Attualità

Il Ghepardo, la meccanica delle meraviglie di John-Mikaël Flaux

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Un animale che rischia l’estinzione. Scandisce le ore dando forma ai nostri sogni. Corre, sinuoso, contro il tempo. Fiducioso nel futuro. E sfidando i suoi stessi limiti raggiunge l’alba di un nuovo giorno. L’animale in questione è il più veloce che la natura conosca, imbattibile anche in tema di eleganza: il ghepardo. Protagonista dell’ultima creazione dell’orologiaio indipendente John-Mikaël Flaux, Le Guépard.

Non è il solito giocattolo per pochi, fortunati, ex bambini che provano a divertirsi con oggetti esclusivi. Questo orologio da tavolo nato dalla fusione tra un meccanismo e un animale ha il potere magico di risvegliare la capacità di esclamare «Oh!» che c’è in ognuno di noi. Perché chiunque si imbatta nella corsa del ghepardo con suoneria al passaggio è trasportato in un mondo onirico. Quello in cui tutti i sogni si realizzano, i limiti vengono superati, le paure schiacciate. E il futuro è luminoso come il chiarore dell’alba dipinta dall’artista Line Descombes sul fondale dell’orologio da tavolo stesso.

John-Mikaël Flaux crede nei sogni. Perché ha realizzato il suo. «A otto anni». racconta «ebbi una visione: volevo dare vita ai meccanismi, per farli diventare belli, visibili, poetici. Iniziai a studiare. Ma a otto anni non hai gli attrezzi, né un laboratorio. Fortunatamente, in seguito ho scoperto l’orologeria, il mondo delle meraviglie con un glorioso passato ma anche regole ben codificate, che riguardano la misura e la precisione».

«L’orologeria ha lo scopo primario di essere utile, non di provocare emozioni. Ma oggi», aggiunge, «puoi fare arte con molti materiali. Io ho scelto di trasformare l’orologeria in creazione artistica, mixando i meccanismi con insetti, macchine, animali…». Mondi diversi che si fondono in capolavori di tecnica e artigianato: ed è magia. «Come un bambino, amo circondarmi di oggetti meccanici», confida Flaux, candidato all’Ahci (Académie Horlogères des Créateurs Indipendants). «Spero sempre di trovare un segreto meccanico all’interno di un oggetto che mi trasporti in un mondo magico».

Prima arrivò La Vespa (2014). Per Ulysse-Nardin, di cui è stato orologiaio nell’atelier delle Grandi Complicazioni, Flaux realizzò poi il Super-Catamaran, esemplare da tavolo ispirato alle imbarcazioni da regata. Nel 2018 ha aperto il suo atelier indipendente e ha lanciato la Car Clock. Tutti orologi trasformati dalla loro associazione con un animale o una macchina. Così anche il Ghepardo prende la sua identità dalla forma estetica della complicazione, modellata a sua volta sulla silhouette di un ghepardo in corsa.

Una composizione in cui ciascuno dei 205 componenti – progettati e realizzati a mano – svolge un ruolo sia estetico sia tecnico. Il risultato è uno spettacolo ibrido meccanico-animale. «Puoi anche scegliere di non guardarlo, ma se non lo disattivi lo sentirai sempre», suggerisce l’orologiaio francese riferendosi alla complicazione della suoneria al passaggio. Che può essere anche ripetuta tirando la coda dell’animale. La zampa anteriore destra è la leva di rilascio. La molla è nell’addome. La zampa destra è la grande cremagliera. Le zampe posteriori, invece, si muovono quando l’orologio suona.

Sullo sfondo dipinto da Line Descombes un’immagine simbolica dell’universo creativo di John-Mikaël Flaux. Ciascuna costellazione rappresenta un mondo da esplorare, ognuna con le sue quasi infinite possibilità. Colore predominante il blu notte, riferimento all’acciaio azzurrato spesso usato in orologeria, che si abbina perfettamente all’acciaio spazzolato dei meccanismi e all’ottone dorato.

A destra, come anticipato, è dipinta l’alba che l’orologiaio dice rappresentare il futuro del ghepardo, mentre è ancora in via di estinzione. «L’unica chance che abbiamo per vincere questa sfida (e molte altre, ndr) è utilizzare il tempo che abbiamo a disposizione per realizzare i nostri sogni». L’orologiaio visionario parla a tutti noi.