Nel 1929 in casa Jaeger-LeCoultre si festeggiava un battesimo importante: il Calibro 101, ovvero il movimento meccanico più piccolo al mondo, un record mantenuto inalterato fino ai giorni nostri. Era montato in un minuscolo orologio da donna immaginato per la sera, quando l’abito elegante non ammetteva ingombranti esemplari al polso o al collo. Erano gli anni dei modelli da taschino, che le donne portavano con fantasia, come ciondoli-gioiello oppure come spille. Aristocraticamente controcorrente, la Grande Maison si permetteva invece di celebrare la nascita di un orologio eccezionalmente miniaturizzato, costoso e raro. Proprio nell’anno d’inizio della Grande Depressione.
Il mondo dell’economia si scontrava con il Crash di Wall Street e il mercato azionario finiva in frantumi come gran parte dei capitali depositati in banca. Da un giorno all’altro, la maggior parte delle potenziali acquirenti di questi piccolissimi orologi-gioiello (rampolle della upper class o ereditiere new money) non poterono più permetterseli. Ma, come in tante altre storie di successo, le difficoltà iniziali si tradussero poi in un vantaggio. Infatti il Calibro 101, così straordinariamente piccolo, è rimasto un unicum, e nei decenni successivi è stato ripetutamente rivisitato. Quest’anno è arrivato quindi alla quarta generazione, con i recenti lanci dei modelli Snowdrop (Bucaneve) e Bangle. Ma ha comunque mantenuto le proprie, innate peculiarità.
Nel corso del tempo, il Calibro 101 ha beneficiato di numerosi miglioramenti per quanto riguarda i materiali e la lavorazione, ma le sue dimensioni e la struttura sono sempre rimaste invariate. L’attuale movimento, il Calibro 101/4, è formato da 98 componenti (contro i 78 della versione originale); misura 14 x 4,8 mm, ha uno spessore di 3,4 mm (un volume di 0,2 cm3) e pesa appena un grammo. Comunque sia, è prevedibile che anche i nuovi modelli 101 Snowdrop e 101 Bangle avranno un posto di tutto rispetto nella storia dell’orologeria.
Perché al primato storico di miniaturizzazione aggiungono una sopraffine tecnica gioielliera, che qui riesce a capovolgere un processo di fabbricazione finora tradizionale. In genere, infatti, nasce prima il progetto del risultato tecnico che si vuole ottenere, e poi il disegno delle caratteristiche estetiche che effettivamente il modello potrà avere. Nel caso del 101 Snowdrop e 101 Bangle avviene invece l’inverso. Infatti le forme dei bracciali e lo stile dell’incastonatura sono stati precedenti all’integrazione del Calibro 101, proprio per valorizzare il contenuto jewelry dei due orologi.
Entrambi i modelli sono realizzati in oro rosa incastonato di diamanti: i progettisti della Grande Maison hanno voluto solo gemme classificate da IF a VVS, ovvero molto pure e di alta qualità in termini di colore. Tuttavia, i due esemplari sono completamente diversi e diversamente complessi. Nel 101 Snowdrop, la sola incastonatura dei diamanti ha richiesto 130 ore di lavoro di un esperto artigiano. L’orologio s’ispira alla piccola campanula bianca che per sbocciare riesce ad attraversare un leggero strato di neve. Un fiorellino tipico della Vallée de Joux, dove si trova la manifattura, quando arriva la primavera.
In totale il 101 Snowdrop mostra 904 diamanti, 204 dei quali a goccia e i rimanenti a brillante, per un totale di 20,9 carati. I diamanti taglio goccia, o poire, racchiudono il quadrante come a formare una corolla; mentre onde di diamanti ricalcano il motivo a petalo in perfetta simmetria lungo tutto il bracciale. Per le pietre, montate su due fasce parallele d’oro rosa, i designer di Jaeger-LeCoultre hanno scelto l’incastonatura a griffe, che sostiene la gemma in quattro punti; ma soprattutto riduce al minimo la presenza del metallo, per consentire alla luce di penetrare da ogni angolazione.
Il gioco di simmetrie, così delicato e floreale nello Snowdrop, diventa invece squadrato e asimmetrico nel 101 Bangle. Ma non per questo risulta meno intrigante. Vi si nota infatti la ricerca formale dell’Art Déco, che enfatizzava la linearità modernista dello Streamline con la perenne tensione verso l’aerodinamicità. Nel Bangle i diamanti sono 996, per un totale di 19,7 carati, con dimensioni graduate per mettere in evidenza le curvature del design. Qui gli artigiani della maison hanno unito le tecniche dell’incastonatura a griffe (144 diamanti) e a grani (gli altri 852).
In qualche modo la struttura in 3D, a doppio strato d’oro, di queste nuove versioni del Calibro 101 ripete, nel design, la particolarità stessa del movimento. Che è montato su due livelli (lo scappamento è posizionato su un piano, il bariletto e i ruotismi sull’altro), per consentire la compresenza di tutti i pezzi necessari in un volume ridotto. Una costruzione sviluppata per la prima volta nel 1925 dalla Manifattura per il movimento Duoplan. E una tradizione che continua. Tuttora il Calibro 101 può essere realizzato solo da pochi artigiani molto esperti. Ed è destinato ai polsi più eccellenti: ieri come oggi, un modello per happy few.