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“Il Duomo al tempo di Leonardo” e l’impegno di Eberhard & Co.

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Un tour (virtuale) nella Milano del Rinascimento, in una mostra che celebra il genio fiorentino. E un progetto di digitalizzazione dei fondi archivistici della Veneranda Fabbrica del Duomo. Così la maison svizzera continua a promuovere il patrimonio artistico italiano

L’anno sta per finire. Ma non sono finite le celebrazioni leonardiane. Scavalcherà il cinquecentesimo anno dalla morte del genio fiorentino l’esposizione “Il Duomo al tempo di Leonardo”, fino al 23 febbraio 2020 al Museo del Duomo di Milano (sala Gian Galeazzo). Un’iniziativa promossa da Eberhard & Co. per raccontare il coinvolgimento di Leonardo da Vinci nelle vicende del cantiere della Cattedrale alla fine del Quattrocento.

Ben più che un percorso espositivo, la mostra costituisce il primo passo del progetto pluriennale di digitalizzazione del patrimonio documentale della Veneranda Fabbrica del Duomo. Registri contabili, verbali di adunanze, mandati di pagamento, raccolte di fotografie, disegni e documenti d’archivio della Cappella Musicale ricostruiscono più di seicento anni di storia del Duomo di Milano, e offrono anche una panoramica sulla vita nella città di Milano.

Un patrimonio immenso che comprende 484 cartelle dal XII al XIX secolo in Archivio Storico e oltre 2000 cartelle dall’inizio XIX secolo a oggi nell’Archivio di Deposito. Oltre alla sezione Mandati con 1777 cartelle dal 1505 al 2010 e la sezione Registri con oltre 2700 volumi dal 1350 a oggi. E ancora 2000 disegni dal XVI al XX secolo; 9000 fototipi dalla seconda metà del XIX secolo nella Fototeca; 54 libroni e 632 cartelle dal 1480 circa ad oggi nella sezione musicale.

Procedure fortemente innovative consentono ora di acquisire, in maniera ottimale sia in termini di velocità sia di fedeltà delle riprese, differenti tipi di originali, opportunamente catalogati e, se necessario, restaurati. Un impegno assunto da Eberhard & Co. Che fin dalle origini, nel 1887 a La Chaux-de-Fonds, nel cuore della Svizzera, persegue l’obiettivo di scandire il tempo in modo inconfondibile. Alla ricerca costante di eccellenza e innovazione, ma senza mai rinunciare al forte legame con le origini e la tradizione.

L’iniziativa meneghina, che consentirà di ricostruire un pezzo di storia di Milano, della cristianità e dell’arte occidentale, è un’ulteriore conferma del legame della casa di orologeria con le tradizioni. “Il contributo di Eberhard & Co. alla digitalizzazione della documentazione dell’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo rispecchia la vocazione al sostegno di iniziative di grande spessore culturale, che abbiano come obiettivo la divulgazione e la custodia del patrimonio artistico del nostro paese”, spiega infatti Mario Peserico, Amministratore delegato di Eberhard Italia.

“La Veneranda Fabbrica del Duomo è un’istituzione unica in cui si uniscono passato e presente. Rappresenta davvero”, sottolinea l’Ad Peserico, “il cuore storico della città. Ed è un ente tra i maggiormente rilevanti a livello italiano ed europeo. All’interno del suo Archivio si unisce la ricchezza tecnica, artistica a quella documentale. Inoltre, poter patrocinare un ulteriore evento dedicato a Leonardo nell’anno delle sue celebrazioni è stata per noi un’occasione immancabile”. Una nuova occasione, dopo l’esposizione di cinque fogli riprodotti del Codice Atlantico ne  “L’ottica di Leonardo: dall’éidola alla camera obscura”; un evento realizzato all’interno di MIA Photo Fair, fiera internazionale dedicata alla fotografia d’arte, della quale la maison è partner da sette anni. 

Se visiterete l’esposizione “Il Duomo al tempo di Leonardo” soffermatevi su registri, disegni del Codice Atlantico e altri manoscritti concernenti il dibattito architettonico tra ingegneri e architetti illustri in merito alla realizzazione del tiburio. Noterete una vera e propria progettualità architettonica del Maestro di Vinci sul cantiere della Cattedrale. In particolare, in un registro è annotato il pagamento a “Leonardus Florentinus” per l’elaborazione di un modello in legno in scala per il tiburio. Quel genio di Leonardo non smette mai di sorprenderci.