Con la ripartenza post-pandemia, è tornato (il 10 aprile) Homo Faber. A Venezia, fino al 1° maggio sarà così possibile visitare il primo grande evento culturale dedicato all’artigianato e ai mestieri d’arte d’Europa. La mostra itinerante, giunta alla seconda edizione, è organizzata dalla Michelangelo Foundation. E come in passato è allestita presso la Fondazione Giorgio Cini, il complesso architettonico sull’Isola di San Giorgio Maggiore. Presenti oltre 400 opere realizzate da 350 designer e artigiani provenienti da oltre 30 Paesi.
Homo Faber: l’influenza del Giappone sugli artigiani europei
Per progettare i 15 spazi espositivi di Homo Faber che ospitano altrettante mostre tematiche, il team di curatori e designer italiani e internazionali si è ispirato all’eccellenza dei maestri d’arte a livello europeo e non solo. Homo Faber Crafting a More Human Future – 2022: i tesori viventi d’Europa e del Giappone è infatti il titolo completo dell’evento di quest’anno. Particolare attenzione è dunque riservata agli artigiani del Sol Levante, con dimostrazioni che ne esplorano tradizioni e tecniche millenarie di produzione. Il bello di Homo Faber è proprio questo: valorizza l’umano saper-fare ormai in via di estinzione, asfaltato dall’era digitale. Riunisce inoltre le più famose maison del lusso.
A.Lange & Söhne presenta Handwerkskunst
Non potevano così mancare le più rinomate case di alta orologeria. A cominciare dalla Manifattura tedesca A. Lange & Söhne, che ha scelto Homo Faber per presentare la collezione Handwerkskunst al gran completo. Ospite della collettiva Dettagli: genealogie dell’ornamento accanto ad altri artigiani del lusso, offre la possibilità di entrare quasi letteralmente nei processi di lavorazione dall’eccezionale savoir- faire del marchio. A. Lange & Söhne è, infatti, una delle 14 maison presenti all’interno della mostra allestita nel vecchio edificio dell’ex Scuola Nautica.
I sette modelli che compongono la collezione Handwerkskunst (letteralmente, “artigianato”) mostrano l’abilità artistica dei maestri orologiai della Manifattura. Fra i capolavori della serie esposti: il Cabaret Tourbillon Handwerkskunst (del 2021) riunisce tecnica all’avanguardia e maestria artigianale. Richiama il primo orologio da polso con Tourbillon dotato di stop secondi che A. Lange & Söhne ha realizzato nel 2008. Ma si può ammirare anche il Richard Lange Tourbillon Pour le Mérite Handwerkskunst: il primo caratterizzato da un finissage particolarmente elaborato. Dotato di un sistema di trasmissione a fuso e a catena e di tourbillon, è considerato la quintessenza della maestria artigianale e meccanica. I visitatori potranno vedere all’opera i maestri incisori della Manifattura.
Jaeger-LeCoultre presenta Atmos Régulateur Cherry Blossom
Jaeger-LeCoultre rende omaggio alla seconda edizione di Homo Faber, in particolare alla cultura giapponese, raffigurando il sakura (fiore di ciliegio) sul nuovo Atmos Régulateur. Emblema del paese del Sol Levante, il fiore di ciliegio è anche una metafora universale della primavera. In linea con il tema Stellar Odyssey di quest’anno, il movimento dell’ Atmos presenta un’indicazione delle fasi lunari, la complicazione celeste più conosciuta, amata da molti. Opera d’arte unica nel suo genere, l’Atmos Régulateur Cherry Blossom mostra il meccanismo all’interno di una “vetrinetta” trasparente, incastonata tra pannelli di smalto nero Grand Feu. Progettato nel 1928, è un esemplare straordinario di arte e meccanica.
Vacheron Constantin porta gli artigiani del Museo del Louvre
Vacheron Constantin partecipa all’edizione 2022 di Homo Faber con i propri maestri artigiani. Ovvero: un orologiaio, un incastonatore, uno smaltatore e un incisore. Che presentano due orologi realizzati ad hoc per l’occasione (in un unico esemplare ciascuno): Les Cabinotiers Ripetizione minuti ultrapiatto Dio del Tuono; e Les Cabinotiers Ripetizione minuti ultrapiatto Dio del Vento. In mostra, anche un quadrittico che è stato creato dagli artigiani del laboratorio di incorniciatura-doratura del Museo del Louvre, con cui Vacheron Constantin ha in corso una collaborazione dal 2019. Nei giorni dell’esposizione, si potranno vedere all’opera i laboratori artistici del Museo del Louvre al fianco di Vacheron Constantin.
L’expertise orafa di Piaget a Homo Faber
Alla seconda edizione di Homo Faber, Piaget porta il proprio savoir-faire in campo orafo. Partecipa infatti con artigiani che offrono un saggio dell’arte dell’incisione e della realizzazione di catene. La Maison ginevrina è l’unica in grado di esercitare e trasmettere l’arte della creazione di catene in oro, con il vantaggio di avere una fornace interna. Per illustrare la propria maestria artigianale, Piaget espone quindi creazioni storiche e contemporanee. Dimostra così l’esperienza posseduta nella trasformazione dell’oro, sia nell’habillage orologiero sia nell’alta gioielleria, dalle lavorazioni come l’incisione fino all’incastonatura.
Panerai porta a bordo del mitico yacht Eilean
Panerai attracca letteralmente a Homo Faber con lo storico yacht Eilean. Si tratta di un ketch bermudiano di 22 metri, che il pubblico può visitare: è ormeggiato proprio nell’Isola di San Giorgio Maggiore. Mitico, perché la sua costruzione (avvenuta sulla costa occidentale della Scozia) risale al 1936 per opera di William Fife III, leggendario costruttore di barche a vela. Ebbene, dopo averlo ritrovato nel 2006 ad Antigua in uno stato di totale degrado, Panerai lo ha acquistato e portato in Italia. Dove, grazie alle cure dei maestri artigiani del cantiere Francesco Del Carlo, a Viareggio, è tornato all’antico splendore. Lo yacht Eilean è dunque pura espressione di competenza e artigianalità, oltre che dei valori e della passione per il mare da sempre parte dell’identità Panerai.