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“Light is Time”: da una installazione nasce il museo virtuale Citizen

Una nebulosa scintillante come polvere di stelle invita a lasciarsi avvolgere dall’energia del tempo, che scorre dorata, sospesa tra il respiro dell’universo e la luce del sole. Accoglie così Light is time, la celebre installazione artistica che l’architetto giapponese Tsuyoshi Tane ha realizzato per Citizen. L’esposizione ha segnato uno dei momenti più suggestivi dell’edizione 2014 della Milano Design Week in cui era ospite, allestita negli spazi della Triennale. Era infatti composta da 80.000 platine della casa orologiera, fluttuanti e sospese nel vuoto di un’area di 450 metri quadrati. Attraverso effetti luminosi e sonori, creava un percorso multisensoriale in cui il visitatore poteva vivere una nuova idea di luce e di tempo.

Del resto, “cos’è il tempo?” è la domanda ancestrale che l’uomo si pone fin dagli albori della civiltà. Alla quale l’installazione di Tsuyoshi Tane cerca di rispondere. “Il tempo è luce e la luce è tempo. L’universo è iniziato con il Big Bang, creando in un istante sia il tempo che la luce”: è questo il concept che ha ispirato l’installazione Light is Time. Dopo essere stata esposta nei principali centri culturali del mondo, ora ha trovato una sede permanente nel museo interattivo online inaugurato da Citizen. Che permette di vivere un’esperienza suggestiva, sebbene virtuale, grazie all’orchestrazione di suoni e immagini.

Dopo il Big Bang, come si legge ancora all’inizio del percorso, “la Terra è nata e il Sole si è alzato dall’orizzonte, inondando il pianeta di luce. Gli esseri umani hanno creato il concetto di tempo guardando le ombre che si allungavano, osservando la luce che cambiava a seconda delle stagioni e i cicli della luna. Il tempo è luce. Senza luce, il tempo non esisterebbe. Con lo sviluppo della civiltà, l’uomo ha separato il tempo dalla luce misurandolo ed esprimendolo sotto forma di numeri. Privato della luce, il tempo ha così continuato a perdere la sua bellezza e il suo splendore. Senza luce, infatti, non potremmo ammirare le meraviglie dell’universo, la ricchezza del nostro pianeta o la gioia di essere vivi”.

Ma il progetto di Citizen Light is time non è l’unico modo in cui la maison giapponese vive la relazione fra luce & tempo. Da sempre ne esemplifica l’interconnessione attraverso le proprie invenzioni e lo sviluppo di  tecnologie proprietarie. A partire dal sistema Eco-Drive, del 1976, che converte la luce (di qualsiasi origine) in energia cinetica, alimentando il moto dell’orologio senza bisogno di batterie. Applicato in tutti gli esemplari del marchio, si ritrova per esempio nel Calibro 0100, la cui precisione è tale da raggiungere un margine di errore di più o meno un secondo all’anno. Oppure nell’Eco-Drive One che, con il suo movimento di 1 mm di spessore,  sfida qualsiasi record di sottigliezza.

Ma nel museo virtuale Light is Time sono esposte tante altre installazioni a tema. Da vedere. Perché, che siano divertenti o più istruttive, rappresentano una profonda riflessione sul tempo e contribuiscono a creare una personale cultura orologiera. Tra l’altro invitano a conoscere la storia e la realtà produttiva dell’azienda giapponese, attraverso brevi video e sintetici approfondimenti tecnici: dagli utensili da orologiaio alle diverse factory fino al Supertitanio. A proposito, proprio quest’anno il brand del Sol Levante celebra il 50° anniversario del lancio del primo orologio in titanio (1970): il Citizen X-8 Chronometer. E per l’occasione ha realizzato un’edizione speciale (limitata di 550 esemplari) del Satellite Wave GPS F950.