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“In ricordo di Augusto”, un omaggio fatto di emozioni

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Un incontro fra amici, all’insegna della spontaneità e con un pizzico di commozione. Così è stato In ricordo di Augusto, il memorial in onore del fondatore del nostro Giornale che si è svolto a Milano, venerdì 10 ottobre, in occasione del World Watch Day, nella sede di Assorologi. Di fronte a un parterre di invitati in cui si sono ritrovate alcune fra le personalità più rappresentative dell’orologeria italiana: una settantina di persone fra giornalisti, p.r., manager delle grandi case, rivenditori. Ospite d’onore: la signora Veroni, Rossella Colombo.

Voluto e organizzato dalla nostra Direttrice, Daniela Fagnola, con il sostegno di alcune amiche – in ordine alfabetico: Chantal Guidi, Marcella Magliola, Patrizia Panni -, è stato un evento di commiato per quanti non erano riusciti a dire addio ad Augusto Veroni, mancato dopo una lunga malattia la scorsa primavera. Commemorazione corale e raccoglimento interiore allo stesso tempo, In ricordo di Augusto è stato soprattutto un momento particolarmente sentito. Un tributo all’Uomo che con trasporto, dedizione e professionalità ha tanto contribuito allo sviluppo dell’intero settore.

Un grande giornalista

Difficile restituire in poche righe la statura, l’etica, la preparazione di Augusto. Che lungo una quarantennale carriera lavorativa è passato dal fare il traduttore di classici all’aiuto regista, dal critico musicale al giornalista di orologeria. Dopo aver collaborato a lungo con la Rai, nel 1987 ha fondato la prima rivista di orologi dedicata al grande pubblico, che ha cambiato per sempre la comunicazione nell’industria del tempo. Per più di vent’anni watch editor del Corriere della Sera e del Gruppo RCS, Augusto è stato in grado di instillare e coltivare in molti la passione per il mondo delle lancette, grazie alle sue innegabili doti di comunicatore e al suo modo di scrivere, semplice e immediato.

Una penna arguta, brillante e instancabile la sua… (Daniela, che ha lavorato con lui dal 2001, giura di averlo visto scrivere 30mila battute in una sola giornata). Veroni aveva una vasta cultura ed era capace di raccontare l’orologeria a 360°, dal punto di vista tecnico, storico, produttivo, commerciale. Per assurdo, dichiarava di non essere mai stato un collezionista di orologi, ma di essere diventato nel tempo un collezionista di storie. Di sé scriveva: “Ho avuto il privilegio di appassionarmi prima alle persone e poi agli orologi, ma solo a quelli che, indipendentemente dal prezzo, rappresentano l’espressione delle persone che ho imparato ad apprezzare” .

Famoso per l’ironia delle sue battute (da buon romano), costantemente curioso e coinvolto, Augusto era un uomo “di solidi dubbi”, come amava dire. Sempre sincero con sé stesso e con gli altri, coerente con le proprie idee e convinzioni, indipendente nel giudizio, sapeva anche essere un personaggio scomodo. E non lesinava critiche, quando era convinto fossero necessarie. Per questo i vertici dei grandi gruppi di orologeria chiesero a turno la sua testa, mentre era al Corriere. E almeno una volta fu salvato da Ferruccio de Bortoli, che ne apprezzava la libertà giornalistica. Si potrebbe restare qui a ore per cercare di tratteggiarne il carattere e i valori. Ben più di queste righe valgano però le testimonianze di quanti sono intervenuti all’evento dell’altra sera.

In ricordo di Augusto, la serata

A cominciare da Marcello Borsetti, Presidente di Assorologi, che ha parlato a nome dell’Associazione e ne ha ricordato la competenza e il contributo. Ma sono stati almeno una decina gli interventi che si sono susseguiti durante la serata. Da Laura Gervasoni, General Manager di Patek Philippe Italia, a Franz Botré, editore e Direttore di Arbiter, Kairos, Spirito Divino. Da Paolo Marai, Presidente e Ceo di Timex Group Luxury Division, a Fabio Bertini, Direttore Generale di Pisa Orologeria – entrambi ormai in pensione. E poi la pi-erre di Chanel, Annalisa Poggi, e i colleghi giornalisti: Dody Giussani, Direttore de L’Orologio; Paco Guarnaccia, Watch Editor de Il Sole 24 Ore; Fabrizio Rinversi, Watch Editor de Il Giornale (che ha mandato un video); e Davide Passoni, Watch Editor di Class Editore, nonché nostro collaboratore.

Ciascuno di loro ha condiviso ricordi, racconti, episodi su Augusto, con molta partecipazione emotiva, in modo toccante. Mentre, sullo schermo alle loro spalle, girava in loop un video con le foto di Veroni, ritratto in tante situazioni di lavoro: cene, viaggi, interviste. E in sottofondo si ascoltava la sua musica preferita: i Fleetwood Mac, Mark Knopfler, John Martin… Probabilmente In ricordo di Augusto è stato un evento riuscito proprio grazie alle persone presenti, a loro volta legate tra loro da rapporti di amicizia, oltre che dall’affetto per Veroni. Amici che si sono riuniti per dargli un ultimo saluto, grati di averlo conosciuto e di aver collaborato con lui. Da parte nostra, gli diciamo: Ciao Augusto, grazie. Ci manchi tanto, non ti dimenticheremo mai.