anche se in questo caso Tissot si è volutamente limitato alla tradizione, e ha scelto quadranti dalla finitura soleil nei toni del grigio argentato, del blu intenso e del nero. Ulteriori colori arriveranno in futuro.
Le caratteristiche del Tissot PRC 100 Solar
È un orologio analogico, dal design pulito, con la cassa in acciaio da 39 millimetri di diametro e di forma dodecagonale, enfatizzata dalla lunetta a 12 lati. Le dimensioni contenute lo rendono adatto tanto ai polsi maschili quanto a quelli femminili, che in tarda primavera potranno giovare anche della versione da 34 mm. La presenza di un movimento al quarzo, nella fattispecie un Eta F06.615, permette inoltre di contenerne lo spessore, limitandolo ad appena 9,2 mm. Nel complesso, il nuovo Tissot PRC 100 Solar è pensato per l’uso quotidiano e disinvolto. Lo dimostrano l’impermeabilità della cassa pari a 10 bar e il rivestimento in Super-Luminova, applicato agli indici a bastone e alle lancette delle ore e dei minuti.
Riguardo al calibro Eta F06.615, Tissot dichiara ben poco. Con molta probabilità è un’evoluzione dell’Eta F06.115 alimentato da una più comune batteria Renata 371. Per inciso, è opportuno ricordare che Tissot, Eta e Renata Batteries fanno parte del Gruppo Swatch. Un movimento quindi di livello intermedio, a tre lancette centrali (ore, minuti e secondi) più data a finestrella, la cui architettura fonda su 3 rubini. La lancetta dei secondi è saltante, non continua come in altri (a dire il vero pochissimi) e più aggiornati movimenti al quarzo. Quando la batteria è prossima a esaurirsi, il Tissot PRC 100 Solar entra in modalità di risparmio energetico (Eol, End of Life), facendola avanzare di 4 secondi in 4 secondi. È un segnale visivo che suggerisce di esporre l’orologio alla luce per consentirgli di riprendere a scandire il tempo in modo regolare.
Prezzi e considerazioni finali
Il Tissot PCR 100 Solar è già disponibile in cinque referenze, i cui prezzi variano in funzione delle finiture e dei materiali: 495 euro per le versioni con cassa e bracciale in acciaio; 445 euro per il modello con cassa in acciaio e cinturino in pelle. Poi, 475 euro per la variante con cassa in Pvd nero e cinturino in pelle; 545 euro per quella interamente in Pvd nero. Valori allineati con la qualità e la praticità di un orologio che, se ben tenuto, non vedrà mai un orologiaio per il cambio batteria. A meno che il proprietario non voglia sostituire il bracciale o il cinturino, s’intende.
Devo aggiungere solo una breve riflessione finale. La tecnologia Lightmaster Solar può di sicuro considerarsi un investimento per linee, modelli e soluzioni future. Sono certo che la troveremo a lungo nel catalogo Tissot. Ma, sapendo come vanno le cose in Swatch Group, è estremamente probabile che non resterà per molto appannaggio esclusivo della Casa di Le Locle. Troppo interessante per non far gola ad altri, rientra nella logica dell’economia di scala. Quindi la ritroveremo, magari sotto nomi diversi, anche negli orologi di vari brand del Gruppo in tempi brevi. C’è da scommetterci.