Il nuovo Richard Mille Automatic Worldtimer RM 63-02 propone una nuova visione di una delle più affascinanti tra le complicazioni: quella della lettura contemporanea dell’ora su fusi orari differenti. Ci sono modi diversi per essere innovativi, in orologeria. Naturalmente, il più eclatante è quello di inventare una nuova funzione, rendendola disponibile. Non meno difficile, però, è trovare nuovi modi per offrire una funzione già presente in altri modelli, migliorandone prestazioni e caratteristiche.
Dall’orologio del capitàno alle Ore del Mondo
Conoscere nello stesso momento l’ora in due luoghi diversi, non sullo stesso meridiano, era un problema noto e risolto sin dal tempo degli esemplari da tasca del XIX secolo. Con i loro quadranti doppi, uno settato sulla città di partenza e l’altro su quella di destinazione, offrivano con semplicità la soluzione a un problema nella sua versione minima. Altra cosa sarebbe stato conoscere l’ora in un insieme di destinazioni diverse.
Tra le più note complicazioni, con i loro diversi gradi di difficoltà, quella cosiddetta delle “Ore del Mondo” fu introdotta per la prima volta da Louis Cottier, come potete leggere qui e qui. Rispondeva a un’esigenza reale di quanti viaggiavano su grandi distanze, dovendo adattare il proprio orologio all’ora locale all’arrivo, o in molti casi anche una volta giunti alle tappe intermedie. La complicazione, nata a Ginevra e presentata come Heure Universelle negli anni ’30 del secolo scorso, dopo la Seconda Guerra Mondiale fu più nota con il nome di Worldtimer.
Ed è proprio con questa categoria di complicazione che Richard Mille si è confrontato, con il nuovo Automatic Worldtimer RM 63-02. La Maison di Les Breuleux ne ha voluto dare una diversa interpretazione, seguendo l’approccio che lo distingue in ogni suo progetto. Non è la prima volta: gli aficionados ricorderanno il modello in titanio del 2015, Worldtimer con carica automatica anch’esso. Analizzeremo insieme come anche in questa occasione i tre temi cari a Richard Mille – innovazione estetica, meccanica, nei materiali – abbia portato a un risultato di prima grandezza.
La prima impressione
Come è naturale, ciò che per primo colpisce un osservatore è l’aspetto estetico.
Al di là del design generale, che per forme e proporzioni dichiara immediatamente la firma di Richard Mille, non possiamo non notare la ricerca di cromie inusuali. L’uso del bianco e dell’oro rosso, insieme all’algido titanio e agli accenti di rosa e bordeaux, non può non attirare lo sguardo, anche da lontano. Il bianco è riservato al cinturino e al réhaut, su cui spiccano i nomi delle città in nuance tono su tono, mentre la cassa è bimetallica. Lunetta e fondello, in oro rosso 5N, si alternano visivamente e cromaticamente a una carrure – o sideband, se preferiamo l’inglese – in titanio grado 5, che ritorna anche nelle spallette di protezione della corona.
Sempre in oro rosso le lancette delle ore e dei minuti, così come quella dei secondi, la cui estremità è accentuata da un tocco di bordeaux. L’area centrale del quadrante mostra – ma solo in parte – la complessità del movimento, scheletrato à la Richard Mille. Le ore in 12 a grandi cifre, trasparenti, e il datario del giorno del mese, ad alta leggibilità, sono protagonisti côté cadran. Non voglio dimenticare la ghiera in 24, che come vedremo svolge un ruolo fondamentale, ma in apparenza ha un aspetto consueto, sebbene anch’essa rinnovata nei colori. Bitonale, ha la parte più chiara rosa a indicare le ore diurne, quella più scura, bordeaux, le ore notturne.
La cassa dell’Automatic Worldtimer RM 63-02
Studiata per il comfort, la forma della cassa è semplicemente ottimale. Composta da quasi 200 componenti, richiede lavorazioni di massima precisione, incluse le finiture manuali di altissimo livello, con le diverse superfici lucide, satinate e spazzolate. Ma, lo sappiamo, questo non è un problema, se chi produce è Richard Mille. A ben guardare, però, la cassa presenta un’insolita costruzione in quattro parti, dato che la ghiera girevole è “doppia”. L’innovazione tecnica del Richard Mille Automatic Worldtimer RM 63-02 sta proprio qui.
