Dimenticate i tradizionali quadranti. Perché l’Hublot Big Bang e una volta indossato si trasforma in un “caleidoscopio da polso”. In cui personalizzare a piacere i minischermi, come siamo abituati a fare su telefonini e tablet, con tanto di rappresentazione di opere artistiche. Roboante e significativo il nome scelto per la collezione dalla maison svizzera (fondata quarant’anni fa da Carlo Crocco e oggi parte di LVMH). Ricorda il grande boom cosmico che ha dato inizio ai primi istanti di vita dell’universo.
Hublot fa lo stesso con questo orologio connesso, erede dell’iconico modello meccanico lanciato nel 2005. Ho avuto il piacere di provarlo ed ecco le mie osservazioni. Prima sorpresa la confezione. Uno scrigno all black con apertura a cerniera. All’interno tre scomparti: uno per l’orologio appoggiato su un morbido cuscinetto, gli altri per i dispositivi di carica wireless.
La prova sul campo
Ripercorrendo il motto “l’arte della fusione”, Hublot affianca a materiali tecnicamente avanzati – come ceramica e titanio – le ultime novità hi-tech del mondo digitale. E una volta acceso, la potenza del nuovo nato si percepisce all’istante.
L’Hublot Big Bang e è un modello sofisticato, composto da 42 componenti. Oltre metà riservati al K module, la gabbia protetta dove trova posto il cuore digitale dell’orologio: processore, dispositivi elettronici di trasmissione e memoria inclusi. Il vetro è in zaffiro antigraffio, il cinturino in caucciù con sistema di aggancio/sgancio rapido One Click.
Come prima operazione ho scaricato sullo smatphone Wear OS, il sistema operativo Google che gestisce connessione e funzioni dell’Hublot Big Bang e. A questo punto bisogna trasferire contatti e appuntamenti all’orologio, e duplicare Gmail. Lo smartwatch è pronto. Ogni operazione, comprese ricerche vocali e pagamenti, vengono gestite da Google che seguirà ogni secondo. Sono inclusi il calendario perpetuo con tanto di fasi lunari e il secondo fuso orario.
Hublot Big Bang e: pro e contro
La nota stonata delle prove riguarda le operazioni di messa a punto iniziali – da farsi, per fortuna, una sola volta. Dunque armatevi di pazienza al momento della connessione con lo smartphone, specie per scaricare i quadranti aggiuntivi. Perché tra menu e sottomenu non è semplice districarsi nelle selezioni. E le mini icone da cliccare non aiutano certo, vista la dimensione ridotta. Però la fatica viene ripagata dalla qualità e dalla brillantezza dei colori di sfondo della home page.
Mentre ho apprezzato in particolare la scelta dei nuovi quadranti d’autore. Fanno parte dell’hashtag #HublotLovesArt, con una serie di otto screensaver multicolori dell’artista Marc Ferrero. Cambiano soggetto ogni tre ore, seguendo otto quadri di storytelling art. Invece ogni ora viene aggiunta un’animazione grafica di cinque secondi.
Tiriamo le somme
E per quanto riguarda i prezzi di questo top di gamma? Il nuovo smartwatch Hublot è disponibile in due versioni, differenti per il materiale della cassa da 42 millimetri e della lunetta: Black Ceramic nero costa 5.700 euro; un po’ meno, attestato a 5.100 euro, Titanium.
Entrambe le versioni sono in vendita con il cinturino in caucciù strutturato a righe, nero, ma in alternativa sono disponibili numerose varianti di colore abbinate ai quadranti firmati Ferrero. Perché, come tutti i Big Bang, anche questo è equipaggiato dal sistema di intercambiabilità One Click, dunque può montare tutti i cinturini della serie.
Tirate le somme alla fine delle prove, il mio giudizio sul nuovo nato dei mastri orologiai di Nyon non può che essere positivo. Direi più che lusinghiero.