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Versace A/I 2018: la moda al polso

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La cessione di Versace avrà ripercussioni sugli orologi della casa? In attesa di sviluppi futuri, godiamoci la collezione dell’autunno-inverno: una delle più riuscite, in cui gli esemplari rispecchiano perfettamente i look di sfilata. E sembrano provenire direttamente dalle passerelle

“Versace ceduto a Michael Kors”: la notizia (bomba) della settimana ha fatto scalpore non solo nel fashion system. E continua ad avere strascichi, chiarimenti, precisazioni. Fra le tante conseguenze, la nuova proprietà americana (che a operazione conclusa assumerà il nome di Capri Holdings Limited) ha annunciato di voler aumentare i ricavi nel comparto accessori. Il che è comprensibile. Ma, a questo proposito, sorge un dubbio: cosa succederà in futuro agli orologi Versace?

Dal 2005 nell’orbita di Timex Group Luxury Division, gli esemplari della Casa della Medusa hanno sempre avuto come punti di forza lo stile italiano e la produzione Swiss made. Fin dagli esordi, quasi trent’anni fa, quando Gianni Versace creò la prima collezione Atelier e poi realizzò un’edizione limitata in collaborazione con Franck Muller. L’auspicio di tutti (in particolare dei clienti finali) è che la holding voglia rispettare entrambe queste caratteristiche, anzi, che non abbia intenzione di cambiare nulla nel mondo delle lancette della maison.

Ora, finché Donatella Versace resterà alla direzione creativa dell’azienda, non dovrebbe succedere niente, almeno a livello estetico. Sì, perché la signora segue da vicino le linee di orologi, stagione dopo stagione, fornisce personalmente gli input ai designer e lavora a stretto contatto con loro. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Basta guardare la collezione in corso, una delle più belle e meglio riuscite degli ultimi anni. Una lezione su come si dovrebbero fare, in generale, gli orologi del segmento “moda”. Per la perfetta integrazione con i look di sfilata, la coerenza non solo con gli abiti ma anche con gli altri accessori. Stessi tessuti, motivi, colori, in un gioco di rimandi studiati con attenzione ma con risultati estremamente naturali, senza forzature. A comporre un’immagine “very Versace” a 360°, concreta applicazione dell’idea di lifestyle nel significato più vero. Ma anche a esaltare il senso di appartenenza alle “tribù Versace”, un’identità evidente e sbandierata con orgoglio fin nei dettagli più piccoli. E non solo per le donne.

Qualche esempio? Il tartan – uno dei temi più forti nel prêt-à-porter di oggi – trasmigra dalle passerelle dell’autunno-inverno 2018/19 ai polsi femminili (e maschili): quattro le referenze del V-Circle The Clan Edition, con il cinturino declinato nei diversi scozzesi del momento. Oppure il logo vintage, segno grafico ricorrente nella collezione pre-fall, che ritorna negli esemplari del V-Motif – armonizzati con i capi anche nelle cromie. O ancora, le borchie a forma di Medusa, tipiche delle borse Tribute (sia attuali sia della scorsa primavera-estate), che punteggiano il cinturino a doppio giro del Medusa Stud Icon. In totale accordo con la moda e lo stile della Casa.