Che il legame fra donne e luna fosse qualcosa di ancestrale, è cosa nota. Una sorta di simbiosi le lega da sempre e ne sancisce i tempi. Non è un caso quindi che anche l’Alta Orologeria abbia scelto proprio le fasi di luna come complicazione soprattutto femminile. Tantissime creazioni “da signora” l’hanno scelta: l’Happy Moon di Chopard è l’ultima in ordine di tempo. Ad averla e celebrarla attraverso un inno al cielo, ai suoi protagonisti e alla femminilità.
Ma andiamo con ordine e partiamo proprio dal cuore pulsante di questo orologio: la complicazione, appunto, per capirla prima e descriverla poi.
Le fasi lunari, lo dice il nome stesso, indicano la posizione della Luna rispetto alla Terra così come ci appare in cielo. Luna crescente, piena, calante, nuova. Poca cosa, direte voi, se paragonata a un tourbillon. E invece no, perché questa complicazione nasconde dettagli importanti e in certi casi arriva a raggiungere una precisione impressionante.
Concettualmente il funzionamento è abbastanza semplice, nella sua costituzione di base. L’indicazione è data da un disco (su cui sono rappresentate due lune diametralmente opposte), che ruota su se stesso e avanza di uno scatto (un dente) ogni giorno. Poiché il mese lunare dura in media 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi, un disco con 59 denti (per tener conto dei giorni e delle ore) coprirà due cicli lunari. Lo scarto mensile di 44 minuti e 3 secondi porta il sistema ad accumulare un giorno di ritardo ogni due anni e mezzo circa. Per emendare l’errore, si dovrà quindi effettuare un intervento di correzione manuale.
Proprio per ritardare gli errori e migliorare l’accuratezza, quindi, l’orologeria ha messo a punto le cosiddette “fasi di luna astronomiche“, che riescono a prendere in considerazione non solo i 29 giorni e le 12 ore ma anche i 44 minuti del ciclo lunare. In questo caso il disco, anziché 59 denti, ne possiede 135, e il sistema sbaglierà di un solo giorno ogni 122 anni. Ci sono però casi in cui si è riusciti a raggiungere un errore di un giorno ogni 500, 1000, oltre 3mila, 14mila e persino 2 milioni di anni.
Comunque, al di là dei numeri da Guinness dei primati, ciò che è importante sottolineare è l’aspirazione all’eternità rivelata da cifre simili. Del resto, a pensarci bene, 122 anni non sono affatto pochi: dimostrano la volontà di tramandare l’orologio alle generazioni future. Nel caso dell’Happy Moon di Chopard trasmetterlo alle proprie figlie, nipoti e pronipoti. Anche perché questo orologio è qualcosa di più di una complicazione da donna: è un inno al firmamento, alle costellazioni e ai corpi celesti. Sempiterni per definizione.
Il movimento prima di tutto. Volto nascosto e speculare di un quadrante volutamente ridondante nella sua bellezza, il movimento dell’Happy Moon è invece di un’eleganza sobriamente curata. Realizzato interamente in house, il calibro 96.25-C a carica automatica ha un micro-rotore in oro 22 kt in grado di assicurare un’autonomia di 65 ore; un’energia sufficiente per alimentare sia le funzioni orarie di base sia la complicazione. Il certificato ufficiale di cronometro rilasciato dal Cosc ne testimonia la precisione. Infine lo spessore limitato rende la cassa sottile e ne facilita la portabilità al polso di una donna.
Da qui, in un gioco di corrispondenze, passiamo all’estetica. Rosa l’oro scelto per la cassa dell’orologio, impreziosita dalla lunetta incastonata di diamanti “a neve”. Altre pietre preziose costituiscono la firma distintiva della collezione: sono i 7 diamanti mobili lasciati liberi di scorrere su tutta la superficie del quadrante. Ogni più piccolo gesti fa da abbrivio; ed è sufficiente non solo a dar loro il moto ma anche a suscitare il tipico fruscio proprio della famiglia degli Happy Sport, cui l’Happy Moon appartiene.
Ma veniamo ora al quadrante, in avventurina blu: non un blu qualunque insomma, ma caratteristico di quel vetro misto a inclusioni metalliche inventato proprio in Italia, per caso. Un cielo stellato arricchito “naturalmente” da costellazioni in oro, che riprendono la mappa celeste dell’emisfero boreale. Sempre in oro le lancette di ore e minuti, mentre i piccoli secondi (posti come di consueto a ore 6) sono scanditi dalla Stella Polare quasi speculare alla Luna, racchiusa in una finestrella tonda (situata sotto le ore 12). Dettagli studiati alla perfezione, per ricordare, ancora una volta, che l’Alta Orologeria si esprime proprio nel particolare.