Attualità

Gli orologi di Londra – parte 1. “Famoli strani”

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Che gli orologiai siano personaggi talvolta bizzarri, è cosa risaputa. Chiunque si sia interessato al passato dell’orologeria sa benissimo che l’ingegno sia spesso accompagnato da un tocco di follia (nel senso buono del termine). Iniziamo oggi un viaggio virtuale che ci porterà a conoscere gli orologi di Londra, scelti proprio in funzione della loro stranezza. Alcuni geniali, altri sorprendenti perché insoliti, curiosi, inaspettati. Qualcuno irriverente, degno omaggio al ben noto humour britannico. Ognuno con la propria storia, alcuni antichi e altri recentissimi. Perché l’orologeria è un’Arte che si reinventa ogni giorno.

L’orologio di St Pancras Station

Londra è una città che pullula di stazioni, per ogni sorta di mezzi pubblici: St Pancras è un’importante stazione ferroviaria internazionale, cui fanno capo, per esempio, i treni Eurostar che arrivano da Francia e Belgio. Ogni stazione, si sa, necessita di un orologio: ma, tra gli orologi di Londra, quello di St Pancras è davvero particolare. In questo caso, però, più che di uno strano orologio parliamo di una storia strana.

Il gigante sfortunato
Inaugurata nel 1868, St Pancras Station esibiva all’interno un grande orologio, con un quadrante di oltre 5 metri di diametro, realizzato da Dent & Co., firma di altissimo livello e già costruttrice del celebre Big Ben. Nel corso di un’operazione di vero e proprio smantellamento della stazione, negli anni ’60 del secolo scorso, si decise di vendere lo storico esemplare, da tempo non più funzionante. L’orologio e il suo grande quadrante furono acquistati da un ricco statunitense, pronto a sborsare ben 250mila sterline per poterlo avere. Ma, al momento di smontarlo, qualcosa andò storto e il prezioso carico rovinò a terra, finendo letteralmente in pezzi. Ovviamente, l’acquirente rescisse il contratto. Considerato irreparabile, venne venduto ad un ferroviere appassionato di orologeria, prossimo alla pensione, per una cifra irrisoria: solo 25 sterline. Il suo nome era Roland Hoggard.

La rinascita
Con infinita pazienza, Hoggard lo ricostruì e lo restaurò. Una volta terminato, lo installò sulla parete del fienile come decoro della sua casa di campagna nel Nottinghamshire. Qualche anno fa l’eroico salvatore – quasi centenario – passò a miglior vita: l’orologio non versava in buone condizioni, ma Hoggard lo lasciò in eredità al British Horological Institute, la cui sede ad Upton Hall dista poche miglia dalla fattoria in cui era esposto.

L’orologio attuale
La stazione di St Pancras nel frattempo fu salvata dalla totale demolizione e in seguito fu oggetto di un’importante ristrutturazione. L’orologio che possiamo ora ammirare all’interno, comunque, è una replica fedele dell’antico esemplare. È frutto della collaborazione tra Dent e Smith of Derby, due grandi nomi dell’orologeria monumentale inglese. La realizzazione della copia fu possibile grazie alla disponibilità di chi aveva salvato i resti di quello originale e lo aveva ricostruito. Messo a disposizione delle due ditte – che poterono così misurarlo, ridisegnarlo, prendere i calchi di alcuni particolari -, permise che la replica fosse esatta.

L’astronomico di Bracken House

L’imponente edificio in arenaria rosa al civico 10 di Cannon Street, proprio di fronte alla Cattedrale di San Paolo, prende il nome di Bracken House e offre al passante l’ora esatta in modo quantomeno particolare. A proposito di orologi di Londra e delle loro storie segrete, in questo caso partiremo dall’analisi del quadrante, per rivelare una grande amicizia del secolo scorso, celebrata da questo orologio. Che, progettato da Philip Bentham e Frank Dobson, porta la firma del celebre produttore Thwaites & Reed.

