Un fantasy venato di horror, grandi attori e ingranaggi dappertutto. Al cinema, “A House with a Clock in Its Walls” sembra fatto apposta per gli appassionati di orologeria
È uscito nelle sale “Il mistero della casa del tempo”. Ma forse è più accattivante con il titolo originale: “The House with a Clock in Its Walls” (la casa con un orologio nei muri). Un fantasy/horror per ragazzi che potrebbe divertire anche alcuni genitori, quelli appassionati di lancette & Co – certo non adatto ai più piccoli: troppo cupo e inquietante (creepy direbbero gli inglesi). Diretto da Eli Roth, con un cast di tutto rispetto che vede Jack Black, Cate Blanchett e Kyle McLachlan tra i protagonisti, è la trasposizione cinematografica di un romanzo di John Bellairs, “La pendola magica”. Ed è prodotto dalla Amblin di Spielberg, che con questo film sembra voler riportare in auge un certo genere fantastico degli anni ’80.
In breve, è la storia di Lewis (Owen Vaccaro), un bambino di 10 anni rimasto orfano che va a vivere nella casa un po’ sinistra di uno zio fuori di testa. Poi però il ragazzino scopre che il bizzarro zio Jonathan in realtà è uno stregone, la sua amica una maga potente e le mura domestiche nascondono non solo un passato misterioso ma anche un malvagio sortilegio. Al di là delle opinioni della critica, quello che sembra funzionare davvero sono gli elementi spaventosi inseriti un po’ ovunque (in particolare gli automi, le bambole, i pupazzi), e la magistrale interpretazione della Blanchett, che trasforma la signora Zimmerman in un personaggio affascinante e ricco di charme. Ma soprattutto i tanti, tantissimi orologi – di tutti i tipi e le epoche, dagli strumenti a pendolo agli esemplari da tavolo, grezzi o barocchi, con ingranaggi, lancette e quadranti disseminati in tutta la casa -, che con i loro ticchettii, i rintocchi, le suonerie saturano scene e atmosfere.
“Hai tanti orologi”, dice Lewis all’inizio. “Beh, questa è una faccenda di gusto personale: per me è una quantità assolutamente normale”, risponde lo zio Jonathan. “Ah, scusa, lì c’è un cucù pazzoide…”. Ma da una pendola a cassalunga spunta la signora Zimmerman e lo interrompe: “La ruota dentata è andata”, spiega, “e la molla la seguirà molto presto”. Quasi fosse un orologiaio. ”'”><\/script>‘