In genere, nell’orologeria tradizionale, la funzione delle Ore del Mondo si serve di un pulsante apposito per settare simultaneamente il disco delle città, la lancetta delle ore e il disco delle 24 ore con incrementi di un’ora. In questo orologio invece la specifica complicazione dell’ora universale è ottenuta mediante l’azione manuale sulla ghiera in oro rosso, alla cui rotazione corrisponde lo spostamento del riferimento sulle città riportate nel réhaut. Basta ruotarla in senso antiorario per effettuare regolazioni di un’ora. Una volta allineata la città di interesse, la lettura del tempo corrente in quel luogo è immediata, così come lo è per tutte le altre città. Lo spostamento della ghiera è particolarmente gradevole e preciso, grazie ai microcuscinetti a sfera su cui scorre.
Per passare alla corona, essa può svolgere diverse funzioni: la scelta avviene attraverso la pressione di un pulsante selettore, posto a ore 4, che permette di passare dalla posizione N (neuter, neutro) alla W (winding, carica), o alla S (setting, messa all’ora). Del resto, come ben sanno i fan di Richard Mille, si tratta di una caratteristica ricorrente in molti esemplari della Marca. Infine il fondello in vetro zaffiro, attraverso il quale si possono ammirare altri componenti del movimento oltre alla massa oscillante del rotore, che garantisce la ricarica automatica del movimento quando l’orologio è indossato.
Nel cuore della meccanica
La cassa del Worldtimer RM 63-02 però non è solo contenitore: è una vera custodia di un movimento. Il calibro CRMA4 conta ben 106 componenti, una dozzina dei quali specificatamente relativi alla gestione del Worldtimer. Il movimento è caratterizzato dalle platine scheletrate e dai ponti in titanio grado 5 microsabbiati. Grazie a un trattamento all’elettroplasma, vanta alta resistenza e un livello di perfezione nella regolarità superficiale che garantisce prestazioni ottimali in termini meccanici. Il Titalyt, che migliora la resistenza alla corrosione del titanio garantendo un elevato grado di durezza superficiale, è stato riservato al trattamento della superficie dei ponti.
Tutto il treno del tempo, cioè l’insieme delle ruote dentate che trasmettono l’energia dalla molla di carica al bilanciere, è caratterizzato da ingranaggi i cui denti presentano un profilo particolare. La scelta di un angolo di pressione di 20° offre il vantaggio di rendere il sistema molto più insensibile a qualsiasi seppur minima discrepanza geometrica nelle ruote. Non si pensi solo a problemi derivanti dalla lavorazione, ma anche alle quasi infinitesime, ma pur esistenti, differenze dimensionali dinamiche dovute alle variazioni termiche. Oppure alle condizioni ambientali in cui l’orologio debba operare. La scelta di Richard Mille garantisce una trasmissione delle coppie ottimali verso il bilanciere, con l’ovvio risultato di una precisione complessiva superiore, in termini cronometrici.
Worldtimer RM 63-02: raro, bello, dipl qualità. Per cui prezioso
Scegliere Richard Mille, lo sappiamo, non è mai questione di capriccio. Siamo sempre di fronte a orologi per chi ha gusto, competenza e – diciamolo pure – possibilità. D’altronde, la qualità ha un costo intrinseco: se le piccole produzioni da un lato evitano fenomeni di inflazione sul mercato, dall’altro riconducono gli alti costi di ricerca e sviluppo su un numero molto contenuto di pezzi. Un semplice ragionamento, che resta vero anche in questo caso. Prodotto in soli 100 esemplari, il nuovo Richard Mille Automatic WorldTimer RM 63-02 riporta sul fondello l’indicazione del numero progressivo dell’edizione limitata. Il prezzo? Adeguato alla qualità ed all’esclusività: 220mila franchi svizzeri (tasse escluse).