Una particolare affissione
Il quadrante è a dischi rotanti, come negli antichi astronomici italiani. Nella fascia esterna le ore sono indicate da I a XII, nel cerchio interno si trovano i mesi e i corrispondenti dodici segni zodiacali. Una finestrella a ore 6 indica la data. Ma quello che stupisce l’attento osservatore è il Sole centrale, raggiante: non insolito, per chi conosce i nostri astronomici, ma del tutto inatteso qui. Per due ragioni. La prima, stilistica, dato che l’orologio è inglese e risale al Secondo dopoguerra. La seconda, molto più interessante: il Sole, infatti, ha il volto di Winston Churchill. No, non è uno scherzo: è una storia poco nota, ma degna di attenzione.

Una storia di guerra e pace
Bracken House prende nome da Brendan Bracken, fidatissimo sostenitore di Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale. Costruito nel 1945, l’edificio doveva diventare la nuova sede del prestigioso Financial Times, rifondato proprio da Bracken. All’epoca, però, non molti si accorsero che la progettazione era carica di simbolismi. A partire dal colore degli esterni, rosa come le pagine del celebre quotidiano finanziario. Ma c’è di più.

Bracken, durante il conflitto, era stato Ministro dell’Informazione: alla sua figura si ispirò George Orwell nel famoso romanzo 1984, quando narra del Ministero della Verità. Brendan Bracken, inoltre, ha per iniziali “BB” proprio come Big Brother, il Grande Fratello. E non per caso nel romanzo di Orwell il protagonista si chiama Winston. Quando negli anni ’50 si realizzò l’orologio astronomico che troneggia al di sopra dell’ingresso principale, si volle aggiungere il volto di Churchill nei panni del Sole proprio per sottolineare il legame che i due personaggi ebbero per tutta la vita.

Dodici quadranti per Canary Wharf

Londra è una città in continua evoluzione. Una delle più importanti operazioni in tempi recenti è stata la riqualificazione e lo sviluppo di Canary Wharf, area degradata ora assurta a cuore pulsante del mondo finanziario. Poiché il tempo è denaro, non poteva mancare a Canary Wharf un rimando fortemente simbolico a questo concetto. Se vi trovate in zona, andate a vedere l’installazione di Konstantin Grcic in Reuters Plaza, intitolata Six Public Clocks.

Sei orologi, dodici quadranti
Sembra un luogo uscito da una visione di Dalí e colpisce sicuramente: si tratta appunto di sei orologi pubblici, montati su semplici sostegni del tipo usato per i classici orologi stradali. Sei orologi in pochi metri, tutti identici. Ognuno di essi ha doppio quadrante, ispirato al classico orologio delle Ferrovie svizzere, ma se si presta attenzione si nota che in ognuno di loro è presente, esplicitamente indicata dalla cifra araba corrispondente, un’ora diversa. In che senso?

Le ore sparse
Gli indici orari sono neutri, semplici barrette. In un quadrante, però, in corrispondenza delle ore quattro, compare il numero 4, in un altro, in corrispondenza delle sette, il numero 7, e così via, per tutti e 12. I sei orologi messi insieme, quindi, coprono le 12 ore. L’installazione in acciaio e vetro, con movimenti al quarzo, partecipò nel 1999 al concorso per l’arredo urbano della zona. Grcic, pluripremiato designer industriale di fama internazionale, con studio a Monaco di Baviera, risultò vincitore.

Nella prossima puntata, altri orologi di Londra

Ora che dovreste avere un ottimo motivo per tornare nella capitale inglese, o programmare un giro se non ci siete ancora stati, sappiate che nel prossimo articolo scopriremo insieme altri interessantissimi orologi di Londra. Che testimoniano, una volta di più, quanto la storia degli orologi possa essere degna di attenzione, non solo per gli addetti ai lavori ma per tutti coloro che amano il mondo delle lancette. Alla prossima!