Attualità

Mido Multifort Tv 35: formato ridotto ma alte prestazioni

{"autoplay":"false","autoplay_speed":"3000","speed":"300","arrows":"true","dots":"true","loop":"true","nav_slide_column":5}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

Da quando è uscito, nell’estate dello scorso anno, il Mido Multifort Tv Big Date ha avuto ottimi riscontri di pubblico. Sicuramente per la caratteristica da cui prende nome: il design a televisore, capace di cogliere l’originalità degli anni ’70 e perciò in linea con la tendenza neo-rétro che va per la maggiore. Poi per il prezzo, certo, coerente con la politica di Mido. E probabilmente parte del successo deriva anche dalla versione a monoscopio Rai, arrivata dritta al cuore dei nostalgici degli anni ’90 e di quanti amano osare con qualcosa di diverso al polso. Sta di fatto che finora il Multifort Tv, nelle sue tante varianti di colore, ha sempre avuto la cassa di 40 mm di diametro. Ora però il Marchio arricchisce la collezione con un formato inedito – dedicato ai polsi più sottili, soprattutto femminili (ma non solo). Ecco quindi il Mido Multifort Tv 35.

Sviluppato in tre modelli, vede al top quello declinato interamente in oro rosa, con il quadrante in dégradé che va dal cioccolato al nero. Particolarmente riuscito perché fa pendant con una particolare referenza (molto apprezzata) del Multifort Tv Big Date, del quale sembra il pair watch complementare. Però, a guardarlo bene, il Mido Multifort Tv 35 è un orologio del tutto nuovo: non solo è ridotto nella taglia e ovviamente ristudiato nelle proporzioni, ma è anche rivisto nella meccanica. Non monta infatti lo stesso movimento del suo omologo più grande, ma un altro calibro automatico… Vediamolo nel dettaglio.

Stile sport-chic

La cassa del Mido Multifort Tv 35 misura appunto 35 mm di larghezza, 34,2 mm di lunghezza e solo 9,3 mm di spessore. Risulta quindi facile da indossare anche perché ha un lug-to-lug di nemmeno 42 mm – 41,88 per essere precisi. Come dicevo, è realizzata in acciaio rivestito da un trattamento Pvd color oro rosa, dalla finitura spazzolata ovunque – tranne sul profilo della lunetta e sulle maglie centrali del bracciale che sono lucide. Il che non solo elimina fastidiosi riflessi ma dona all’orologio una connotazione meno impegnativa, più sportiva. Confermata fra l’altro dal dato dell’impermeabilità – fino a 10 atmosfere – che consente di usarlo in tutte le situazioni della vita quotidiana.

Quindi il quadrante: sfumato, come scrivevo sopra, e dalla superficie opaca. Illuminato però da 8 indici incastonati con piccoli diamanti taglio brillante, scanditi a coppie di due da altri lunghi indici trapezoidali posti ai quarti. A ore 12, spicca invece il datario, con i numeri bianchi sullo sfondo nero, così da risultare uniforme e ben integrato, quasi mimetizzato all’interno del lay-out. A proposito, anche i diamantini sono molto discreti, a tal punto da sembrare semplici punti-luce nella sequenza delle indicazioni, in perfetto contraltare alla minuteria presente sul réhaut. Per la cronaca, il quadrante esiste anche altri quattro colori: blu sfumato nero e antracite sfumato nero, con la finitura spazzolata orizzontale tipica della collezione, oppure in madreperla azzurra o bianca. Tutti inseriti in altrettanti modelli in acciaio “naturale”.

Meccanica apprezzabile

Dopo l’estetica, il movimento: come accennavo prima, meccanico a carica automatica. Si tratta del Calibro 72, sviluppato su base Eta (A31.111) e dotato di una serie di caratteristiche che lo inseriscono a pieno titolo fra i movimenti di ultima generazione più apprezzabili. Prima di tutto è sottile: misura solo 3,85 mm di spessore – e si sa quanto l’ingombro sia importante, soprattutto negli orologi da donna. Poi, ha un’autonomia di 3 giorni – a prova di weekend: se lo si toglie il venerdì sera, lo si ritrova il lunedì mattina ancora perfettamente in funzione (e a quel punto non ha bisogno di alcuna operazione di rimessa all’ora, ma solo di essere indossato). Infine è fornito di spirale in Nivachron, che lo rende resistente ai campi magnetici di una certa entità così come agli urti di una certa forza.

Per il Multifort Tv 35, quindi, il Calibro 72 è un sicuro plus che mi porta a un paio di considerazioni. Prima di tutto credo di ben interpretare l’opinione delle signore che ringraziano Mido per aver evitato lo stereotipo del quarzo. Che, va bene, è preciso e non necessita di interventi di manutenzione, eccetto per il cambio della batteria ogni tot anni. Ma non ha né lo stesso fascino né l’atemporalità della meccanica. Un quarzo (ricordiamolo ogni tanto, anche a costo di far dispiacere a qualcuno!) ha una vita relativamente breve: dopo 15/20 anni al massimo, non funziona più e lo si deve buttare via – e con esso l’intero esemplare, s’intende. Invece un movimento meccanico, se tenuto con cura, può fare il proprio dovere per decenni e garantire – anche senza aver ambizioni sempiterne – una lunga vita al proprio orologio.

Conclusioni e prezzo del Mido Multifort Tv 35

Consideriamo quindi il prezzo. Il Mido Multifort Tv 35 costa 1.400 euro, 100 euro in più rispetto al più grande Multifort Tv Big Date. Differenza che si spiega con la presenza del bracciale in acciaio Pvd oro rosa al posto del cinturino in gomma. Una somma ben spesa, viste le caratteristiche meccaniche di cui sopra: impensabili fino a pochi anni fa, se non nei segmenti di mercato più elevati, negli esemplari di alta orologeria di costo molto diverso. E il merito va certo alla tecnologia in continuo progresso, ma anche delle economie di scala permesse da Swatch Group. Quanto basta comunque per fare un baffo non solo a gran parte della produzione orientale, ma anche a molto Swiss made dalle prestazioni limitate. Pensiamoci, quando siamo in vena di fare acquisti…